Home News CONOSCERE IL PASSATO DEL VINO PER CAPIRNE IL PRESENTE !!

CONOSCERE IL PASSATO DEL VINO PER CAPIRNE IL PRESENTE !!

 

VERBA VOLANT SCRIPTA MANENT


Raccolta del pensiero di Antonio Carpen  (1832-1902 )


 


Qualche mese fa, mi sono visto recapitare a casa un pacchetto, contenente una bottiglia di spumante da uve kerner, metodo charmat , ed allegato un piccolo volume dal titolo che ho riportato in cima al presente mio articolo. Un libro che mi sono letto con grande interesse e curiosit e man mano che procedevo nella lettura mi ha coinvolto sempre di piu, perch ho capito piu a fondo  quanto stato  fatto, circa un secolo fa, da questi illustri ricercatori ed accademici per la vitienologia italiana, precorrendo i tempi di diverse decine di anni . E grazie a tutti loro , che tanto hanno dato in termini di ricerca, studio e divulgazione delle materie  che oggi conosciamo, se la nostra vitiviticoltura arrivata a questi livelli di assoluta eccellenza. Uomini del valore di Antonio Carpen**, P. Caroselli***, F. Gera, A. Vianello, C. Caccianiga, A.  Malvolti che hanno costituito l Accademia dell Agricoltura e successivamente insieme anche al prof. B. Carletti la prima Scuola di Viticoltura ed Enologia del Regno d Italia a Conegliano in provincia di Treviso, ancora oggi in piena attivit.


Questo mio scritto vuole essere un riassunto dei brani e degli scritti che ritengoi piu utili ed attuali ancora oggi, perch se non conosciamo le origini della nostra viticoltura ed enologia, non possiamo capire a fondo quanto ci si presenta oggi dinnanzi. Infine vuole essere un piccolo segno di riconoscenza e di ammirazione sincera per tutti questi uomini che ci hanno preceduto.


(**Antonio Carpen si laurea in chimica. Patriota convinto, dedica un periodo della sua vita alle camicie rosse di Garibaldi. Fautore delle scienze positive, fu in contatto con Pasteur e Koch. Ammirava lo Champagne e, fermamente convinto che qualcosa del genere si potesse produrre anche in Italia, applica la sua conoscenza all’uva Prosecco, regina della zona di Conegliano e Valdobbiadene. (*** Nato a Conegliano nel 1736 Pietro Caroselli si rivel la figura piu alta e rapprsentativa dell Accademia, dopo la laurea in legge coltiv interessi filosofici, letterari e storici. )


 


 


La prima riforma agraria


 


Il 10 settembre 1768 il Senato Veneto , con apposito decreto, prendeva atto che  per una vera riforma del settore era necessario diffondere una nuova cultura tramite Le Societ e le Accademie . A Conegliano questa innovazione non aveva trovato larghi entusiasmi , se non nel prof. Caroselli a cui va il merito di rovesciare la prospettiva dellanalisi, partendo dal basso, dai contadini e dai loro antichi problemi.


Nel 1874 Carpen e Vianello ne La Vite ed il vino nella provincia di Treviso scrivevano :


 


Nel termine del secolo scorso, ed in tutta la prima met del corrente, lagricoltura fu tra di noi molto trascurata. I maggiori possessi erano nelle mani di nobili veneti e di corpi morali e religiosi I beni dei corpi morali e religiosi, espropriati in gran parte dal primo Napoleone, passarono per parecchi lustri in amministrazione dello Stato, il quale ne fece malgoverno al pari e forse piu delle mani morte, usufruendoli col mezzo di affitanzieri impresari, sottoposti a contratti di nove anni, col patto di decadenza in caso di vendita. La stessa minaccia di decadenza toglieva adito a qualsiasi miglioria, e spingeva a sfruttare le terre e dissanguare i lavoratori al che contribuiva pure la imperizia della pubblica Amministrazione


 


Questo perch le classi economicamente piu solide si guardavano bene dalleseguire lavori di miglioria e bonifica e le classi rurali, schiacciate da problemi di sopravvivenza, non potevano certo perseguire finalit qualitative. Questo lo stato della viticoltura veneta ed italiana tutta, ma c una data molto importante che segna lo spartiacque il 1709 a partire dalla quale per una forte gelata invernale che aveva distrutto molti vigneti, cominci a concretizzarsi lo stato di cose accennate. Succedeva che nel reimpianto delle vigne, i contadini utilizzassero variet sempre piu produttive al posto di quelle antiche di maggiore qualit. Cosi scrive il Caroselli :


 


