Home Arrabbiature Frode nel mercato del vino e dello champagne: sequestrati 220 milioni

Frode nel mercato del vino e dello champagne: sequestrati 220 milioni

L’indagine della guardia di finanza di Milano ha rivelato una ‘frode carosello chiusa’: tre persone in carcere, due ai domiciliari e un’altra con l’obbligo di dimora

 

 

Alcolici e pregiati vini champagne, carte bollate che andavano e tornavano e soprattutto milioni di euro in ballo. La guardia di finanza di Milano ha scoperto una maxi frode nel mercato delle bevande alcoliche: un giro di fatture false da 850 milioni per la vendita delle bottiglie, che avrebbe coinvolto 43 aziende italiane e straniere. Un’indagine coordinata dal locale ufficio della procura europea, che ha portato al sequestro preventivo di oltre 220 milioni di euro e all’arresto di cinque persone (tre in carcere e due ai domiciliari) e all’esecuzione di una misura di obbligo di dimora. Diciassette in tutto gli indagati a vario titolo per associazione a delinquere con l’aggravante della transnazionalità, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti in frode all’Iva comunitaria, appropriazione indebita nell’ambito societario, riciclaggio, reimpiego e autoriciclaggio dei proventi illeciti.

L’indagine è partita dall’approfondimento su anomale vendite di ingenti partite di champagne dall’Italia alla Francia. Così è stato individuato il “vorticoso giro di fatture soggettivamente false che, dal 2015 al 2021, ha generato un fatturato di oltre 850 milioni di euro, da cui deriva un’evasione di imposta sul valore aggiunto per circa 170 milioni di euro”, spiega una nota delle fiamme gialle. I finanzieri, dopo aver analizzato la documentazione sulle operazioni di compravendita degli alcolici, hanno scoperto “una vera e propria filiera societaria fraudolenta che, sfruttando il meccanismo dell’Iva intracomunitaria, ha inserito nei circuiti commerciali legali prodotti a prezzi più bassi di quelli di mercato”.

La frode prevedeva il passaggio simulato e ripetuto delle stesse partite di merce tra operatori commerciali nazionali e comunitari, con il coinvolgimento di una capillare rete di società in Spagna, Portogallo, Bulgaria, Francia, Olanda, Slovacchia, Romania, Repubblica Ceca, Belgio e Ungheria, oltre che in Regno Unito. Si tratta del meccanismo della cosiddetta ‘frode carosello chiusa’, che permetteva di realizzare un’operazione non imponibile Iva, facendo transitare le false fatture per missing trader estere, cartiere nazionali e società filtro, fino a raggiungere nuovamente il primo soggetto, quello che beneficiava così del risparmio fiscale.

Gli arresti – a quanto si apprende – sono stati tutti eseguiti in Lombardia, nonostante i destinatari vivessero gran parte del tempo all’estero. A finire in carcere sono una donna e due uomini italiani, ritenuti dagli inquirenti gli ideatori e promotori dell’associazione a delinquere. Ai domiciliari sono andati i loro più stretti collaboratori, mentre l’obbligo di dimora è stato disposto per uno dei principali beneficiari del meccanismo fraudolento, un “facoltoso imprenditore italiano del settore delle bevande alcoliche”, spiega la nota della guardia di finanza.

( Fonte Milanotoday.it )