Home News Il vino “sa di poco”, se Lidl sceglie la carta dell’onestà estrema

Il vino “sa di poco”, se Lidl sceglie la carta dell’onestà estrema

Il discount stringe una partnership con Gambero Rosso per la pubblicità dei vini basata su una nuova comunicazione in bilico tra il linguaggio dell’esperto e i commenti su Facebook

 

Era più o meno la prima metà degli anni 90 quando gli hard discount fecero capolino sul mercato italiano.

Allora non c’era una vera e propria crisi economica, ma le famiglie iniziavano anche in Italia a disaffezionarsi ai marchi di largo consumo, colpevoli di far pagare al consumatore le spese di pubblicità, marketing e inutili packaging.

Le prime catene (Lidl, Penny Market, EuroSpin, DiCo) oltre ad essere caratterizzati da prodotti unbranded e layout scarni e tristi, avevano una comunicazione molto elementare, tutta basata sul prezzo basso.

 

 

Con il tempo però – e con l’avanzare della crisi – gli hard discount sono diventati sempre meno hard (al punto che è proprio sparito l’aggettivo), senza quell’aspetto neopauperistico degli esordi, accogliendo anche prodotti di marca e allargando la loro clientela, includendo anche famiglie benestanti con reddito medio-alto che adesso non si vergognano di comprare al prezzo più basso.

 

Anche la comunicazione si è molto evoluta e, anzi, in alcuni casi ha superato a destra quella delle normali insegne di supermercati.

 

È il caso della presentazione delle bottiglie di vino presente nella catena di discount Lidl, una delle storiche insegne del mondo dei discount.

 

I tipi di Lidl hanno scelto una serie di etichette, accomunate ovviamente dal prezzo basso, ma sopratutto da un vantaggioso rapporto qualità-prezzo: convinti della bontà dell’offerta hanno deciso di mettere a fianco di ciascuna bottiglia le schede descrittive dei severi e competenti assaggiatori del Gambero Rosso, abituati a bere vini barricati e bollicine millesimate, mentre qui si trovano di fronte a vini di medio/bassa qualità.

 

 

Per l’occasione si sono inventati anche una personale votazione – cavatappi al posto dai classici bicchieri: ne viene fuori una lettura esilarante, dove insieme alle classiche descrizioni da enologi (“naso pulito, fieno, finale vegetale” – di cui alcuni meravigliosi come i “tratti rustici con sfumature di pelliccia” per il Passo Orso di Montepulciano D’Abruzzo) ma anche alcuni giudizi che solitamente non si trovano nelle pubblicità dei prodotti (“sa di poco”, “salvabile”).

 

Non dimentichiamoci che stiamo parlando di vini che hanno un prezzo medio di 2,5-3€, e che quindi inevitabilmente non possono avere recensioni entusiaste da esperti del settore. Anzi, il fatto che si ammetta certi difetti (verificati però da recensori di vini di qualità) rende il tutto molto trasparente e, agli occhi di molti consumatori, lodevole.

 

Personalmente penso si tratti di uno dei primi casi di Pubblicità Onesta nel campo del grande distribuzione organizzata, ma anche di un surreale (ma interessante) esempio di scambio di codici comunicativi: se leggiamo meglio le descrizioni, sembrano più delle bozze di note di assaggio, spesso sgrammaticate (“Il naso si concede lentamente, ma poi si schiude su note di frutti di bosco freschi e viola, in bocca è snella, agile, lineare, goloso, davvero piacevole: un vino tutto da bere”) più che delle vere e proprie recensioni.

 

Sembra quindi più una sorta di consiglio dell’amico, incontrato in palestra, che ha fatto il corso di sommelier e che con il suo linguaggio tecnico ma talvolta impreciso, ti dice che anche là al discount dove vai a comprare la pasta e i biscotti secchi per risparmiare, c’è la possibilità di comprare dei vini discreti con un eccellente rapporto qualità/prezzo.

 

Sinceramente non so se il pubblico, sebbene allargato, ma per lo più composto da badanti moldave e madri di famiglie numerose, coglierà e apprezzerà questo giochino semantico, ma continuo a ritenere stimolante il fatto che sia stato proposto da un discount, con la voglia di giocare e sperimentare sul linguaggio della comunicazione.

 

 

( Fonte wired.it )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.