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Il vino: come un mosaico di componenti ed esperienze

 


 


Il carattere di un vino ed il suo successo nascono dallinsieme di una moltitudine di fattori, che possiamo immaginare come le tessere di un mosaico. Se diverse centinaia sono le molecole identificate nel vino, ciascuna delle quali conferisce al vino una parte delle sue propriet colori, profumi, gusti, propriet salutistiche, energetiche, euforizzanti e cos via dobbiamo ricordarci che tutte queste sostanze derivano dalla vigna, la quale vive su un determinato terreno, subisce ogni anno un diverso andamento climatico e deve essere allevata e guidata da noi perch cresca nelle condizioni migliori per produrre uva che risponda alle nostre esigenze enologiche. Ciascuna delle molecole del vino quindi una tessera del mosaico, proprio come lo ciascuna delle scelte delluomo che decide in che direzione guidare la vite, determinando quindi le sue capacit di crescere, svilupparsi e accumulare nelluva colori, profumi e gusti.


Ovviamente a tutto ci deve fare seguito una oculata vinificazione, che riunisca con pazienza, cura e sapienza in un grande mosaico tutte le tessere sparse che arrivano dalla campagna, vi aggiunga delicatamente altri fondamentali pezzi forniti dal lavoro di lieviti e batteri, e permetta quindi alle caratteristiche delluva di esprimersi integralmente e sinceramente nel vino.


I passi che indirizzano la vite verso un determinato cammino, possono essere anchessi considerati come le tessere del mosaico e potranno avere importanza diversa tra loro, ma solo quando tutte queste componenti saranno presenti ed integrate, si potr avere un vino completo, complesso, elegante; diversamente, mancher sempre un pezzetto: perch la pianta non lo ha prodotto, oppure si dimenticato di includere quel passaggio nella filiera, oppure ancora perch si erroneamente tolto un pregio in una fase del processo in cui si deciso di togliere un difetto.


Non riusciremo ora a elencare tutte le tessere, ma ricordiamo solo alcuni esempi.


La scelta del terreno e della variet, i cloni ed i portinnesti, la distanza di impianto e la forma di allevamento sono passaggi obbligati ed irreversibili.


Poi, mano a mano che avanza let della vigna e con essa le sue capacit di produrre e di accumulare attraverso lazione combinata di foglie e radici dobbiamo capire come e perch questa pianta cresce in un certo modo e quindi decidere come nutrirla e gestirla, interpretando le risposte che d ai nostri input, valutando le conseguenze delle nostre azioni sia in termini quantitativi che qualitativi.


La potatura invernale d la forma alla pianta, mentre la concimazione, ossia il cibo che noi le forniamo oltre a quello che gi trova nel terreno, ne sancisce lo sviluppo. La cimatura (taglio delle punte dei germogli quando questi stanno crescendo troppo) incide sulle capacit di fotosintesi e quindi di crescita e maturazione e nel frattempo su tutto domina il carico produttivo che decidiamo di lasciare e che con il suo peso schiaccia la pianta come uno zaino sulle spalle di un montanaro, la costringe a lavorare a sufficienza per poter nutrire i vinaccioli, suoi figli diletti che crescono allinterno di ciascun acino.


La vite, risaputo, pianta generosissima e proprio per questo dobbiamo fare attenzione a non sfruttarla troppo, altrimenti lei rimane a tasche vuote e noi ci troviamo nel bicchiere un vino povero, senza equilibrio, come la sua pianta madre.


Cerchiamo di capire cosa significhi avere una pianta in equilibrio e ben guidata; per questo serve un esempio.


Premettiamo che pochi elementi influenzano le caratteristiche di un vino bianco (detto tutto quanto sopra, questa affermazione sembra uneresia, ma si intende che, mancando la fase di macerazione e la cessione delle sostanze dalle bucce, il bianco pi facilmente collegabile alle caratteristiche della polpa di partenza), pertanto si pu correlare in modo pi diretto ed immediato la qualit del vino bianco allo stato fisiologico e allequilibrio della vigna.


Dovreste avere la fortuna di degustare una verticale di vino bianco ottenuto dallo stesso vigneto e con le stesse tecniche di vinificazione. Ovviamente parliamo di un vigneto ben gestito, regolare nello sviluppo, non stressato da carichi eccessivi. Ebbene, vi accorgereste in modo indimenticabile ed inequivocabile, addirittura talvolta incredibile, di come, avanzando let della pianta, cambi la ricchezza del suo succo.


Ci avviene perch una pianta giovane subisce le stagioni mancando di riserve e di radici, mentre una pi matura meglio attrezzata per affrontare limpegno del produrre uva.


Questo , in sintesi, la traduzione concreta di ci che si intende per equilibrio vegeto produttivo: una pianta in salute e matura, che riesce ad acquisire al meglio dal terreno ci che il terreno le vuole donare.


Se possediamo tutte le tessere, dalla scelta del sito fino allimbottigliamento e, aggiungeremmo, fino alle strategie di promozione e vendita del vino, e le sappiamo incastonare con maestria e finezza, in modo che non manchi nulla, allora possiamo ottenere un buon vino.


 


( Fonte ASA )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.