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Successo per la prima edizione di WinEuganea

 

LâAssociazione âClub Parliamo di⦠Vinoâ? ha organizzato due giorni per celebrare il vino dei Colli Euganei.


 


Venerdì 20 e sabato 21 ottobre 2006, a Montegrotto Terme, si è tenuta la prima edizione di âWinEuganeaâ?, kermesse enologica finalizzata ad offrire una panoramica completa delle migliori produzioni dei vitivinicoltori dei Colli Euganei, con 130 etichette in degustazione. Organizzata dallâAssociazione Enoculturale âClub Parliamo⦠di Vinoâ?, la manifestazione ha goduto del patrocinio della Provincia di Padova, dei Comuni di Montegrotto Terme e di Abano Terme e dellâAssociazione Albergatori Termali.


Obiettivo dellâevento, ha spiegato il presidente del Club Francesco Peggiato, era quello di far conoscere le particolarità della zona viticola dei Colli Euganei, cercando di far emergere le caratteristiche uniche e distintive di ogni microarea, la filosofia di ogni cantina, lâanima di ciascun produttore.


Venerdì e sabato, 550 persone, tra professionisti del settore e appassionati del buon bere, hanno affollato la sala Paradise dellâHotel Petrarca a Montegrotto Terme ed hanno potuto apprezzare i vini proposti dai 29 produttori dei Colli Euganei protagonisti di âWinEuganeaâ?. Nei due banchi tematici hanno avuto anche lâeccezionale opportunità di assaggiare uno accanto allâaltro tutti i migliori âbordolesiâ?, i vini da uve Merlot e Cabernet, in un percorso di 40 etichette nonché tutte le versioni del Moscato, da uve Bianco o Fior dâArancio, in 23 convincenti interpretazioni. Banchi di formaggi e di salumi tipici completavano il tour di prelibatezze.


 


Anche la tavola rotonda di sabato mattina, dal titolo âNei Colli Euganei guardando allâEuropa: omologazione o recupero del senso storico?â?, ha visto una folta e davvero coinvolta partecipazione di pubblico, per lo più composto da produttori ed esperti del settore. Al tavolo dei relatori: Sandro Sangiorgi, attento e profondo conoscitore della realtà euganea fin dai tempi della prima edizione della guida Vini dâItalia del Gambero Rosso; Renato Malaman, il giornalista padovano che con più attenzione e passione ha seguito le vicende enologiche dei Colli; gli enologi Andrea Boaretti, Gianni Borin, Alessio Equisetto e Francesco Polastri, i più âradicatiâ? in questo territorio. A loro si devono molti dei vini che hanno portato i Colli Euganei sui palcoscenici internazionali.


Parlare di territorio, di autoctono, di autentico è diventato ormai un âtormentoneâ? ma, allora, qual è il vero senso storico del vino dei Colli Euganei? E che senso ha recuperarlo? 


Si è cercato pertanto di fotografare la realtà viti-enologica dei Colli Euganei e di capire quali azioni intraprendere per uscire dallâanonimato, per conquistare il posto che giustamente spetta ad unâarea di eccellenze (non solo enologiche) come quella Euganea.


I presenti hanno quindi dibattuto con i relatori sui temi scottanti che riguardano direttamente la viti-enologia dei Colli: il rinnovo del disciplinare di produzione; la zonazione viticola; il ritorno al modo più naturale e autentico di produrre vini che rispecchino profondamente i valori che vivono intoccati dalle mode globalizzanti.


Borin ha aperto il dibattito parlando delle radici storiche della viticoltura euganea che ha avuto un punto di svolta nel 1870 quando il pioniere della viticoltura locale, il Conte Corinaldi, decise di importare da Bordeaux i vitigni rossi che oggi vengono coltivati con grande soddisfazione. Altro passaggio importante fu la nascita del primo disciplinare di produzione nel 1969, grazie al quale iniziò lâepoca della viti-enologia professionale e controllata.


Ci troviamo in unâarea vitata di circa 3.500 ettari vitati con differenze e varietà interne sorprendenti, come ha evidenziato Boaretti, dove ad ogni curva il paesaggio cambia, il microclima è diverso (dal mediterraneo al montano e sub-montano) e le uve danno vini differenti. 200 km quadrati unici al mondo, nei quali la natura dà prova della propria bellezza e della propria straordinaria ricchezza.


Ma la consapevolezza dellâunicità, delle proprie risorse storiche e ambientali, della qualità intrinseca dei prodotti non bastano per far emergere e permanere sul mercato unâarea come questa.


âBisogna produrre vini interessantiâ? – ha ammonito Sangiorgi nel suo intervenire appassionato – âdove per interessanti sâintende vini in grado di dare emozioni con la loro personalità; generati da una terra vivente e sana. Vini in grado di produrre un magnetismo che lasci unâimpronta nella memoriaâ?. Inoltre Sangiorgi consiglia di intraprendere, come area intera, il percorso dellâagricoltura naturale per anticipare quelle che saranno le scelte di comunicazione che i paesi nuovi produttori utilizzeranno in una concorrenza sempre più aggressiva verso la vecchia Europa.


Polastri, enologo trentino con lâesperienza di 10 vendemmie negli Euganei ha sottolineato quanto ancora si possa e si debba fare per migliorare una viticoltura che, proprio perché insiste in una terra fortunata, sollecita maggiori attenzioni da parte del produttore.


Infine Equisetto, dalla sua non facile posizione di direttore della Viticoltori Riuniti, ha fatto notare come, nonostante gli sforzi fatti dalla Cooperativa per valorizzare i vigneti e i vini di alta qualità, si sia in presenza di un mercato che fatica a premiarla con lâacquisto al giusto prezzo.


âA questo punto, le azioni da intraprendereâ? – ha concluso Renato Malaman â âriguardano lâimportanza di una rapida revisione del disciplinare che premi le peculiarità e i cru, la necessità di rispettare la terra e lâambiente come pre-condizioni per continuare a produrre vini buoni e non omologati, e soprattutto la necessità di parlarsi, tra produttori, per confrontarsi, per fare squadra, per crescere insieme, per produrre vini di carattere, pensando più in grandeâ?.


Insomma, si è trattato di un incontro ricco di provocazioni; di una tavola rotonda assolutamente non auto-celebrativa ma critica, che ha dato gli spunti, per chi li vorrà cogliere, per dare una

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.