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Export del vino italiano : Angelo Gaja vede rosa

Vendere all’estero deve diventare un’ossessione positiva per molte aziende enologiche


Su tutti i giornali di oggi rimbalza la notizia dei dati Istat che segnalano il crollo delle esportazioni italiane nel mondo, con un calo complessivo del 20%, il peggiore dal 1970.  Il deficit della bilancia commerciale  per diminuto a 4,1 miliardi di euro rispetto ai meno 11,5  del 2008 perch le imprese italiane hanno importato il 22% in meno, ma non c’ da stare allegri. 
In questo panorama a tinte fosche spunta la voce vino che salita dal 10,2 %in volume  a fronte di un calo di circa il sei per cento in valore. Ovvero dall’Italia stato spedito all’estero pi vino (anche sfuso visto che questo tipo di vendite sono cresciute del 18%) ma a a valore medio pi basso.
Cosa ne pensa di questa situazione uno dei produttori italiani che hanno pi successo all’estero e il cui nome appare al top delle classifiche delle notoriet.
E’ arrivata puntuale alle redazioni e agli amici questa nota di Angelo Gaja, che dice la sua sul momento del vino italiano.
Da attento lettore dei giornali e sensibile captatore delle antte dei mercati internazionali Gaja offre numerosi spunti di riflessione.  
Il titolo del suo intervento molto significativo”Spiragli di luce”. Ecco che cosa dice il “signore di Barbaresco”. 


( Fonte La Stampa )


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.