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E’ ARRIVATO IL VINO SENZA ALCOL

 


 


Dal primo agosto possibile vendere ed acquistare in tutta Europa il vino dealcolato nel quale stato eliminato parte dell’alcol naturalmente contenuto attraverso pratiche enologiche industriali. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che si tratta di uno degli effetti dellentrata in vigore della riforma di mercato del vino a livello comunitario. Viene dato il via libera al commercio di un prodotto, al quale viene permesso ancora di chiamarsi vino, anche se – sottolinea la Coldiretti – sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalit per effetto di trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione delluva in mosto e quindi in vino.


 


 


Si tratta – sostiene la Coldiretti – dellultimo effetto di una deriva europea che ha gi portato alle autorizzazioni per lo zuccheraggio del vino nei Paesi del nord Eropa per consentire di innalzare il grado alcolico, al via libera all’invecchiamento artificiale del vino attraverso l’utilizzazione di pezzi di legno al posto della tradizionale maturazione in botti di legno e per ultimo alla possibilit di produrre e la commerciare vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes.


 


Vengono legalizzate tecniche che – sostiene la Coldiretti – consentono di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi con un inganno nei confronti del consumatori e degli imprenditori, come quelli italiani, che sono impegnati nel garantire la qualit delle proprie produzioni. Lavvento di queste nuove pratiche enologiche rischia di trasformare sempre piu il vino da prodotto naturale ad industriale che – precisa la Coldiretti – nasce nelle cantine invece che nei vigneti.


 


La disastrosa riforma comunitaria del mercato del vino introduce – prosegue la Coldiretti – cambiamenti importanti quelli che regoleranno numerosi aspetti della vitivinicoltura europea e che vanno dalletichettatura e presentazione dei vini, al nuovo sistema di protezione che porter anche per il vino ad avere Dop e Igp, dalla tutela delle menzioni tradizionali alle pratiche enologiche. Non sono pochi – rileva la Coldiretti i problemi posti da un cambiamento epocale. Le nuove regole per i vini Dop/Igp e la nascita della nuova categoria dei vini varietali senza legame con il territorio di produzione (varietali da tavola), ha scatenato una corsa contro il tempo per modificare o riconoscere nuove denominazioni. Allo stesso modo lentrata in vigore del nuovo sistema di certificazione e verifica del rispetto del disciplinare ha finalmente chiarito – afferma la Coldiretti – che i Consorzi di tutela non sono soggetti idonei per i controlli e questi devono essere affidati gi dal primo agosto o a uno o pi soggetti pubblici o ad organismi di certificazione.


 


LItalia leader mondiale nella produzione ed esportazione di vino con una vendemmia 2009 che – sostiene la Coldiretti – si prevede attorno ai 47 milioni di ettolitri, al di sotto della media degli ultimi cinque anni con un aumento contenuto entro il 5 per cento rispetto allo scorso anno, secondo le previsioni dell’Ismea e dell’Unione Italiana Vini. Anche per effetto del caldo la vendemmia sar anticipata in media di 10 giorni con una produzione di qualit che per ben il 60 per cento potr essere commercializzata sotto una delle 477 denominazioni di origine (Docg, Doc e Igt) riconosciute in Italia. Il vino rappresenta la prima voce dellexport agroalimentare nazionale con 3,6 miliardi di valore delle esportazioni a fronte di un fatturato di un fatturato record di circa 10 miliardi di euro nel 2008. Sul piano economico i viticoltori al momento sono molto pi preoccupati per la situazione di difficolt in cui il mercato del vino con i prezzi medi di vendita alla produzione che – rileva la Coldiretti – sono calati considerevolmente (in media 24 per cento). Con la nuova Organizzazione Comune di Mercato (OCM) del vino l’Unione Europea mette a disposizione del settore alcuni strumenti per intervenire a sostegno. Alcune indicazioni sono state recepite dal Ministero delle Politiche Agricole (Assicurazioni del raccolto, Vendemmia verde, Distillazione di crisi), ma indispensabile che i provvedimenti attuativi tengano conto della non semplice situazione del settore e che siano rivolti, in primis, alle imprese vitivinicole.


 


 


GLI INGANNI SUL VINO PERMESSI DALL’EUROPA


 


 


Il vino con laggiunta dello zucchero – E’ una pratica, utilizzata nei paesi del Nord Europa, che permette di aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero. Lo zuccheraggio sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un “trucco di cantina” e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall’uva.


 


Il vino che si invecchia con i trucioli E stato dato il via libera all’invecchiamento artificiale del vino con segatura di legno (i cosiddetti trucioli) al posto delle tradizionali botti senza che ci debba essere indicato chiaramente in etichetta.


 


Il vino ottenuto dalla frutta invece che dalluva – La riforma ha dato il via libera al vino “senza uva” ovvero ottenuto dalla fermentazione di frutta, dai lamponi al ribes. Una pratica enologica che altera la natura stesso del vino che storicamente e tradizionalmente solo quello interamente ottenuto dall’uva.


 


( Fonte Italianinnovation )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.