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IL BIO NON VUOLE GLI OGM, L’EUROPA SI’

 


Approvato oggi dai ministri dell’agricoltura europei il nuovo regolamento per il biologico con una soglia di contaminazione accidentale dello 0,9%


 


 


Dopo il voto di marzo del Parlamento Europeo che, con la scelta di una soglia di contaminazione accidentale dello 0,1% per gli alimenti da agricoltura biologica aveva fatto sperare in una maggiore tutela per il settore, registriamo un preoccupante passo indietro con il voto di oggi dei ministri dellagricoltura dellUnione europea. E’ stato raggiunto infatti, un accordo politico su un nuovo regolamento per il biologico, che ha portato i ministri dell’Ue ad abbandonare l’idea di una soglia di contaminazione di pura rilevabilità tecnico-strumentale (lo 0,1%), a favore di un ben più pericoloso 0,9%. Niente da fare quindi per il Parlamento Europeo che, nel corso della votazione di marzo, aveva reclamato il proprio diritto alla co-decisione in materia, un primo passo importante a garanzia delle vere istanze democratiche in seno all’Unione Europea, rappresentate appunto dal Parlamento, unico organo elettivo a Bruxelles. Ma ci sono ancora speranze per i sostenitori dello zero assoluto o dello 0,1%?


 


A questo punto c’è rimasto ben poco da sperare. Con il voto di oggi dice Federica Ferrario, responsabile della campagna Ogm di Greenpeace la situazione politica si è complicata molto, anche perché il voto è stato estremamente negativo nella sua composizione. A parte Italia, Belgio e Grecia, la maggior parte dei paesi europei si sono espressi a favore del nuovo regolamento. Anche la Germania e l’Austria, che solitamente sono molto attente a queste tematiche, hanno votato per lo 0,9%, e la stessa Polonia, che fino all’ultimo speravamo di tenere con noi, alla fine ha mollato. Tutto questo preocccupa nel momento in cui il dibattito sulla coesistenza e la contaminazione delle sementi è ancora aperto, perché il rischio dice Luca Colombo, esperto Ogm del Consiglio dei diritti genetici è che adesso si vada a strutturare l’intero panorama dell’agricoltura europea sulla base di questa soglia di contaminazione. Lo 0,9% infatti, ha un significato esclusivamente politico e non ha nulla a che fare con la rilevabilità tecnico-strumentale. Significa solamente creare una flessibilità nei comportamenti aziendali e quindi cercare di introdurre un principio di minore rigidità nei sistemi produttivi.


 


E come era successo in passato ci chiediamo ancora perché la maggior parte dei paesi europei siano così permessivi in tema di ogm. Soprattutto se si considera che addirittura, molti produttori e distributori bio del nord Europa sono a loro volta favorevoli alla soglia di contaminazione dello 0,9%. Penso che ci siano di mezzo gli interessi del settore della distribuzione e della trasformazione aggiunge Luca Colombo. Settori che aggregano molti prodotti di origine estera e che vogliono garantirsi con misure di salvaguardia come questa. La produzione bio infatti, è prevalentemente mediterranea, con l’Italia che fa da capofila, e anche questo spiega perché noi eravamo interessati a garantire l’intangibilità del biologico, mentre in alcuni settori continentali e del nord Europa c’era molto più benevolenza nei confronti delle soglie di tolleranza. In quei paesi in realtà non si produce bio, ma principalmente si operano processi di trasformazione e di commercializzazione. Ed è per questo che soprattutto dal nord Europa sono arrivate le indicazioni ad inserire le soglie di tolleranza.


 


In questo scenario oscuro però, bisogna dire qualcosa per tranquillizzare i consumatori, che ora non devono pensare che qualsiasi prodotto biologico possa essere contaminato. Allo stato attuale delle cose e sarà così anche nel medio termine – il rischio di contaminazione è circoscritto a soia e mais, e al limite a colza e cotone. Le filiere a rischio infatti, sono poche e hanno una prevalenza mangimistica. Inoltre la contaminazione rimane un fenomeno accidentale e resta perciò il divieto di utilizzo di ogm in agricoltura biologica. Questo tanto per chiarire alcuni aspetti che possono creare confusione negli osservatori meno attenti. Poi è evidente che si tratta di una magra consolazione, e soprattutto alla luce di quanto detto il regolamento approvato oggi risulta ancora più sciocco. Si potevano pensare infatti, delle misure di carattere transitorio che permettessero alle filiere zootecniche di mettersi completamente a norma e a riparo da eventuali contaminazioni. E porre rimedio così al problema che sostanzialmente ha dato vita alle soglie di tolleranza, senza per questo mettere a rischio la credibilità dell’intero settore.


 


Vogliamo trovare delle note positive in conclusione? Leggendo il regolamento ne balza agli occhi soprattutto una, e fa riferimento proprio agli aspetti che abbiamo analizzato finora. Si legge infatti, che si autorizzano norme private più rigorose. Cosa significa esattamente? Sostanzialmente che adesso si apre la strada all’identificazione di strumenti di carattere volontario più stringenti da parte delle singole organizzazioni e delle realtà del biologico nei vari paesi europei, le quali possono cercare di porre un argine proprio a questa decisione di introdurre una soglia di contaminazione accidentale dello 0,9%. Tutto il lavoro fatto fino ad oggi dalla piattaforma delle regioni Ogm free ci insegna quanto si possa realizzare in questo campo e quanto in realtà non sia ancora tutto perduto. I sondaggi dicono che i cittadini europei vogliono un biologico completamente libero da ogni contaminazione e, se non ci vogliono pensare le istituzioni, dovrà essere il biologico stesso a dotarsi delle armi necessarie a realizzare questo obiettivo.


( Fonte Greenplanet )


 


Considerazioni


Una decisione che non può non creare qualche preoccupazione, e che ci fa riflettere sulla questione. Personalmente s

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.