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PICOLIT 2006 IN ANTEPRIMA

IL PICOLIT : DA UN  FIORE ANOMALO UNA MERAVIGLIA DI VINO


 



Picolit, vino da Papi e Imperatori.



 


Picolit : una tipologia alla ricerca di una nuova identit


 


Sono stato invitato a partecipare, alla degustazione In Anteprima , del Picolit 2006, 1 annata di produzione della Docg, e di questo ringrazio il Consorzio di Tutela, nella persona del Presidente Comelli Pierluigi e lagenzia Finestrino di Vicenza. Una degustazione riservata alla stampa di settore, alla quale ho partecipato con interesse, per rendermi conto dello stato di salute di questa tipologia di vino, che conosco fin dai lontani anni 80 , quando i vini prodotti erano di una giallo scarico, quasi bianco, con un corpo magro, abboccati o dolci al gusto, ma con una loro precisa identit : eleganza nei profumi, finezza al gusto, anche se non troppo corpulenti ed intensi alla gustativa. Ora il nuovo disciplinare stato concepito per andare in unaltra direzione, che sicuramente tra qualche anno ci regaler degli ottimi prodotti, con vini ottenuti da uve appassite e/o semiappassite, con profumi piu intensi, maggior corpo e concentrazione alla gustativa. Bisogner affinare e perfezionare le tecniche di appassimento delle uve, che sono alla base per lottenimento di buoni risultati.


Avrei voluto intitolare questo articolo, con tutte e tre le descrizioni di cui sopra, ed ognuna ci starebbe bene e calzerebbe a pennello, ma quella che nella fase attuale mi sembra la piu azzeccata, per quanto ho riscontrato durante la degustazione dei 29 Picolit 2006 presentati allanteprima, la terza : Picolit : una tipologia alla ricerca di una nuova identit ed ora vediamo il perch.


 


La produzione


Picolit un vitigno raro e prezioso, basti pensare che ne sono attualmente impiantati poco piu di 60 ha, con produzioni che in base al disciplinare del D.O.C.G. non possono superare i 40 q.li di uva/ha, mentre la  resa  massima dell’ uva in vino non deve essere superiore al  55% pari ad una resa massima di 22 ettolitri per ettaro, giustificati in questo caso i prezzi di vendita un po sopra le righe.


Il vino che conoscevo, come scrivevo nella premessa, fin dai lontani anni 80, era delicato, fine, dolce ma mai stucchevole, mentre ora con l entrata il vigore della D.O.C.G., che con lintento di migliorare il livello qualitativo, ha previsto la possibilit di potere appassire totalmente o parzialmente le uve, con una condizione sine qua non che prevede di raggiungere nel vino un residuo fisso di almeno 24 g/lt di estratto, le cose sono completamente diverse.


Risulta evidente che, nei vini  prodotti senza appassimento, questo limite del residuo fisso , imposto dal disciplinare difficilmente ( per non dire impossibile ) verr raggiunto. Queste le altre caratteristiche del vino Picolit D.O.C.G. :


colore: giallo dorato piu’ o meno intenso;


odore:  intenso,  talvolta  di vino passito, fine, gradevole, con eventuale lieve sentore di legno;


sapore:  amabile  o dolce, caldo, armonico, con eventuale sentore di legno;


titolo alcolometrico volumico totale minimo: 15% vol;


acidita’ totale minima: 4,0 g/l;


estratto non riduttore minimo: 24 g/l.


 


Lappassimento delle uve


E stato questo il fulcro centrale della relazione dell amico Prof. Roberto Zironi , docente di Enologia presso l Universit di Udine, il quale ha ricordato come durante gli studi per la stesura del disciplinare della Docg del Picolit, ci si sia rifatti ad un antico trattato del Conte Asquini , dove si riscontra facilmente che la pratica dell’appassimento delle uve, effettuata indifferentemente sulla pianta o in fruttaio, non certo una novit per i produttori friulani. Pur tuttavia essa stata scarsamente utilizzata nel corso degli ultimi due secoli forse a causa del clima friulano che espone le uve, anche se protette in locali coperti, al rischio di marciumi. Solo recentemente l’ appassimento stato riscoperto anche grazie all’ utilizzo di celle ventilate magari dotate di impianto per il controllo di umidit e temperatura.


