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Milestii Mici, la città del vino sotterranea

Oltre 2 milioni le bottiglie di vino conservate nella cantina da record, iscritta nel Guinness dei primati, sita alle porte della capitale moldava

 

“Il vino prepara i cuori e li rende più pronti alla passione”- scriveva Ovidio. Il buon Bacco non delude mai, è sempre fonte di ispirazione per tutti quei viaggiatori che, tra vitigni e cantine, desiderano brindare alle proprie vacanze. Tra le mete care al turismo enologico figura la Moldavia , ovvero il “Paese con le porte aperte nel paradiso del vino”, così chiamato in quanto la viticoltura è la punta di diamante dell’economia locale.

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A circa 20 km dalla capitale, Chisinau, a spalancare le porte agli amanti del vino è il villaggio di Milestii Mici popolato da poco meno di 5mila abitanti: il suo nome è sulla bocca di tutti da quando, nel 2005, è stato inscritto nel libro dei Guinness dei Primati per avere le più lunghe gallerie per la conservazione di vini.

 

Milestii Mici, Moldavia da record Proprio così, parliamo di quelle realtà sotterranee che, in origine, furono scavate per l’estrazione della pietra (utilizzata per la costruzione della capitale) e poi riconvertite in cantine a partire dal 1960. Degli originali 250 chilometri sotterranei, circa 120 sono ancora in esercizio e portano il nome dei principali vitigni come Cabernet, Feteasca, Aligotè etc. Data l’estensione, al fine di vivere il fascino della zona, vale la pena muoversi in macchina (ma anche a piedi) e, soli o in compagnia di guide, è possibile scoprire quello che risulta essere un vero e proprio itinerario storico-culturale.

 

Gallerie sotterranee da Guinness dei Primati Là dove non batte il sole, a circa 40-80 metri sotto il suolo, a una temperatura (costante tutto l’anno) che si aggira intorno ai 12-14 gradi e un’umidità che oscilla tra l’85% e il 90%, sono custoditi profumi e sapori di quei vini che, a pieno titolo, sono considerati tra i migliori al mondo. Non a caso hanno conquistato anche la regina Elisabetta d’Inghilterra, una delle clienti vip che è solita farne scorta. Esiste addirittura una cassaforte che custodisce i “tesori” degli acquirenti speciali. Una volta provati difficilmente si dimenticano. Nessun problema per chi se ne innamora visto e considerato che vengono esportati in tutto il mondo, soprattutto negli Stati Uniti e in Giappone.

 

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Un tour che fa gola a molti tanto che, ogni anno, sono migliaia i turisti di ogni dove pronti ad avventurarsi alla volta di quell’intricato dedalo di gallerie sotterranee. Milestii Mici non è solo il nome della località ma anche quello di un’azienda vinicola, inaugurata nel 1969, famosa per il sorprendente numero di bottiglie: se ne contano oltre 2.000.000.

 

Degustazioni in cantina Ogni bottiglia di vino presente nella cantina si porta dietro il suo bagaglio raccontando al visitatore la sua storia ovvero il numero, il nome, l’anno della raccolta e informazioni relative all’invecchiamento. Tra le bottiglie di punta figura un vero e proprio gioiellino, un Buchet Moldovei del 1968. Il valore? Oltre 2.000 euro. Sono però tante altre le etichette degne di nota imbottigliate perlopiù negli anni ’70 e ’80.

 

Prima il dovere e poi il piacere, la degustazione. Ce n’è per tutti. Più del 70% dei vini sono rossi ma non mancano i bianchi (20%) e i vini da dessert (10%). L’occasione è quella giusta per catapultarsi in un clima festoso, tra musica e sale lussuosamente decorate là dove familiarizzare con la rinomata ospitalità del popolo moldavo. D’altronde, come diceva Goethe: “La vita è troppo breve per bere vini mediocri”.

 

 

 

( Fonte La Stampa )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.