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Approvata al Senato una mozione contro i trucioli nel vino: ecco il testo

 

stata approvata al Senato una mozione contro luso dei trucioli nel vino. La senatrice verde Loredana De Petris, capogruppo della commissione Agricoltura di Palazzo Madama, ha definito liniziativa un chiaro segnale per Bruxelles. La mozione stata sottoscritta da settanta senatori di maggioranza e opposizione ed il Governo ha espresso in Aula il proprio parere favorevole.
Soddisfazione per liniziativa stata espressa dellAssociazione nazionale delle Citt del Vino, una delle componenti sociali che nei giorni scorsi aveva espresso al Governo la necessit di un impegno nella difesa del patrimonio vitivinicolo e produttivo italiano – basato sulla biodiversit come sulla specificit delle tecniche produttive – dalluso dei trucioli per linvecchiamento artificioso dei vini.
Di seguito il testo della mozione approvata.
MOZIONE
Il Senato della Repubblica
Premesso che
– il 15 settembre 2005 stato sottoscritto fra Unione europea e Stati Uniti un pre-accordo commerciale in merito alle esportazioni dei vini, concernente fra laltro la circolazione sul territorio comunitario dei prodotti ottenuti con le cosiddette nuove pratiche enologiche, ad oggi interdette ai produttori europei;
– fra le pratiche enologiche oggetto del pre-accordo risulta compresa laggiunta di trucioli di legno nei mosti per simulare linvecchiamento tradizionale e laffinamento dei vini nelle botti di rovere;
– lutilizzo dei trucioli consente di procurare rapidamente, con bassi costi di produzione, alcune note aromatiche tipiche dei vini di qualit, senza peraltro attivare quei processi di micro-ossigenazione naturale derivanti dalla permanenza nelle botti, cos rilevanti nella definizione delle qualit organolettiche del vino di pregio;
– non esiste attualmente alcun metodo accreditato di analisi che consenta a chi dovrebbe operare i controlli di distinguere con certezza il vino maturato nelle botti di rovere da quello ottenuto con laggiunta di truciolato;
– in assenza di chiare indicazioni in etichetta e di metodiche ufficiali di controllo, lutilizzo dei trucioli di legno nei processi enologici pu costituire pertanto un inganno per i consumatori ed una forma di concorrenza sleale per i produttori vinicoli europei;
– il prestigio internazionale dei vini italiani si fonda oggi, in primo luogo, sul forte legame col territorio e con le tradizioni enologiche locali e potr essere mantenuto solo valorizzando la specificit di questo percorso che ha richiesto forti investimenti sulla qualit e non inseguendo modelli produttivi incentrati sui bassi costi e sulla standardizzazione;
considerato inoltre che
– il 12 maggio scorso i servizi tecnici competenti della Commissione europea si sono espressi favorevolmente rispetto allipotesi di utilizzazione dellinvecchiamento artificiale con truciolati di legno anche sul territorio comunitario, in attesa della definizione in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio delle modalit di etichettatura;
IMPEGNA il GOVERNO
– ad adoperarsi in tutte le sedi comunitarie affinch sia difeso il percorso qualitativo ed il lavoro dei produttori vinicoli europei, impedendo lintroduzione di pratiche enologiche estranee alla tradizione e tendenti allomologazione verso il basso dei gusti e dei prodotti ed affinch siano comunque adottate chiare modalit di etichettatura che consentano ai consumatori di scegliere consapevolmente;
– a sostenere lo sviluppo e la valorizzazione del comparto vitivinicolo nazionale, anche adottando quanto prima la riforma di settore per i vini a denominazione dorigine.
Sen. Loredana De Petris


( Fonte Internet Gourmet )


Considerazioni


Personalmente non sono entusiasta del vino aromatizzato con i trucioli, mi sembra una forzatura, anche se molti tecnici ed addetti ai lavori sono favorevoli. Qui bisognerebbe aprire un serio dibattito tecnico con produttori, legislatori e tutti gli addetti ai lavori , ma il problema vero e piu urgente secondo me che, ad oggi, vengono importati dai paesi extra- UE  vini Australiani, Californiani, Cileni ecc., prodotti con l uso di questi famigerati chips, senza che NESSUNO LO INDICHI IN ETICHETTA . Quindi sono anni che in Europa beviamo di questi vini e nessuno c lo ha mai detto : la tutela del consumatore ancora una volta va a farsi friggere !!


Quindi va bene la mozione di vietarne l uso in Europa, ma nello stesso tempo bisognerebbe vietare l importazione di questi vini prodotti fuori Europa, altrimenti la competizione non si svolge piu ad armi pari, non vi sembra ?


Roberto Gatti


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.