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AMA : anteprima Montepulciano d’ Abruzzo 2013

Chieti. “Con Anteprima Montepulciano d’Abruzzo abbiamo fornito una chiave di lettura importante alla città per leggere il presente e guardare al futuro”, con queste parole Roberto Di Vincenzo, presidente della Camera di Commercio e del Centro Regionale per il Commercio Interno delle Camere di Commercio d’Abruzzo, commenta i primi risultati dell’evento che per due giorni ha visto Chieti protagonista della più importante rassegna enologica in terra d’Abruzzo.

 

 

L’evento è promosso dalla Camera di Commercio di Chieti, dal Centro Regionale per il Commercio Interno delle Camere di Commercio d’Abruzzo, dall’Agenzia di Sviluppo – EEN e dall’AIS Abruzzo. All’organizzazione del programma dell’evento partecipano il Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo, Consorzio di Tutela Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo DOCG, i consorzi Tullum, Ortona, e Villamagna DOC, il Consorzio Vignaioli d’Abruzzo, il Movimento Turismo del Vino Abruzzo, Donne del Vino Abruzzo, Città del Vino, Associazione è Abruzzo, il Distretto di Qualità Agroalimentare d’Abruzzo. Collaborano all’iniziativa il Comune di Chieti, la Soprintendenza Archeologia dell’Abruzzo, il Polo Museale dell’Abruzzo, la Deputazione del Teatro Marrucino, la Fondazione Carichieti Museo, Palazzo de’ Mayo, le associazioni del commercio e dell’artigianato, le associazioni culturali cittadine.

 

 

Anteprima Montepulciano d’Abruzzo è stata pienamente Abruzzo, con gli incontri d’affari nei quali le cantine abruzzesi hanno proposto le loro migliori produzioni ai 25 buyers europei in una due- giorni di fitti incontri al Museo La Civitella e nei quattro wine tour che hanno toccato le diverse aree produttive regionali, alla scoperta dei luoghi di produzione del Montepulciano d’Abruzzo e degli altri vitigni autoctoni.

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I giornalisti italiani e stranieri presenti all’evento , sono stati coordinati dall’agenzia Virgola.com nella persona del profondo conoscitore del territorio abruzzese Massimo di Cintio !

 

 

( tipico ” trabocco ” abruzzese )

L’Abruzzo ed il Montepulciano d’ Abruzzo 2013 in anteprima

 

L’ Abruzzo è una regione straordinaria, i vini vengono prodotti nelle sue colline tra il mare e le due montagne piu’ alte dell’appennino centrale ; la distanza tra il mare e le montagne è di circa 1 ora di auto.

Tutto il vino abruzzese si produce in questa area centrale, la regione è tra le prime 4 italiane per produzione di vino e negli ultimi 10 / 15 anni ha dato una svolta qualitativa alla sua produzione.

Del vino abruzzese, come del vino italiano, si parla da secoli ed il piu’ importante ed identificativo in regione è il Montepulciano d’ Abruzzo ( nulla a vedere con il Montepulciano prodotto in provincia di Siena, trattandosi di altre uve a base sangiovese ndr ) !

il Montepulciano d’ Abruzzo si produce in tutta la regione e ci sono due caratteristiche che raccontano questo vino :

a ) il vitigno ovviamente ;

b ) l’influsso positivo tra mare e montagna, che consente alle uve di respirare durante la notte ed assorbire calore durante il giorno, con forti escursioni termiche fissando cosi’ tutte le sostanze aromatiche nelle bucce dell’uva !

 

Ci sono territori molto diversi tra loro, ecco perchè negli ultimi anni si è incominciato a studiare piccole zone d’ Abruzzo, come ad esempio le Colline Teramane che hanno ottenuto la Docg nel nord della regione, poi ci sono due zone a Pescara e Chieti, pur trattandosi dello stesso vitigno coltivato !

Cosi’ come è successo nelle altre regioni importanti, in cui lo stesso vitigno è stato raccontato come identificativo di zone diverse e vocate, il Montepulciano rappresenta piu’ del 50% del vigneto abruzzese; dallo stesso vitigno si può ottenere il Cerasuolo !

Sono stati recuperati e portati alla luce antichi vitigni autoctoni quali : il pecorino, la passerina, la cococciola ed altri tutti a bacca bianca quali il moscatello .

Cosi’ l’Abruzzo, che aveva solo 2 grandi vitigni quali Montepulciano e Trebiano, oggi ha una varietà piu’ ampia di vitigni che si esprimono differentemente da zona a zona, da produttore a produttore !