..Ma ch ? alle gentili e migliori, come lo sono la Marzemina nera, la Bianchetta, la Pignola Nera e bianca, le quali avevano il merito di darci un prezioso vino, per cieca avidit si sostituirono quelle reputate le piu precoci e feconde, come sono le volgarmente denominate dell Occhio, Verdino, di cui la prima d un mosto aspro, e la seconda acqua e insipida, e quindi i nostri vini di colle dovettero necessariamente decadere dallantico loro pregio e dallacquistata celebrit


 


La Viticoltura


 


Nel gi citato La Vite ed il vino nella prov. di Treviso , Vianello e Carpen descrivono precisamente il sistema dellepoca di coltivazione viticola:


 


Il metodo usuale di coltivare la vite a noi tramandato da secoli quello di filari sostenuti da alberi vivi ( viti maritate ndr ) , con festoni correnti tra albero ed albero. Fra un filare e laltro sono interposti larghi spazi che vengono coltivati a cereali. Lo straniero che vede per la prima volta questa coltura, la pu trovare graziosa..Ma egli si inganna, la grande evaporazione prodotta dalla vegetazione della vite, aggiunta a quella dellalbero vinvo, porta un gravissimo danno ai sottoposti cereali, in questo clima che conta cogli anni le estive siccit.La incompleta e ritardata maturazione delluva infine, tanto allontanata dal magazzino di calorico che la terra, far convinto ognuno che questo sistema, generato forse da antiche tradizioni e da non approfondite viste economiche deve cedere, e ceder sicuramente il campo a quello dei vigneti, con o senza sostegno a palo secco. Altro degli inconvenienti ( per tacere dei minori ) delle antiche impiantagioni, era ed la infinita variet di vitigni che si coltivano misti confusamente. Nella nostra provincia i piu coltivati ammontano a 50. e se si uniscono i meno propagati si oltrepasser il centinaio


 


( La fillossera attravers l Atlantico intorno alla met dell 800 ma non vi fu evidenza dellinsetto parassita della vite fino agli anni 60, 70. Linsetto era stato scoperto in Inghilterra nel 1863 e segnalato in Francia nel 1867, in Italia, invece, nel 1880 si era ancora ufficialmente ottimisti e nel 1893 C. Ferrari sottolineava limportanza che si cominciava ad attribuire a questa infestazione .)


 


Osservazioni


 


Molto importanti ed attuali queste osservazioni fatte circa un secolo f : nel vigneto non devono esserci altre coltivazioni, alberi di nessun genere, ed ogni vigneto deve essere composto da una singola variet, esattamente come avviene  ai giorni nostri nel 2006.


 


 


L ENOLOGIA


 


I vini che si producevano allepoca in Veneto ( aggiungerei in Italia ndr ) erano fragili, mal preparati, asprigni fermentati senza estrazione di raspi e vinacce e spesso a primavera inacidivano. Gran parte del prodotto era destinato al consumo locale, ai contadini si dava il Vin piccolo preparato con vinaccia ed acqua.


Nel 1874 Antonio Caccianiga nel suo Ricordo della prov. di Treviso ancora scriveva :


 


Prima che fosse fondata questa Societ Enologica, i vini della provincia erano ignoti fuori del territorio, adesso cominciano ad essere apprezzati in varie parti d Italia, in Prussica, in Austria, in Russia


 


Lapprofondimento del pensiero scientifico, che nell 800 giunge alla scoperta dei microrganismi e delle loro enormi potenzialit applicative, porta ad una fondamentale evoluzione delle industrie agrarie, soprattutto quella enologica. Infatti, solo dopo che Pasteur nel 1858 dimostr la natura biologica della fermentazione, si inizi un processo di razionalizzazione dei processi fermentativi ed un adattamento delle tecnologie enologiche.


Il progresso scientifico riguard, in cantina, tutte le fasi produttive, e seppure tra molte difficolt si diffusero sia metodi piu razionali per le operazioni tradizionali quali la svinatura, i travasi, sia metodi innovativi per lenologia dellepoca come la pastorizzazione. Anche nella spumantistica il Veneto condivise con il Piemonte la paternit dei progressi in questo campo grazie allopera di Antonio Carpen che adott il metodo champenois.


La Societ Enologica Trevigiana, fondata nel 1868 da A. Carpen e dallAbate Felice Benedetti,  contributi in maniera determinante alla creazione della Scuola di Viticoltura ed Enologia nel 1876 nella quale si impegnarono tra gli altri G. B. Carletti ( che ha dato il nome all Istituto ) , A. Carpen, A. Caccianiga, E. Colombi, nomi questi che diedero un contributo fondamentale alla vitivinicoltuta italiana.


