11 Novembre San Martino Abbiamo deciso di festeggiare San Martino per onorare il capomastro che ha costruito la nostra casa, e che ha voluto incidere una preghiera nella cantina, per il bono vino. Con grande umilt chiede di essere perdonato, se ha erato nel costruire ledificio. Vogliamo ringraziarlo, onorandolo con una Messa prima, e poi con una Cena, alla quale ho invitato gli amici del mio vino. Vorremmo iniziare cos una tradizione, che spero si ripeter tutti gli anni. Diciamo che questa prima volta come un esperimento. Ho scoperto molte cose interessanti su San Martino, ma soprattutto la coincidenza pi importante: San Martino il protettore del vino. Mi sembra un fatto incredibile, davvero speciale. Grazie a tutti voi che siete venuti, e che avete dato il vostro contributo. Lestate di San Martino, tre giorni e un pocolino Da San Martino linverno in cammino A San Martino uccidi il maiale e bevi il vino A San Martino ogni mosto diventa vino Per San Martino la sementa del poverino San Martino: polenta con farina nuova e anche vino Questultimo proverbio ricorda che lundici novembre i lavori agricoli sono per lo pi conclusi: terminata la raccolta dei frutti, la preparazione delle scorte e le semine autunnali oramai giunto alla fine anche il processo di vinificazione. Tra le tradizioni legate a San Martino, abbiamo scoperto che si costruiscono lanterne di carta e si mangia loca e le castagne arrosto con il vino nuovo. Tutte cose che faremo insieme stasera! San Martino il protettore dei mendicanti, dei poveri e degli alcolisti (!!!), dei cavallerizzi, della citt di Buenos Aires, dei proprietari di alberghi e osterie, delle Guardie Svizzere, dei soldati, i sarti e, infine, i produttori di vino. Anche se non ci sono connessioni tra San Martino di Tours e la produzione di vino, lui accreditato con un ruolo importante nellaver diffuso la viticulture nella regione di Tours, e facilitato la crescita di molte specie di vigna. Alcuni critici ritengono che il mito greco di Aristeo che abbia fatto scoprire il concetto di potare le vigne dopo aver visto una capra mangiare le foglie sia stato trasferito a San Martino. Il santo anche accreditato di aver introdotto lo Chenin Blanc, che ora luva bianca con cui si producono i vini della Touraine dellovest e Anjou. La data: alcune curiosita legate al numero 11 11 Oltre al fatto evidente che si tratta di un numero reunit, composto cioe’ dalla ripetizione di una singola cifra, e che e palindromo, e anche un numero di Smith. Inoltre ha una propriet unica: 1111 e la somma dei primi 100 numeri primi. L’estate di san Martino il nome con cui viene indicato un eventuale periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore. Nell’emisfero australe il fenomeno si osserva eventualmente in tardo aprile – inizio maggio. Mentre il nome di Estate di San Martino condiviso con le culture iberofone, nei paesi anglosassoni, francofoni ed in alcune lingue slave viene chiamata Estate indiana. Tradizionalmente a Sam Martino si aprono le botti per il primo assaggio del vino novello, che solitamente viene abbinato alle prime castagne. ( G.Carducci)
Vorrei condividere con voi la storia del Santo, cominciando dai proverbi legati a questo giorno:
Per san Martino cadon le foglie e si beve il vino
Sant Martin in cantine al bol il vin
Per San Martino ogni botte vino
Momento importante, per la scadenza dei contratti agrari, il pagamento degli affitti e la partecipazione alle fiere.
In questa data, per, finiva in molte zone del nord l’anno lavorativo dei contadini. Se il padrone del campo non chiedeva loro di restare a lavorare per lui anche l’anno dopo, questi dovevano traslocare e andare a cercare un altro padrone e un altro alloggio. Anche nelle citt divenne abituale cambiar casa proprio a San Martino, perci “fare San Martino” significa traslocare, ed diventato anche un modo per dire un tempo di penitenza e di digiuno che precede il Natale e cominciava il 12 novembre. A San Martino, perci, si faceva una grande mangiata di arrosto d’oca o di tacchino.
La nebbia agl’irti colli
piovviginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar:
ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor dei vini l’anime a rallegrar.
Gira s ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando;
sta il cacciator fischiando su l’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi stormi d’uccelli neri
com’esuli pensieri, nel vespero migrar.