Home DEGUSTAZIONI VINO Educarsi al vino: prima dell’assaggio e la degustazione

Educarsi al vino: prima dell’assaggio e la degustazione


Prima dellassaggio
Prima di apprestarci ad assaggiare il vino ci soffermiamo sullanalisi cromatica e dei sentori odorosi. La tonalit e la limpidezza del colore sono constatazioni sulle quali dovremmo misurare la nostra cautela nel formulare ipotesi, limitandole allo stato di salute del vino e a unidea del vitigno; questo primo contatto col vino richiede un atteggiamento di accoglienza, in modo da andare oltre limpressione iniziale. Potremo tornare sullaspetto cromatico dopo aver compiuto gli esami olfattivo e gustativo, perch isolare la visione dalle altre sensazioni ci allontana dalla verit e genera un inutile preconcetto. Non la bellezza del colore brillantezza, concentrazione, trasparenza in quanto tale a essere importante, ma la sua coerenza con lespressione del liquido. Tale valutazione potr nascere solo dopo aver ricevuto ulteriori informazioni dagli altri sensi.


Se il produttore non intervenuto sulla componente cromatica, alterandola nel tentativo di assecondare una pretesa preferenza di mercato, il colore ci pu fornire indicazioni sullo stato microbiologico ed evolutivo del vino, oltrech sullannata.


Non c un tempo prestabilito per soffermarsi a indagare con lolfatto, anche se ritengo necessari almeno tre minuti. Indugiare, per, sui sentori in modo ossessivo e accanirsi sul vino nel bicchiere, porta a una perdita di contatto con lunit espressiva del liquido. Entro questi margini, lintervallo da dedicare allindagine olfattiva personale: sono le sensazioni donate dal profumo a dirci quando il momento di passare allanalisi gustativa. Incontriamo bottiglie che invitano subito allassaggio e altre talmente semplici da scoraggiare unulteriore ricerca. Alcuni profumi, invece, sono cos articolati e misteriosi da imporre una pausa: la loro complessit odorosa ci disarma, ci assorbe e non ci fa sentire pronti, e rimanda il momento del contatto tra il liquido e la nostra bocca.


(…)


Degustare e bere
Diventare un degustatore professionista e poter raccontare i vini assaggiati un privilegio. Scomporre e riordinare i vari passaggi della degustazione porta alla scoperta della meraviglia e dellunicit del liquido odoroso. Ma, se non esiste un vero piacere senza consapevolezza, allo stesso modo il bere attraverso laccostamento al cibo lalveo naturale di ogni sforzo di ricerca e di ogni indagine degustativa. La bellezza della bevuta dipende da ci che la degustazione riuscita a spiegare. Infatti, soltanto dopo aver sviscerato elementi e percezioni, mi concedo di bere assaporando il piacere che quelle stesse emozioni continuano a donarmi, in una riproposizione ancora pi unita e corale. 
Un vino buono consegna il suo essere speciale bicchiere dopo bicchiere. Ecco perch una fredda degustazione tecnica , di solito impostata su un singolo assaggio, ha dei limiti. Per capire fino in fondo un vino lento ad aprirsi o dal carattere particolarmente introverso, del quale sentiamo che non tutto stato svelato, la cosa migliore portarlo in tavola e consumarlo insieme al nostro pasto, osservando la sua metamorfosi. Tuttavia, pi gratificante della meta il nostro cammino di attesa e di ricerca, anche perch ogni vino buono tiene per s una parte del suo animo, e non detto che sia la medesima al successivo incontro.


Tratto da L’invenzione della gioia. Educarsi al vino, Porthos Edizioni 2011

( Fonte LOccidente )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.