L’assessore Petrini: “Una polemica priva di fondamento”
«L’accusa alla Regione di non aver rispettato gli impegni assunti denota l’intento di voler provocare una polemica priva di fondamento, pretestuosa e strumentale». E’ quanto sostiene l’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Petrini, dopo le dichiarazioni rilasciate dall’Associazione marchigiana agricoltura biologica. «Basta ricordare l’ordine degli eventi – dice Petrini – per avere una risposta esaustiva che possa porre la parola fine alle polemiche ed evidenziare l’impegno della Regione verso l’agricoltura biologica: il 15 gennaio abbiamo garantito il pagamento dei contributi per l’agricoltura biologica del vecchio Piano di sviluppo rurale per gli anni 2004, 2005, 2006, con fondi regionali per sopperire alla carenza di fondi comunitari. Il 21 febbraio è stato approvato il bilancio che ha stanziato 29 milioni di euro per l’agricoltura. Immediatamente i fondi sono stati inviati all’Agea la quale, a sua volta, si è impegnata a pagare gli agricoltori entro il mese di marzo».
«Il secondo impegno – incalza l’assessore – riguardava la riorganizzazione del Servizio agricoltura al fine di migliorare l’efficienza amministrativa della Regione. E’ di questi giorni la decisione della giunta di migliorare l’efficienza amministrativa prevedendo l’assegnazione di un dirigente a ciascuna struttura provinciale. La seconda fase, quella che riguarda la riorganizzazione del personale, avverrà contestualmente alla costituzione dell’organismo pagatore regionale (Opr). Assolutamente priva di fondamento è poi l’affermazione del non accoglimento delle richieste di modifica del nuovo Psr. Da novembre l’assessorato ha promosso oltre 30 incontri i cui esiti sono stati quelli di accogliere la quasi totalità delle richieste avanzate dall’Amab. Entrando nel merito delle singole richieste, si legge che la Regione intende privilegiare le aziende di grandi dimensioni. Si ritengono forse grandi le aziende di 2 ettari che è il limite di accesso alla misura biologica? Tale limite peraltro è ridotto a 0,3 ettari nel caso di colture intensive. Non è comprensibile poi da cosa derivi la convinzione che l’agricoltura biologica è stata esclusa dai finanziamenti per la promozione e la qualità dei prodotti agroalimentari. In realtà i prodotti biologici potranno beneficiare di tali aiuti al pari di pochi altri prodotti di alta qualità ed eccellenza regionale, quali i vini Doc e le altre produzioni a denominazione di origine».
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