Risolto un problema se ne presentano altri. Fino a che punto utile forzare l’ appassimento delle uve? La botrite (in forma larvata) importante per la frazione aromatica del vino Picolit? possibile governare l’ infezione botritica? Esistono degli indici che forniscono una stima quantitativa dell’ infezione botritica?


Gli studi e le ricerche condotte hanno aiutato a chiarire gli effetti dei diversi metodi di appassimento ( celle termocondizionate, celle ventilate, appassimento in locali aperti ecc.) sulla composizione dei mosti di Picolit e dei vini finiti.


 


Sono stati condotti degli studi, con varie tecniche di appassimento, e successivamente delle prove sensoriali dei diversi vini ottenuti.


interessante notare che i due vini preferiti sono entrambi ottenuti con uve passite in cella termo-condizionate, mentre quello giudicato meno interessante  stato ottenuto con uve passite in locali aperti dotati semplicemente di ventilazione. Ci dimostra che, se ben utilizzata, la tecnologia pu ancora una volta venire in aiuto dellenologia. Non sembra  quindi necessario giungere a risultati estremi in termini di concentrazioni zuccherina dei mosti, che poi manifestano evidenti difficolt a portare a termine la fermentazione.


 


Ecco allora che quasi tutti i produttori di Picolit dei Colli Orientali del Friuli, una 30ina in tutto o poco piu, sono ricorsi allappassimento delle uve, ma come ben ci illustrava il prof. Roberto Zironi, questa una tecnica non immediata e scontata, in quanto molto facile sbilanciare le uve appassite in un senso o nellaltro. Se le uve saranno troppo appassite o appassite male si avr una grande concentrazione di zuccheri con il rischio poi di avere vini stucchevoli con basse acidit dove sar molto facile avere pericolosi e sgradevoli spunti acetici .


 


 


La degustazione in Anteprima annata 2006


 


UNA DENOMINAZIONE ALLA RICERCA DELLA SUA  NUOVA IDENTITA


 


Da quanto ho potuto riscontrare alla prova dei fatti, cio durante la degustazione dei 29 Picolit annata 2006, la 1 a fregiarsi della Docg, che ci sono stati presentati In Anteprima ( appositamente non voglio usare il termine En Primeur , per quanto ho gi scritto al link:


https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=2767


ho riscontrato che molti , in degustazione alla cieca, non sarebbero stati assolutamente riconosciuti nella loro tipologia, cosi come me la ricordavo negli anni passati,  sembrando vini passiti che potrebbero essere stati prodotti in altre zone d Italia. Ad onore del vero, devo aggiungere, che molto facile nei vini passiti prendere dei granchi , ed a tal proposito vi voglio raccontare quanto successo durante il Concorso Selezione del Sindaco, svoltosi a Monreale nel maggio 2007. Un vino passito stato catalogato da tutti i 6 commissari della mia commissione, compreso chi vi scrive, come proveniente da Pantelleria, quando invece abbiamo scoperto alla fine, con nostra grande meraviglia che era una ottima Malvasia dei Colli Piacentini, che poi si aggiudicata la medaglia d oro.


Una annotazione comune alla maggior parte dei 29 Picolit, stata la carenza di finezza ed eleganza al naso,  e qui vorrei aggiungere una annotazione, che vuol essere anche un consiglio per gli amici produttori del FVG. A Pantelleria, dove la tradizione dellappassimento consolidata ed usata da decenni, solo una parte delle uve viene fatta appassire, mentre l altra parte viene vinificata fresca . Il motivo di questa tecnica facilmente intuibile : sappiamo tutti che solo le uve fresche potranno conferire al vino le note di finezza, freschezza, aromaticit ed eleganza al naso, mentre quelle appassite conferiranno piu opulenza, sentori di frutta secca, fichi, datteri, nocciole ecc. Ecco allora il mio consiglio spassionato : appassire una parte delle uve, e fare un assemblaggio successivo con il mosto fresco, fino a raggiungere il limite di residuo fissato in 24 g/lt, e non di piu, sicuramente i prodotti che ne usciranno saranno piu bevibili, fresci, aromatici e fruttati, insomma piu piacevoli da bere.


