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Riccardo Illy, «pronti ad acquisizioni sì a nuovi soci, niente Borsa»

Aperti a partner su business specifici. Allo studio l’ipotesi di un bond. «La quotazione ci rende contendibili, possibili partner finanziari» Le multinazionali? «Nessuna paura, i nostri prodotti inimitabili». Nel 2015 ricavi a quota 480 milioni (+11,7%)

 

Riccardo Illy la definisce «un’ottima annata di crescita». Presidente della holding che controlla il caffè che porta il nome di famiglia, ma anche il tè di Dammann Fréres, il cioccolato di Domori, il vino di Mastrojanni e le confetture di Agrimontana, Illy ha appena firmato il bilancio relativo al 2015. «Abbiamo avuto incrementi a doppia cifra per tutte le società, tranne Dammann Frères, i cui ricavi sono comunque saliti di quasi il 9%». L’unica delle società del gruppo che ancora non ha raggiunto l’utile è Domori, «ma se mi guardo indietro penso che quando l’abbiamo acquistata realizzava 1 milione di euro di fatturato, l’anno scorso ne ha fatti 12, quest’anno saranno 14…» E il Chao di Domori è stato decretato il miglior cioccolato al mondo da The Chocolate Tester, la «bibbia del cioccolato» di Georg Bernardini.

Non teme, Illy, l’avanzata delle grandi multinazionali, non teme soprattutto il prossimo arrivo di Starbucks che tra caffè e frapuccini sta conquistando il pubblico più giovane. «Guardiamo naturalmente con attenzione a quanto accade intorno a noi — dice l’imprenditore — ma abbiamo una nostra strada, che si basa sull’eccellenza di tutti i nostri prodotti. Possiamo parlare di “qualità dirompente”. Siamo gli unici che nel caffè usano la sola arabica, senza mescolarla ad altro, e che nel cioccolato usano il criollo, in assoluto la varietà di cacao più raro e prezioso. Il risultato sono prodotti che hanno una riconoscibilità del gusto e che non sono imitabili».

 

Aperti a partner su business specifici. Allo studio l’ipotesi di un bond. «La quotazione ci rende contendibili, possibili partner finanziari» Le multinazionali? «Nessuna paura, i nostri prodotti inimitabili». Nel 2015 ricavi a quota 480 milioni (+11,7%)

 

 

 

( Fonte Il Corriere )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.