Tutto questo è avvenuto negli ultimi 20 anni, grazie anche agli sforzi degli Enti Pubblici quali Regione e Camere di Commercio, unitamente ai produttori consapevoli delle loro potenzialità territoriali !

La vendemmia 2013 è stata per certi versi strana inizialmente, con molta pioggia fino a giugno, con temperature basse che hanno ritardato le fasi vegetative fino a quel momento ; poi da giugno in poi un buon clima ha regalato una buona annata ! La vendemmia è iniziata in alcune zone ai primi di ottobre per terminare in altre a fine mese !

Il clima cosi’ diverso ha dato origine a vini diversi tra le varie zone, probabilmente i vini risulteranno meno “ muscolosi “ , con minore grado alcolico, ma dotati di maggiore eleganza e bevibilità, come chiede oggi il mercato interno ed internazionale !

 

Il Montepulciano d’Abruzzo che dalla vendemmia 2006 ha anche la versione Riserva, prevista contemporaneamente anche per le prime Sottozone Casauria e Terre dei Vestini (per la provincia di Pescara), e per le recenti Alto Tirino e Terre dei Peligni nell’aquilano e Teate in provincia di Chieti; e così per l’auspicata separazione della versione “in rosa” con la creazione di un autonomo disciplinare per il Cerasuolo d’Abruzzo (anche nella versione Superiore); ed ancora, per il Trebbiano d’Abruzzo Doc con le sue nuove versioni Superiore e Riserva.

 

Poi ecco dal 2008 la Doc Tullum o Colline Tollesi, la più piccola doc italiana che mira a valorizzare le produzioni dell’enclave storica di Tollo con diverse tipologie tra rossi e bianchi anche monovarietali e,dalla vendemmia 2010 la Doc Abruzzo. Proprio quest’ultima, dopo un iter lungo e laborioso, ha finalmente dato tutela e regolamentazione ai vitigni autoctoni recentemente tornati a nuova valorizzazione fino ad allora certificati come Igt: oltre a Rosso e al Bianco, anche nelle versioni Passito e Spumante, la Doc Abruzzo infatti prevede tipologie monovarietali per Pecorino, Passerina, Cococciola, Montonico e Malvasia, tutti anche nella versione Superiore. Infine, con la vendemmia 2011, sono state approvate anche le Doc Ortona e Villamagna, due enclave produttive della provincia di Chieti.

 

I NUMERI

L’Abruzzo oggi conta poco meno di 33 mila ettari di superficie concentrati per la gran parte sulla collina litoranea rispetto a quella pedemontana: nella provincia di Chieti ricade circa il 75% del territorio vitato, seguita da Pescara con oltre il 12%, da Teramo con il 10% e da L’Aquila con circa 3-4%. La forma di allevamento più diffusa è la pergola abruzzese (tendone) che copre circa l’80% dell’intera superficie, ma nei nuovi impianti e nei reimpianti prevalgono le forme di allevamento verticale (cordone speronato, cordone libero, etc…).

 

La produzione annuale si aggira intorno a 2,5 milioni di ettolitri di vino provenienti dai quasi 33 mila ettari, il 45% imbottigliato in regione. I vini a Denominazione di origine raggiungono complessivamente circa 1,2 milioni di ettolitri.

 

Posizione dominante per il Montepulciano d’Abruzzo Doc che con 19 mila ettari coltivati (56%) e 850-900 mila ettolitri Doc, dunque rappresenta quasi un terzo del vino regionale. A seguire il bianco Trebbiano d’Abruzzo (200 mila ettolitri e 10 mila ettari) e il rosato Cerasuolo d’Abruzzo con 60 mila ettolitri, quindi le nuove denominazioni come la denominazione “regionale” Abruzzo Doc – che valorizza vitigni autoctoni di particolare pregio come Pecorino, Passerina, Cococciola – a quota 15 mila ettolitri, e altre dedicate a più ristrette aree produttive come il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg (5 mila ettolitri) e come le altre Doc Ortona, Villamagna, Tullum e Controguerra che si attestano tra 1500 e 2500 ettolitri. I vini a Igt raggiungono annualmente 350 mila ettolitri.

 

Sono circa 200 le aziende presenti sul mercato con una propria etichetta per circa 50-60 milioni di bottiglie prodotte.

L’export regionale di vino nel 2015 ha raggiunto il tetto di 138 milioni di euro, più del doppio rispetto a dieci anni fa quando il valore dell’export abruzzese era inferiore 61 milioni di euro, con una crescita che segna valori di crescita importanti anno dopo anno.

 

 

A breve un report di alcune degustazioni effettuate in loco !

 

Roberto Gatti