 


SOPPRESSIONE DEL MINISTERO DELLAGRICOLTURA


 


Nel 1878 venne soppresso lallora Ministero dell Agricoltura e cosi scrisse Antonio Carpen :


 


Tu operaio che affatichi a coltivare la terra, che bagni coi sudori della tua fronte le messi per soddisfare le esigenze dello Stato,.non ti sfiduciare se dal grande edificio del Governo Nazionale si abbassata linsegna dell Agricoltura. Di tale sfregio responsabile chi lo ha fatto e nulla vale a giustificare questo atto anticavouriano. Raddoppia la tua attivit, abbandona dal tuo lavoro lempirismo e cammina sul sentiero che ti vien tracciato dalla scienza.Pensa al limite a cui tutte le cose devono arrivare e presta fiducia allavvenire. I nostri padri teneano in alto onore lagricoltura. Lattuale crisi momentanea, lordine ristabilir, perch ci imposto dalle naturali condizioni della societ umana.


 


Le convinzioni di A. Carpen erano fondate sulle potenzialit di progresso economico e sociale prospettate dalle nuove conoscenze che scaturivano dalla ricerca scientifica.


La sua azione si muoveva secondo queste tre direttrici fondamentali :


1)-la ricerca scientifica


2)-lattivit divulgativa e di formazione


3)-lattivit imprenditoriale


 


Ma la Societ Enologica, che negli anni sarebbe diventata la Carpen-Malvolti che oggi conosciamo, si proponeva anche :


 


di diffondere in provincia i piu razionali sistemi di vinificazione; di convincere coi fatti che anche il vino di queste localit atto allesportazione, se confezionato secondo i dettami della scienzaperch poscia gli agricoltori profittando dellesperienza della Societ e dei processi da essa adottati sinvogliano a riunirsi in associazione collo scopo di far sorgere a loro vantaggio nuovi piu grandi stabilimenti vinicoli.


 


Antonio Carpen cosi continuava :


 


una vera riforma razionale e piu generale non possiamo vederla dagli agricoltori attuali, perch sarebbe come pretendere di drizzare i vecchi tronchi degli alberi e toglier loro tutti i vizi acquistati dal cattivo sistema di educarli fin qui operato.Ma la luce della scienza, sotto un regime libero come il nostro, dappertutto si diffonde e non possiamo negare che anche la maggioranza degli agricoltori entrata nella persuasione delle necessit di battere una via diversa di quella a loro tracciata dallempirismo. Ora infatti moltissimi agricoltori sono persuasi della maggiore convenienza di impartire ai loro figli unistruzione tecnica Lempirismo in Italia piant radici profonde perch sorretto dallignoranza, dal pregiudizio e dalle vecchie abitudini che sono una seconda natura


non eleveremo i nostri vini allaltezza dei pregi..se non modificheremo le nostre abitudini e non aboliremo i pregiudizi.che rendono affatto impossibile un reale progresso vinicolo fermi nelle proprie idee, nei propri sistemi, quando il mondo cammina e si modifica, impossibile stare senza venire schiacciati .


 


 


LA SPUMANTISTICA


 


Abbiamo gi scritto dellattivit e degli indubbi meriti della Soc. Enologica fondata da Antonio Carpen, che nel frattempo si trasformata in Carpen-Malvolti, ma il vero salto qualitativo nella vita della Societ avvenuto nel 1880, quando si inizia la produzione di spumanti seguendo lesempio dei cugini d oltralpe, introducendo anche in Italia il metodo champenois, con il remuage ed il degorgement, con tutti i problemi connessi alla regolazione della fermentazione in bottiglia, fino ad allora sconosciuti.


Cosi il Dalmasso nel 1924 descrive la situazione spumantistica :


 


..Mezzo secolo fa lindustria degli spumanti in Italia era bambina. Sarebbe parsa allora temerit sfidare i maestri sovrani di quellarte : i francesi. Vini spumanti se ne producevano,si, in Italia, ma erano fatti con metodi bonari, patriarcali. Essi avevano tutta la freschezza ingenua dei fiori di campo, ma anche piu dun grave difetto per dei vni, che dovrebbero essere il non plus ultra dello chic


 


Concludiamo questa rivisitazione storica allindietro negli anni, con questa citazione di Antonio Carpen che ne contiene il pensiero e lazione :


 


E deplorevole che in Italia la maggioranza dei vinificatori soccupi maggiormente allo studio delle malattie dei vini, mentre colle cognizioni di cui oggi siamo in possesso, questo studio dovrebbe avere un interesse puramente scientifico, perch i sistemi razionali guarentiscono completamente il vino da tutti i gusti ed al grado, da permettermi di proclamare, colla sicurezza di non venire smentito dai fatti, impossibile qualsiasi alterazione del vino.


Da ottime uve si avranno infatti vini ottimi; da uve scadenti, risulteranno vini ordinari, o scadenti, ma sempre inalterati purch si sappia approfittare di tutti i mezzi preventivi consigliati dalla scienza e dallesperienza .


 


Roberto Gatti