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APPROVATA LA DOC SICILIA

APPROVATA LA DOC SICILIA


 


Mi trovavo a Menfi per partecipare alla manifestazione Inycon, di cui ne ho scritto qui :


https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=6863


ed un amico siciliano, curatore di un blog enogastronomico sulle specialit sicule, mi chiedeva a caldo cosa pensavo della approvazione della Doc Sicilia, al che rispondevo che avrei aspettato di leggere il disciplinare prima di esprimere un mio parere, e cosi stato.


Una bozza del disciplinare viene riportata integralmente al link :


http://www.terra-multimedialeagricoltura.it/file/bozza-disciplinare-doc-sicilia.pdf


 


Per quanto mi riguarda non sono favorevole al fatto che alcuni di questi vini, che si potranno fregiare del marchio DOC SICILIA possano essere imbottigliati fuori dallisola, perch questo favorirebbe ed aumenterebbe la possibilit di possibili truffe ai danni dei consumatori.


E anche vero che, da quanto si legge, queste dovrebbero essere eccezioni autorizzate di volta in volta


Riporto alcune interventi di produttori siciliani e di addetti ai lavori , cosi da capire meglio lo stato attuale del pensiero isolano.


Buona lettura


Roberto Gatti


 


 


PARLANO ALCUNI PRODUTTORI


 


Tanta soddisfazione, ma poco entusiasmo. Sembra essere un po ossimorico lo stato danimo dei produttori vinicoli siciliani alla notizia dellapprovazione della Doc Sicilia.


 


Se infatti, si accoglie questo nuovo strumento con speranza, i viticoltori sono un po guardinghi sul possibile uso che se ne potr fare e soprattutto non comprendono a fondo alcune indicazioni del disciplinare come quella di poter imbottigliare anche fuori dalla Sicilia il vino prodotto sullIsola che potr fregiarsi di questo marchio. il caso di Giusto Occhipinti dellazienda Cos di Vittoria (Ragusa): Vorrei leggere il disciplinare prima di commentare in maniera pi approfondita, anche perch non tutto, al momento, chiarissimo. Ma se c questa possibilit di poter imbottigliare fuori dai confini siciliani non la vedo come un aiuto, ma solo un modo per aumentare la burocrazia. Io sono speranzoso sulla Doc Sicilia, anche se lesperienza della Doc Piemonte stata fortemente fallimentare. Per fortuna consapevoli di quel fallimento si cambiato qualcosa in questa Doc regionale. Di certo non aumenter il fatturato, aumenteranno i controlli e questo sar un bene. In quanto alladesione dovremo valutare tante cose, anche perch noi siamo col marchio Docg e regredire verso la Doc non so se ci converr. Pi laconico e diretto laltro socio di Cos, Titta Cilia: Non porter alcun beneficio. Anche a Lilli Fazio, titolare di Fazio Wines a Erice (Trapani), questo aspetto dellimbottigliamento fuori regione non va molto gi: Non senzaltro positivo, dice. Ma per lei questo nuovo strumento un motivo dorgoglio, anche se chi vive nel mondo del vino sa benissimo che unarma a doppio taglio, pericolosa se non dovesse essere usata correttamente.


