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UNA VOLTA SI PARLAVA DI PUTTANE

Ricevo, e volentieri pubblico, questa anticipazione editoriale del Direttore della rivista Il Mio Vino, del mese di ottobre 2009.


Buona lettura


Roberto Gatti


15-09-2009


 


 


UNA VOLTA SI PARLAVA DI PUTTANE


 


Il rientro dalle ferie estive mi ha riservato una sorpresa davvero amara.


Il giorno 9 di Settembre ho ricevuto una mail firmata da un tal Gabriele Principato il quale comunicava:


“vorremmo sottoporre alla Vs. attenzione la presentazione della rubrica televisiva “Alla ricerca del sapore perduto” che si prefigge la promozione di splendide cittadine Italiane con il proprio prodotto tipico in tutte le sue fasi di produzione o coltivazione. La messa in onda avverr su RAIUNO all’interno di OCCHIO ALLA SPESA due volte a settimana a partire dal 17 settembre fino al 31 maggio 2010………. I costi di produzione della rubrica esposti nell’allegato potranno essere coperti anche con l’intervento di enti territoriali preposti alla promozione


turistica, comunit montane, consorzi etc. oppure divisi con altri produttori.”


Incuriosito dal messaggio ho aperto l’allegato e ho scoperto cose che speravo davvero di non dover mai vedere.


Nella prima pagina dell’allegato la redazione del programma, con tanto di foto del conduttore Alessandro Di Pietro, presenta la rubrica ALLA RICERCA DEL SAPORE PERDUTO “in collaborazione con la MASTRINI PRODUCTION & COMMUNICATION s.r.l, a cura di MAURIZIO MASTRINI.”


Il messaggio spiega subito che “la rubrica dedicata alla riscoperta di antichi sapori che vanno scomparendo, prodotti che non hanno certificazione DOP o IGT.”


Ci sono per delle “CONDIZIONI” che il documento indica per poter avere una puntata della rubrica dedicata al prodotto tipico.


Eccole:


“La rubrica presentata dalla Mastrini Production & Communication s.r.l. alla redazione di “Occhio alla Spesa” gratuitamente senza alcun ricavo e sar gestita in co-marketing nei costi di produzione e nelle trasferte per le realizzazione con la copertura economica da parte del consorzio o del produttore. La gestione dell’organizzazione stata affidata all’associazione culturale no profit I Maestri Musici. I costi di produzione per ogni singola puntata sono di 5.300 (cinquemilatrecento) IVA. Sono esclusi i costi di viaggio e pernottamento (5 camere) per lo staff fisso del programma ( 5 persone) e saranno comunicati al momento della vostra richiesta. La somma dovr essere cos pagata: 30% alla stipula del contratto, 30% alla realizzazione del servizio in loco, 40% a 30 giorni data fattura della registrazione”.


Il linguaggio un po’ astruso del documento si traduce in una semplice e brutale offerta: chi vuole avere, all’interno della trasmissione OCCHIO ALLA SPESA, una rubrica di tre minuti dedicata al proprio prodotto tipico (anche un vino, a patto che sia da tavola) , deve pagare le spese di produzione spendendo migliaia di euro.


Una volta queste si chiamavano marchette perch vendere il contenuto di un servizio giornalistico, o farsi pagare in qualsiasi modo da chi oggetto del servizio, equivale a prostituirsi.


Adesso si chiama “gestione in co-marketing… con copertura economica da parte del produttore”


Nessuna meraviglia: una volta si parlava di puttane che la davano per soldi.


Oggi si preferisce dire che le escort gestiscono i loro servizi in “co-marketing” e si concedono a seguito di “copertura economica” da parte del cliente.


La nuova terminologia si accompagna per altro a una vera e propria industrializzazione della marchetta che viene promossa con tanto di diffusione su larga scala di un’offerta ben dettagliata, usando i pi moderni mezzi di comunicazione e magari coinvolgendo anche una organizzazione “no profit”, tanto per dare una pennellata di perbenismo.


Con il firmatario del messaggio che comunque si sente in dovere di rassicurare i potenziali clienti sul fatto di essere “disponibile a qualsiasi forma di collaborazione o sinergia”.


Alla faccia delle pi banali regole etiche di chi produce informazione.


Alla faccia della funzione pubblica della RAI la quale non pu essere all’oscuro di quanto accade nella produzione delle rubriche che vanno in onda sulle sue reti e se lo fosse sarebbe lo stesso gravemente colpevole.


Alla faccia di tutti i tetti al fatturato pubblicitario delle televisioni, tetti che in questo modo vengono bellamente raggirati poich i soldi spesi dal produttore per la rubrica di tre minuti sono spesi per pubblicit occulta bella e buona.


Alla faccia dei telespettatori che pagano il canone e pensano di aver diritto a una informazione corretta e indipendente.


La assoluta spudoratezza e mancanza di qualsiasi vergogna con le quali l’offerta stata mandata in giro fa pensare che si tratti di prassi ben consolidate nella televisione pubblica italiana. Il che ci d il sacrosanto diritto di pensare che, quando la RAI ci parla di qualche prodotto, dietro ci sono squallide marchette di questo tipo.


L’intera offerta consultabile nel pdf allegato a questa email.


Assolutamente inaccettabile.


Spero che quel galantuomo di Sergio Zavoli, presidente della Vigilanza RAI, voglia prendere spunto da questo episodio per dar vita a una seria inchiesta che accerti il reale stato delle cose e spazzi via queste porcherie dalla nostra televisione pubblica.



Non posso e non voglio nemmeno immaginare che questo non accadr.


 


Gaetano Manti


gmanti@ilmiocastello.it


 


Ulteriori dettagli al link: http://www.mastrini.com/allaricercadelsaporeperduto.html


 


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.