Unultima annotazione quella per cui, abbiamo degustato vini con 15 gr/lt  ed altri con 300 gr./lt di zuccheri residui, per cui credo che in questo modo andremo a creare una certa confusione e disorientamento nel consumatore finale, ma anche nei degustatori ufficiali, perch  ognuno potr farsi idee distorte sulle peculiarit e caratteristiche sensoriali del Picolit. Quindi per riassumere il mio pensiero :


1)     appassire solamente una parte delle uve, ed assemblare i due mosti appassito e fresco, per conferire maggiore bevibilit, finezza ed eleganza aromatica ai vini finali;


2)     in secondo luogo ridurre il range di dolcezza nei vari vini prodotti, stabilendo proprio nel disciplinare un minimo ed un massimo di zuccheri residui, onde evitare di creare disorientamento nel consumatore finale.


 


Credo che con questi miei consigli, ma anche con gli altri accorgimenti che i vari tecnici e studiosi della materia sapranno indicare molto meglio di me, nei prossimi anni si riuscir a produrre dei vini Picolit di grande qualit, e questo in parte gi avvenuto come vi descriver nelle schede di degustazione, ma soprattutto conferire a questo delizioso e delicato vino, quella identit chiara e riconoscibile che ad oggi ancora sembra non esserci. Sono certo che tra non piu di 3-4 anni i bravi viticoltori dei Colli Orientali, sapranno centrare questo obiettivo, in quanto gente capace, caparbia e grandi lavoratori, tutte qualit che sicuramente consentiranno loro di raggiungere ottimi risultati.


 


Gli abbinamenti


Il Picolit un vino dolce, ottenuto da uve piu o meno appassite, e le scuole di pensiero in materia sono piu di una, ma personalmente mi rifiuto di abbinarlo su ogni piatto , mentre invece trovo quanto mai azzeccato labbinamento con :


1)     fegato d Oca


2)     tartufi di mare crudi


3)     dolci da forno o biscotti secchi


4)     formaggi erborinati, gorgonzola ecc.


 


Ma come scrivo da alcuni anni, in base allesperienza maturata ed al mio gusto personale, i vini passiti sono ottimi accompagnati solo a loro stessi , come scriveva il Maestro Gino Veronelli, che amava definirli Vini da Meditazione .


Come degustatore e come appassionato, non trovo maggiori soddisfazioni quando degusto un passito a piccolissimi sorsi, facendolo scorrere in tutte la papille della lingua e del palato. Ma prima annusandolo per minuti e ritardando il piacere della degustazione, proprio cosi : il vino va prima bevuto con il naso e poi a piccoli sorsi, lentamente, lasciandoci andare a mille fantasie, lasciando scorrere la nostra mente lontano, dove piu ci piacerebbe essere in quel momento, abbandonando i pensieri del quotidianoe sognare ad occhi aperti : questo il mio migliore abbinamento.


 


 


Risultati della degustazione in anteprima Picolit 2006


 




















































































































































































































































ORD.


AZIENDA


VAL.


NOTE


1


Petrucco


85


buona tonalit, riflessi dorati;naso non troppo intenso, in bocca denso,


 


 


 


  quasi oleoso, caldo nel centro bocca, dolce ma non stucchevole.


2


Buiatti Livio e Claudio


87


bel colore dorato; equlib. Al naso, a bicchiere fermo un po chiuso; in rotazione note


 


 


 


agrumate; in bocca fresco, denso, giustamente dolce, buon equlibrio


3


La Magnolia


82


 


4


Conte d’ Attimis Maniago


88


bel colore ambra; profumo fine ed elegante, miele di acacia; in bocca piacevole


 


 


 


una leggera nota amarognola; appena dolce, non stucchevole. Molto buono


5


Il Roncal


84


 


6


Ronchi di Cialla


86


bel colore ambrato; al naso intenso, pulito; in bocca pieno, caldo, dolce ma mai


 


 


 


stucchevole, buona Pai


7


Ronco delle Betulle


82


 


8


Perusini


86


ambrato; profumi intensi, leggera nota acetica, ma anche tanta frutta tostata; in


 


 


 


bocca oleoso, denso, quasi masticabile, molto concentrato e ben dolce


9


Cozzarolo G.B.


