Home News «Amarone in villa»: il principe dei rossi strega al primo sorso

«Amarone in villa»: il principe dei rossi strega al primo sorso

 

 

Successo annunciato e organizzazione sempre più impeccabile a Villa De Winckels per la terza edizione di «Amarone in villa», con 36 espositori del principe dei rossi della Valpolicella classica e allargata. È stata un’impresa passare e degustare, ma altrettanto interessante e piacevole ascoltare i produttori parlare dei loro gioielli, come fossero figli, allevati e cresciuti, tenuti a maturazione, presentanti con garbo ed eleganza al giudizio dei palati. Centinaia i visitatori, moltissimi i competenti che per ogni stazione degustavano, scambiavano opinioni con il titolare, segnavano sulla scheda impressioni e riflessioni. Accanto ai nomi nobili che hanno fatto la storia di questo vino come Allegrini, Antolini,


Bertani, Dal Forno,

Tedeschi e Tommasi, anche produttori che si affacciano per la prima volta, come Mosconi

e Corte Canella.

È un vino, l’Amarone, che fatica a restare in cantina, perché l’affetto dei consumatori lo vorrebbe sulla tavola ancor prima della sua completa maturazione. «Siamo qui con un Amarone 2007 Campo Leon», rivela Morini, contitolare con fratelli e cugini di Latium, vigneti fra le valli d’Illasi e di Mezzane, «ma sono le ultime scorte, l’annata 2008 andrà in bottiglia a febbraio e ci terremmo che il riposo durasse almeno 6-7 mesi. L’ideale sarebbe 1 anno o 1 anno e mezzo di imbottigliamento prima della commercializzazione, ma è impossibile far fronte alle richieste. C’è chi lo preferisce giovane e il rapporto qualità-prezzo si fa molto interessante». Manara arriva dalla zona classica, produce 90mila bottiglie di varie tipologie e raccoglie le fatiche di tre fratelli su 11 ettari di vigneto distribuiti fra Negrar, Marano e San Pietro. Commercializza due tipi di Amarone e in villa ha portato Postera 2006, quello più strutturato, rispetto a Corte Manara più tradizionale, «e i gusti della gente si dividono equamente», assicura. Trabucchi d’Illasi ha portato l’Amarone 2006 da uve biologiche, con l’etichetta personalizzata di Giuseppe Trabucchi,

che si è procurato i massimi riconoscimenti sulle più prestigiose guide italiane del 2012: Gambero Rosso, L’Espresso, Slow Food Wine e quella di Luca Maroni: un solo vino e quattro prime posizioni. È un’anteprima perché sta completando l’affinamento in bottiglia. Arriva dai vigneti della Valpantena di Gaetano Bertani l’Amarone di Santa Maria della Pieve 2006, anche se il marchio è in Val d’Illasi, seconda annata presentata, dopo il 2004. Giovanissimo anche Marco Mosconi, con l’Amarone 2008 dopo che l’annata precedente ha ottenuto sulla guida del Touring club «Vini buoni d’Italia» il riconoscimento della corona. «È un vino prodotto sulle colline di Illasi, in bottiglie limitate perché la superficie vitata non è estesa, ma sta dando soddisfazioni perché abbiamo dovuto anticipare l’uscita dell’annata 2008 dopo l’esaurimento della precedente», spiega il titolare. Pieropan, nome storico del Soave, ha tentato e vinto la scommessa anche con l’Amarone 2008 Monte Garzon, immaginando e realizzando un vigneto dove non cresceva erba sufficiente neanche per le capre. «Del resto dicono che una vite in sofferenza produca il vino migliore», commenta il giovane Dario, contitolare con i familiari dell’azienda iscritta tra i «Vignaioli indipendenti» associazione di cui il padre Leonildo è portavoce per il Veneto: «Produciamo senza acquistare né uva né vino altrove: la nostra prima attività è essere contadini». E il risultato si sente nel suo Amarone biologico ricavato dai 9 ettari del Garzon dove ha introdotto, prima azienda in Veneto, la lotta biologica con i ferormoni. Dai vini ai prodotti tipici della montagna e della pianura il passo è breve: un corridoio in cucina e poi l’esplosione di sapori e profumi da abbinare con vini favolosi.

 

( Fonte Larena )


Consiglio la visione di questo interessante video sulla manifestazione Amarone in Villa, appena svoltasi a Marcegnimo di Tregnano

 

http://www.tgverona.it/pages/121/295537/amarone_in_villa.html

 

RG

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.