Di certo potr essere orientata alla salvaguardia del vino siciliano ed evitare utilizzi improvvidi come successo per lIgt. Spero soprattutto che non si limiti a un cambiare tutto per non cambiare niente. Si mette sul chival anche Dino Taschetta, presidente della cantina sociale Colomba Bianca di Mazara del Vallo (Trapani): Noi labbiamo sempre appoggiata. uno strumento, non un fine e dipende tutto da come verr gestita: se ci saranno controlli seri, un consorzio di tutela altrettanto valido, lIstituto vite e vino far bene il suo lavoro e si far unadeguata campagna di marketing allora sar sicuramente un valido aiuto per il settore e dovrebbe evitare di vedere vendere vini come il Nero dAvola a 1 euro. In caso contrario avremo fatto lennesimo buco nellacqua. E anche lui va gi con gli ossimori: Sono speranzoso, ma poco fiducioso nei siciliani. Altro produttore, altro ossimoro: La Doc Sicilia? Uno strumento utile, ma non aderir, parola di Massimo Padova, titolare di Rio Favara a Ispica (Ragusa). Sono molto aperto alle nuove soluzioni dice e uno strumento come la Doc Sicilia dar sicuramente una riconoscibilit maggiore allestero. Ma io non aderir perch produco gi le mie Doc (Eloro e Moscato di Noto, ndr) e me le tengo: sono un territorialista. Sulle conseguenze pensa che il nome Sicilia sar sicuramente un vantaggio, ma di sicuro non servir a migliorare la qualit. Giuseppe Benanti, titolare dellomonima azienda di Viagrande (Catania), non mai stato molto entusiasta della Doc Sicilia ma ormai c dice rappresenta un provvedimento che deve essere legato a un sistema di controllo che sia indiscutibile. Se, invece, la Doc Sicilia deve legittimare chiunque a produrre a qualunque condizione non un vantaggio. Penso al Nero dAvola: il nostro vitigno-bandiera, una grande storia, ma poi stato usato male, lo trovo in giro per lItalia, imbottigliato ovunque e bistrattato. Questo vuol dire che c un eccesso di produzione: merita di finire tutto nella Doc Sicila? Io spero molto nei controlli, affinch questo sia uno strumento che elevi il prodotto e in questo senso lIstituto vite e vino sa operare molto bene, ma la gente deve anche smetterla di fare il vino per passatempo e lavorare seriamente. Di certo Benanti non lascer la strada vecchia per la nuova: Ho la mia Doc Etna e mi basta e avanza. LEtna un gran terroir ed anche importante non confondere tutti i territori nella Doc Sicilia: penso che se dovessi aggiungere il nome Sicilia a quello dellEtna per me non cambierebbe nulla. Chi aderir certamente al nuovo marchio il gruppo Mezzacorona che anzi, per bocca del suo amministratore delegato, Fabio Rizzoli, evidenza che sullargomento siamo gi molto in ritardo. Noi siamo favorevoli e sottoscrittori dallinizio e quindi non possiamo che essere soddisfatti. Ma attenzione: io sono trentino, opero in Sicilia da 11 anni e ai siciliani dico: non bisogna illudersi, il lavoro vero inizia adesso. Avere un riconoscimento del genere significa tutto e significa niente, occorre fare un marketing corretto ed evitare deviazioni. Adesso il settore deve fare un salto di livello e in questa direzione la nostra azienda garantisce tutto il supporto necessario perch questo strumento porti i suoi frutti. Per quanto riguarda i vantaggi di una Doc regionale Rizzoli sottolinea lesempio del suo gruppo: Vendiamo milioni di bottiglie e non potevamo aderire a una doc piccola (che comunque non saranno in contrasto con questa nuova Doc). Avevamo bisogno di uno strumento pi grande per presentarci con un unico marchio alle varie catene di ipermercati


( Fonte Cronache di Gusto )


 


 


 


 


Cambia l’articolo 5: prevista pi elasticit per l’imbottigliamento fuori dall’Isola


 


Doc Sicilia, ecco il nuovo disciplinare


 


 


 


La Doc Sicilia ha un nuovo disciplinare. Non sono tante le variazioni rispetto a ci che prevedeva il documento che Cronache di gusto ha pubblicato nei mesi scorsi. Sono incluse nove tipologie (tra cui Passito, Vendemmia tardiva, Spumante e Liquoroso), precisa come le denominazioni di origine siciliane gi esistenti potranno aggiungere il nome “Sicilia”, poi indica le etichettature, le caratteristiche i recipienti utilizzabili. Ci che realmente muta, piuttosto, l’articolo 5, quella norma del disciplinare che ha diviso le tante anime della produzione siciliana e che recitava cos: “Le operazioni di vinificazione, affinamento, invecchiamento ed imbottigliamento devono essere effettuate nell’ambito dell’intero territorio della Regione Sicilia”. Prevedendo anche alcune deroghe con la precisazione, per, che sarebbero state concesse “dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, sentito il parere della Regione Sicilia, alle ditte che hanno gi commercializzato vino sfuso ad Igt Sicilia nei tre anni precedenti all’entrata in vigore del presente disciplinare e comunque per un periodo non superiore ai tre anni”.


