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UNA INTESA ITALIA-SPAGNA SUL FRONTE DELL’ AGROALIMENTARE


UNA INTESA ITALIA-SPAGNA SUL FRONTE DELLAGROALIMENTARE, TRA PREOCCUPAZIONI RECIPROCHE E INTERESSI COMUNI



E la vitivinicoltura, in particolare, a coinvolgere i ministri De Castro ed Espinosa, riunitisi a Lecce per un tavolo di confronto. Pieno accordo nel preservare la qualit e nel migliorarla ulteriormente. Obiettivo comune: affrontare insieme i nuovi mercati come la Cina, unendo le forze per aumentare la competitivit
(15 Luglio 2006 TN 27 Anno 4)


 


Due ore di confronto tra Italia e Spagna a Lecce, lo scorso 11 luglio, dove si raggiunta unimportante intesa politica sul fronte dellagroalimentare, tra i ministri agricoli Paolo De Castro ed Elena Espinosa.









 


 




E il settore vitivinicolo, soprattutto, ad essere posto al centro dellattenzione. Si puntato a una vitivinicoltura pi forte e competitiva e grande stata, tra i due Paesi, la condivisione delle preoccupazioni, riguardo alle estirpazioni, per esempio, visto che un terzo del budget previsto destinato proprio a tale capitolo.

Le preoccupazioni reciproche per Italia e Spagna sono daltra parte rappresentate proprio dal serio rischio di estirpazione delle vigne nelle aree pi vocate alla qualit, e dallabbandono della coltura con i relativi danni, anche paesaggistici, che ne conseguono.

Secondo il ministro Paolo De Castro si riserver una adeguata attenzione al budget necessario per essere competitivi, sia per quanto concerne la parte relativa alle estirpazioni, sia per quanto riguarda espressamente le pratiche enologiche.
Limpegno comune sar orientato a fronteggiare lavanzata dei nuovi Paesi produttori, l dove la vitivinicoltura si sta facendo largo con sempre maggiore evidenza.

Noi vediamo chiaramente, in aree come lAustralia, il Sud Africa, lAmerica Latina, limpegno dei nuovi produttori sul fronte della competitivit. Per De Castro, tali Paesi, oltre a disporre di enormi risorse naturali, hanno dimostrato la capacit di lavorare con grande efficacia anche sul fronte dellabbattimento dei costi di produzione.

Sono Paesi che puntano a esportare proprio l dove noi siamo maggiormente coinvolti in prima linea. E il caso degli Stati Uniti, mercato assai sensibile e di forte attrazione per gli australiani. Questi nuovi produttori hanno dalla loro la grande capacit di esportare con successo, concentrando il tutto in pochissime imprese, quattro o cinque.

Il tessuto agricolo delle nostre imprese molto ampio e variegato. E anzi cos complesso, in verit, da registrare di conseguenza delle enormi difficolt strutturali non facili da risolvere. Secondo De Castro, tuttavia, tali difficolt dobbiamo in ogni caso vederle in modo positivo, non dobbiamo insomma dare limpressione che non si vogliano le riforme. Queste, semmai, dovrebbero essere concepite in maniera equa, cos da tener conto della qualit dei nostri grandi vini. Da qui pertanto la necessit di una condivisione della riforma con tutti i Paesi coinvolti.

La condivisione della riforma deve basarsi sulle risorse da destinare alla riconversione e ristrutturazione dei vigneti con lobiettivo di migliorare sempre di pi la qualit dei vini.
Sulla distillazione dei sottoprodotti, per esempio, si parlato di una condivisione nel mantenerla per intero, anche per un problema di natura ambientale, e non soltanto per un aiuto da riservare ai produttori.

Sulla distillazione in generale vi infatti piena condivisione nel mantenere una distillazione di crisi e non invece nel favorire una distillazione volta solo a mantenere quelle imprese che producono lo sforamento da destinare appunto alla distillazione.

Riguardo infine allaiuto ai mosti concentrati rettificati, si tratta di ostacolare la possibilit, per i paesi del Nord Europa, di utilizzare, laddove possibile, lo zucchero, una pratica che invece sappiamo vietata, e perci non utilizzabile, in Italia e in Spagna.

La preoccupazione per la riforma si dovr pertanto concentrare nel porre la massima attenzione proprio alla qualit dei nostri vini.
E importante, dunque, il divieto totale nellimportazione di mosti per la vinificazione da Paesi terzi. Occorre di conseguenza contrastare la proposta di rimuovere il divieto di importare mosti di Paesi terzi per la vinificazione. Come pure, necessario contrastare con determinazione quelle pratiche enologiche che puntano ad abbassare la qualit dei nostri vini, specie di quelli a denominazione di origine.

LORTOFRUTTA
Anche per quanto concerne lortofrutta, sia fresca che trasformata, c stata unampia condivisione di intenti tra i ministri Paolo De Castro ed Elena Espinosa, e si constatata la disattenzione, da parte della Comunit europea, verso il settore, che peraltro rappresenta, a livello comunitario, il 4 %, a fronte invece di una importanza economico-sociale ben pi ampia, del 16% del valore della produzione agricola europea.

La riforma ortofrutticola volta in particolare a rafforzare gli organismi che oggi organizzano il settore. Con le nostre associazioni di produttori, e le nostre cooperative ha ammesso il ministro Paolo De Castro vorremmo fare tesoro di quel memorandum che venne firmato il 20 dicembre 2005 da Italia, Spagna, Francia, Grecia, Turchia, Portogallo e Cipro, e proprio su quellonda vorremmo poter continuare ad avere una attenzione costante verso le strutture che organizzano lofferta.

C una novit, intanto, in fatto di gestione delle crisi. Sarebbe necessario, dora in poi, riuscire ad anticipare le crisi, e non invece subirle, com finora stato. Occorre una piena condivisione su tale irrisolto problema.
E cos, per ci che concerne gli agrumi, per esempio, importante che si giunga presto a una collaborazione al fine di migliorare la capacit competitiva e la qualit.

UN CAMMINO COMUNE
Soddisfazione stata in ultimo espressa dal ministro spagnolo Espinosa (il quale, peraltro, ha ringraziato per linvito rivoltogli dal ministro De Castro) per gli accordi bilaterali raggiunti. Ci ch emerso, la centralit dellaspetto socio-economico riguardo al comparto enologico di entrambe i Paesi.

E stato pieno laccordo sui punti evidenziati dal ministro De Castro, nel preservare la qualit e migliorarla ulteriormente, nonch nellobiettivo comune e condiviso nel raggiungere nuovi mercati, come per esempio la Cina, unendo opportunamente le forze per aumentare la competitivit.









 


 




La valorizzazione dei prodotti agricoli vuol significare, quale diretta conseguenza, la valorizzazione, nel medesimo tempo, della dieta mediterranea.
Coalizzarsi vuol dire oltretutto acquisire la capacit di affrontare il mercato mondiale, come pure la grande distribuzione internazionale.


( Fonte : Teatronaturale )