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Non solo Alessandra Demichelis, nella bufera anche l’imprenditore del vino Morando: «Ristoratori in rivolta»

I POVERI BRUCINO ALL’INFERNO…….

Nel video con l’avvocata protagonista di Pechino Express, l’imprenditore ha definito Torino «città di m…». Confesercenti:  «Certe esternazioni vanno condannate duramente e rispedite al mittente, non compriamo più i suoi prodotti»

L’imprenditore Franco Morando e l’avvocato Alessandra Demichelis

 

La presa di distanze dall’invettiva contro i poveri – «affermazione non condivisibile, stendiamo un velo pietoso» – e le scuse per aver parlato malissimo di Torino e dei suoi locali – «era solo uno sfogo, avevamo mangiato male, Torino resta bellissima» – non hanno evitato il danno, almeno d’immagine all’imprenditore del vino Franco Morando. Finito dentro un video notturno dell’avvocato Alessandra Demichelis, fondatrice della pagina Instagram DcLegalshow. «Nei miei tre locali toglierò immediatamente dalla carta dei vini i prodotti della casa vinicola Montalbera», dice Fulvio Griffa, presidente di Fiepet-Confesercenti, l’associazione di pubblici esercizi.

IL VIDEO

La clip era una diretta social di fine novembre, quasi subito rimossa ma poi riemersa lunedì 7 marzo in diverse chat di avvocati e amici. Morando – contattato dal Corriere Torino – si era giustificato («frasi infelici»), prendendo le distanze dall’episodio: «Figuriamoci se non mi piace Torino, ci lavoro e ci vengo spesso». Eppure, nel video, raccontava il contrario, consigliando invece tutti a farsi piuttosto 70 chilometri e andare a mangiare e bere anche in periferia di Milano: si spende qualche euro in più – la considerazione – ma si sta meglio.

 

Quella di Griffa è una delle tante reazioni che stanno giungendo alla Confesercenti – fa sapere l’associazione – da parte dei gestori di bar e ristoranti, indignati per le parole di Morando. Ecco qualche esempio dei messaggi ricevuti. «Mai più comprerò il suo vino, e chiederò ai miei colleghi di fare altrettanto. Una persona così non merita nessun tipo di considerazione, tanto più di essere ospitato nel mio locale». E ancora: «Il nome del mio locale non avrà mai più nulla a che fare con la sua etichetta. Spiegherò a tutti i miei clienti il motivo facendo vedere e ascoltare il video». Un altro: «Noi lavoriamo tutti i giorni per rendere Torino accogliente. E l’enogastronomia è il nostro biglietto da visita. Nessuno può permettersi di descrive così Torino e noi ristoratori».

Tanti l’hanno presa sul personale: «Offende noi ristoratori, la nostra città e tutti i nostri clienti. Vergogna!!!». Riassume Giancarlo Bancheri, presidente del Confesercenti: «Il mondo della ristorazione è in rivolta e come associazione riteniamo opportuno dare voce alla categoria. Una categoria che con fatica esce da anni difficili e che con sacrificio sta riportando la città alla sua vivacità e alla sua vocazione naturale, quella enogastronomica. Non possiamo accettare questa denigrazione verso professionisti preparati, attenti e appassionati, capaci di promuovere del buon nome di Torino, sia a livello nazionale che internazionale». Chiude: «Certe esternazioni vanno condannate duramente e rispedite al mittente. Le scuse non bastano, l’offesa personale e professionale inferta ai ristoratori lascia una profonda amarezza e una ferita insanabile».

( Fonte Torino.corriere.it )