L’articolo 5 del nuovo disciplinare, invece, allarga le maglie facendo riferimento alla normativa nazionale (articolo 4 DM del 31 luglio 2003): chiunque abbia imbottigliato Igt Sicilia oltre lo Stretto per almeno due anni, anche non consecutivi, negli otto anni precedenti all’entrata in vigore del nuovo disciplinare, potr godere di una deroga di 5 anni (prorogabili) “che consenta loro di continuare l’imbottigliamento fuori zona di produzione”.


Dunque? Vuol dire che i vini che riporteranno in etichetta la dicitura Doc Sicilia potranno essere imbottigliati anche fuori dalla regione. Anche se sono previste delle limitazioni, e qui la decisione dovr essere presa dagli imprenditori siciliani del vino: se verranno raccolte le firme dei produttori che rappresentano il 66% (circa 45.000 ettari) della superficie iscritta ad Igt Sicilia, verr inserito nel disciplinare della Doc regionale la limitazione dell’imbottigliamento in zona di produzione, naturalmente con le deroghe previste dalla legge nazionale. Se invece le firme si fermeranno al 35% (circa 25.000 ettari) il disciplinare non potr prevedere limitazioni sulla zona di imbottigliamento. Insomma una responsabilit non da poco.


Assovini, intanto, ha inviato a tutti i suoi soci, che rappresentano un’altissima percentuale dell’imbottigliato siciliano, una mail con il nuovo disciplinare e la richiesta di adesione alla Doc Sicilia. Dalle risposte che arriveranno dipende il futuro del vino siciliano.


 


( Fonte Cronache di Gusto )


 


 


Il pensiero di Luigi Salvo


 


 


Dopo oltre dieci anni di dibattiti e proposizioni varie in un giorno destate di calura romana nel corso di una riunione che si svolta il 23 giugno il Comitato nazionale vini Doc ha approvato con voto unanime il disciplinare della Doc Sicilia, stato anche modificato il nome della Igt Sicilia che dora in poi prender il nome Terre Siciliane. Le nuove Doc e Igt si potranno utilizzare gi dalla prossima vendemmia 2011. Liter ora prevede la pubblicazione dei relativi disciplinari sulla Gazzetta Ufficiale.


 


Il concetto di Doc ovvero Denominazione di origine controllata dovrebbe focalizzare una zona viticola particolarmente vocata con particolari e precise caratteristiche di terroir, ovvero particolari condizioni pedologiche e colturali (esposizione alla luce, composizione del suolo, altitudine, presenza descursioni termiche, vicinanza di corsi dacqua, metodo di potatura ed allevamento della vigna, criteri stabiliti ed omogenei di vinificazione ed affinamento) che creino le condizioni per loriginalit dei vini prodotti in un determinato luogo.


 


Questa Doc Sicilia cos generica massifica le produzioni, permette limbottigliamento anche fuori dalla regione Sicilia, da vita ad un vino base regionale il cui valore tutto da dimostrare, daltronde la qualit di un vino non simpone per decreto e non pu arrivare dallapplicazione di un disciplinare cos generalista. Francamente mi fanno sorridere certe frasi delogio Lobiettivo della Doc Sicilia unire nelle diversit, e poi sono curioso di vedere quante tra le aziende pi attentente alla qualit aderiranno a questa Doc, se proprio devo trovare qualcosa di positivo probabilmente lunica nota interessante che sar possibile menzionare il nome Sicilia anche nelle Doc esistenti, ma se questo aiuter ad allargare il mercato tutto da vedere.


 


( Fonte Winereality )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.