89


paglierino carico; naso intenso, equilibrato, pulito; in bocca denso, dolce e legger_


 


 


 


mente tannico. Buona Pai, tipico, molto buono


10


Ronco di Prepotto


88/89


ambrato scuro; naso caramellato; in bocca tostato, intenso dove ritorna il caramello


 


 


 


grande Pai, atipico ma grande prodotto


11


Valchiar


84


 


12


Valle


83


 


13


Colutta Gianpaolo


82


 


14


Rocca Bernarda


88


bel colore ambrato, dorato; bel naso intenso; in bocca gradevole, in buon equilibrio


 


 


 


acidit/zuccheri, non stucchevole. Buona la Pai finale.Grande prodotto


15


Butussi


84


 


16


La Tunella


84


 


17


Vigna Petrussa


85


ambrato; intenso al naso, con leggera nota acetica; denso , olesoso, dolce non dolce


 


 


 


con una piacevole nota tostata


18


Livio Felluga


85


paglierino, leggermente torbido; naso ancora immaturo; anche in bocca troppo


 


 


 


giovane, non pronto , ma promette molto bene


19


Aquila del Torre


87/88


ambrato al colore; naso pulito di miele; in bocca giustamente dolce, ritorna la nota


 


 


 


di miele, molto buono. Buona la Pai-Leggermente stucchevole altrimenti sarebbe 90


20


Dorigo Girolamo


88


ambrato; naso particolare di caramello; in bocca frutta essicata, cedro, ananas


 


 


 


miele, ma anche fichi, un vino particolare ma buono


21


Le Vigne di Zam


87 ??


ambrato scuro;nel bicchiere fa fatica a roteare; naso pulito; in bocca masticabile


 


 


 


denso, peccato troppo dolce, perch sarebbe buono; troppo giovane


22


Colutta Giorgio-Bandut-


90


colore oro, limpido; grande naso elegante, pulito; in bocca denso, dolce non


 


 


 


stucchevole, buona spalla acida e buona Pai- Il mio Top Wine


23


La Sclusa


88


giallo dorato, naso abbastanza intenso; in bocca pulito, buona acidit, dolce


 


 


 


equilibarto ed elegante


24


Cecchini Marco


89


paglierino carico, con sfumature ambrate; naso pulito ed elegante; in bocca pieno


 


 


 


buon rapporto acidit/zuccheri, buona Pai. Un bel prodotto


25


Gigante Adriano


88


oro intenso, con sfumature ambrate; bel naso intenso; in bocca dolce, buona


 


 


 


acidit, e chiude con una bella Pai- Ancora giovane ma buono


26


Ermacora


86


dorato; naso intenso e fine ; in bocca denso, dolce, ha una buona spalla acida,


 


 


 


equilibrato, chiude con una buona Pai


27


Jacuss


83


 


28


La Roncaia


83


 


29


Dri- Il Roncat


84


 


 


 


Vi chiederete il perch dei punti interrogativi, devo scrivere che li ho annotati in quanto allo stato attuale delle cose, quasi tutti i vini sono risultati molto giovani, non pronti e quello segnato con il n. 21 in modo particolare, ma vi ho colto buone potenzialit di sviluppo futuro.


Terminata la degustazione alla cieca dei magnifici 29, ho avuto la possibilit di recarmi ai banchi dei produttori ad assaggiare anche annate precedenti, e voglio segnalarvi che alcuni Picolit, annate 1996, 1997, 2000 erano ancora in splendida forma. Ci significa che qualche bottiglia c la potremo anche dimenticare al buio della nostra cantina, e tra 10/15 anni andare a ripescarla, con grande soddisfazione per i nostri sensi : un  vino estremamente longevo e duraturo nel tempo, altra annotazione positiva che ci fa apprezzare ancora di piu questa tipologia. Come potrete leggere nelle annotazioni della degustazione in anteprima, ben 18 Picolit hanno superato abbondantemente gli 85/100, e questo significa che la tipologia gode gi di buona salute, e sono convinto che i prossimi anni ci riserveranno non poche sorprese positive.


Evviva il Picolit ( da piccoletto , in quanto il grappolo e gli acini sono piccoli ) simbolo deccellenza del Friuli vitivinicolo, zona Colli Orientali .


Roberto Gatti


18-10-2007

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.