Il vino è un grande piacere, per i sensi e per l’anima. Va bene, ma perché ignorare la sua capacità di prevenire alcune diffuse e pericolose malattie? à noto – e scientificamente provato – che un moderato consumo di vino può ridurre, grazie all’interazione tra i vari componenti (almeno 400 presenti anche se in minima quantità ), il rischio di malattie cardiovascolari, oltre a svolgere un effetto positivo sulla prevenzione dell’arteriosclerosi e delle patologie coronariche.
Oggi, l’attenzione è rivolta in particolare ad alcuni antiossidanti, come antociani, fenoli, flavonoidi, polifenoli; tra questi ultimi svolgerebbero un’azione particolarmente positiva sostanze come catechine, gallati, resveratrolo, quercetina. Il vino, soprattutto quello rosso, attraverso questi composti è in grado di esercitare azioni favorevoli non solo alla riduzione di rischi cardiovascolari, ma anche al miglioramento del quadro lipidico, del bilancio emostatico, della pressione arteriosa, della sensibilità insulinica, del livello di colesterolo Hdl. à ovvio che il vino non sia da considerare un medicinale, ma sarebbe altrettanto pericoloso indurre chi beve correttamente a rinunciare del tutto: il vino deve essere considerato un importante complemento di un’alimentazione sana e di un salutare stile di vita. Se negli ultimi anni la ricerca, sia pure tra innumerevoli difficoltà , è andata avanti, rivelandoci sempre di più gli effetti positivi di questa bevanda sul nostro organismo, la comunicazione non è invece stata capace di seguirla, con il risultato che un’ampia fascia di persone si accosta al vino in maniera occasionale e disinformata.
Ben venga, dunque, l’annuale pubblicazione dell’Unione italiana vini, l’organismo che riunisce le più importanti aziende vitivinicole del nostro Paese (oltre 500), partner attivo dell’Osservatorio permanente Giovani e Alcol: Enotria 2006 è, quest’anno, un concentrato dei risultati delle ricerche svolte a livello mondiale sull’argomento vino e salute. Questo per far fronte a due differenti esigenze: informare correttamente i giovani, che oggi più che mai hanno scoperto la piacevolezza del vino, e fornire un aiuto concreto nella lotta all’aviaria. Le ricerche, forse perché spinte da nuove e specifiche richieste, hanno saputo produrre risultati diversi e molto interessanti. Per l’occasione l’Unione italiana vini ha affidato il coordinamento dei lavori ad Alberto Bertelli, farmacologo e ricercatore del Dipartimento dell’Università degli Studi di Milano, nonché presidente della Commissione Vino, nutrizione e salute dell’Office international de la vigne et du vin (l’Onu del vino, per intenderci).
Stando allo studio i benefici da sempre attribuiti al vino non riguardano solo quello rosso, ma anche quello bianco dove coesistono sia l’acido shikimico che la quercitina, due sostanze utili nella lotta all’aviaria. «Fino a questo momento, contro l’influenza aviaria è stato somministrato solo il Tamiflu, per via della concentrazione in questo preparato dell’anice stellato – spiega Alberto Bertelli – ma in assenza della quercitina, l’acido shikimico (principio attivo dell’anice stellato) non ha alcun effetto. Per assurdo, sarebbe più indicato somministrare un semplice bicchiere di vino bianco».
A questo vanno aggiunte la recente scoperta da parte dell’Oiv sempre nel vino di una molecola antiossidante (l’idrossitirosolo), comune nell’olio e dotata di proprietà antinvecchiamento, e la presenza di resveratrolo, un composto che, combinato ad altre sostanze presenti nel succo d’uva, contribuisce a rallentare l’invecchiamento cerebrale. «Tutto questo – afferma Andrea Sartori, presidente dell’Unione italiana vini – ci permette di parlare di consumo di vino con i giovani in maniera più approfondita ed utile, ma soprattutto di arginare le molte campagne proibizionistiche che a livello mondiale si stanno facendo contro le bevande alcoliche. Ed è indubbiamente forte la sensibilità da parte dei produttori sul binomio vino e salute: un concetto, forse un po’ farmaceutico, ma che noi tutti cavalchiamo perché, oggi più di prima, il vino, che vanta una qualità garantita, fa bene al corpo e alla mente».
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