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ALCOOL: CALANO I CONSUMI ……….

 

 


 


alcool: CALANO I CONSUMI PER AUTOREGOLAMENTAZIONE


due indagini PER STUDIARE IL mistero italiano?


 


 


Due ricerche promosse dallOsservatorio permanente sui giovani e lalcool – alla cui presidenza viene nominato il prof. Umberto Veronesi –  spiegano che i consumi di bevande alcoliche in trentanni si sono dimezzati spontaneamente nel Bel Paese, in assenza di politiche proibizionistiche. E quello che viene definito il mistero italiano?.


Viene confermato che il modello alimentare mediterraneo agisce da fattore protettivo, come è tipico delle cosiddette culture bagnate?, favorendo la convivialità e avviando una tendenza al bere meno e meglio. Va tenuta comunque alta la soglia di attenzione nei confronti delle persistenti nicchie di abuso, che riguardano giovani e adulti.


 


 


Gli italiani bevono decisamente meno di trentanni fa (da 12,4 litri pro capite il consumo è sceso a 6,9 litri) e lo fanno con maggiore responsabilità. E questa la fotografia emersa da due diverse indagini promosse dallOsservatorio permanente sui giovani e lalcool, presentate in occasione del convegno Alcool e società, un rapporto in evoluzione?, nel corso del quale è stata ufficializzata la nomina del prof. Umberto Veronesi a presidente dellOsservatorio e sono stati presentati i dati sugli stili di vita e sui consumi dalcool in Italia, elaborati ogni cinque anni in collaborazione con la Doxa.


Questanno, inoltre, per sottolineare limportante fase di evoluzione dellOsservatorio, è stato presentato anche un lavoro relativo ai consumi di alcolici negli ultimi trentanni, realizzato dalle Università di Firenze e di Torino.


Entrambe le ricerche hanno contribuito a spiegare le cause del cosiddetto mistero italiano?: per quale motivo, in assenza di politiche proibizionistiche, nel nostro paese il consumo di alcolici è calato drasticamente negli anni?


Alla base del fenomeno ci sarebbe viene confermato dalle ricerche – lo stile del bere tipico della cultura alimentare mediterranea, giudicato un baluardo rispetto agli abusi e ai consumi eccessivi dei paesi Nord europei. La famiglia italiana, che considera il vino (e sempre di più anche la birra) un alimento presente quotidianamente a tavola, è quindi un fattore di autoregolamentazione sociale, in grado di ridurre nel tempo la quantità complessiva di alcool consumato dalla popolazione. 


E interessante notare, inoltre, che comincia a riscontrarsi un effetto di rientro naturale dagli eccessi giovanili che lascia ben sperare per il futuro, tracciando delle carriere di consumo? di alcool molto più virtuose: in Italia, i quarantenni che negli anni delladolescenza hanno vissuto episodi di abuso di alcolici con lapprodo alla maturità assumono infatti un comportamento più responsabile nei confronti del bere.


 


 


 


Osservatorio giovani e lalcool: nuovi soci e umberto veronesi presidente


LOsservatorio è stato fondato nel 1991 per raccogliere informazioni obiettive e scientificamente corrette sulle modalità di consumo di bevande alcoliche nella popolazione giovanile italiana. Il suo fine è promuovere una cultura del bere responsabile con strategie innovative e partecipative.


La filosofia dellOsservatorio è che uneducazione al consumo responsabile costituisce un metodo di prevenzione più efficace di qua