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Attivato il tavolo Oltrepò per il vino

Il Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese ha attivato oggi in un meeting molto partecipato a Riccagioia (Torrazza Coste, Pavia) il progetto “Un Tavolo Oltrepò per il Vino” voluto da Regione Lombardia, per iniziativa dell’Assessorato all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi con il coordinamento tecnico di Ersaf.

 

Tavolo Oltrepò, pubblico partecipante

 

Oltre 40 le cantine presenti per formare i sei gruppi di lavoro che corrispondono ai tavoli di Denominazione che hanno l’obiettivo di valorizzare l’Oltrepò Pavese e sono: Metodo Classico DOCG, Pinot Nero e Oltrepò Pavese Rosso riserva, Riesling, Bonarda, Sangue di Giuda e Buttafuoco.

Riccagioia – Torrazza Coste (Pavia), 23 gennaio 2018 – Detto fatto. L’Oltrepò Pavese del vino, dopo aver lanciato il progetto di rinnovamento e di valorizzazione di un patrimonio vitivinicolo che vanta numeri impressionanti e deve più che mai fare leva su qualità, tipicità e valore commerciale, ha aperto questa mattina, mercoledì 23 gennaio 2019, a Torrazza Coste (Pavia),  un nuovo importante capitolo tecnico, politico e operativo con l’attivazione del progetto “Un tavolo Oltrepò per il vino”, che ha visto a Riccagioia, sede di Ersaf, Regione Lombardia e del Consorzio, un meeting senza precedenti.

 

Vigneti Oltrepò

 

Da una parte le cantine coinvolte attivamente dai Tavoli di Denominazione, dall’altra le istituzioni, regionali e anche locali: tutti coinvolti dal tema che ha come obiettivo il rilancio e il rinnovamento dell’Oltrepò del Vino.

 

L’attivazione dei Tavoli di denominazione, fra l’altro, è un progetto pilota a livello nazionale, unico esempio di lavoro tecnico-programmatico condiviso che coinvolge non solo i soci del Consorzio (come già accade in altre Regioni) ma è aperto alle aziende “del territorio” rappresentative della Denominazione dei singoli tavoli.

 

I relatori al Tavolo Oltrepò

 

Quarantaquattro cantine dell’Oltrepò hanno partecipato dunque all’avvio del progetto suddivise per Comitati di gestione (Tavoli di denominazione) e individuati per numero, tipologia e regolamento di funzionamento. Per l’Oltrepò si tratta del frutto di una storica azione congiunta voluta dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lombardia attraverso il proprio Ente di Sviluppo Ersaf con il Consorzio Vini, che vuole proporre un cambiamento evidente e sostanziale, attraverso una spinta propulsiva fondamentale e congiunta che coinvolge Regione Lombardia, Camera di Commercio di Pavia, Distretto del Vino, Club del Buttafuoco Storico, Associazioni di categoria e Cantine sociali.

 

Il meeting di Riccagioia, reso magico dalla nevicata del mattino e da una atmosfera armonica di questo nuovo gruppo di lavoro denominato appunto “Un Tavolo Oltrepò per il vino”, è stato aperto dall’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi, che ha voluto fortemente portare avanti questo impegno pragmatico per il Territorio  con il coordinamento tecnico dell’Ente Regionale di Sviluppo Agricolo e Forestale.

 

Luigi Gatti, Presidente Consorzio Oltrepò Pavese

 

“La costituzione dei tavoli di denominazione rappresenta una svolta storica per questo territorio. La Regione Lombardia vuole aiutare l’Oltrepó Pavese a sprigionare le sue straordinarie potenzialità”. Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia Fabio Rolfi al Centro Riccagioia di Torrazza Coste (PV) partecipando al primo incontro di avvio dei tavoli di denominazione del consorzio tutela dell’Oltrepò Pavese.

 

“Questa mattina a Riccagioia ho voluto incontrare anche i sindaci della zona per fare squadra e per condividere un percorso istituzionale di ampio respiro. – spiega Fabio Rolfi – Il vino deve essere strumento di promozione di tutto il territorio, di turismo, di valorizzazione ambientale. Regione Lombardia c’è, mette a disposizione subito 600 mila euro (in tre anni) ed è disposta a investire ulteriori risorse in futuro se vedremo che il territorio risponderà in maniera positiva”.

 

Siamo solo alla prima fase del progetto come spiega l’assessore regionale che aggiunge: ”Darò il via a un tavolo istituzionale con gli enti locali per costruire un progetto Oltrepò che coinvolga i Comuni e gli attori vari per promuovere in maniera sinergica ed efficace il territorio”.

I tavoli di Denominazione attivati sono sei e sono: Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG; Pinot Nero e OP Rosso Riserva; Oltrepò Pavese Riesling; Bonarda dell’Oltrepò Pavese; Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese e Buttafuoco.

 

Al meeting hanno partecipato anche: il presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale della Lombardia, Ruggero Invernizzi, i consiglieri regionali sen. Roberto Mura e Simone Verni, il presidente della Camera di Commercio di Pavia Franco Bosi, il presidente di Coldiretti Pavia Stefano Greppi e i rappresentanti delle altre categorie agricole.

 

“Sono particolarmente soddisfatto – ha commentato Luigi Gatti, presidente del Consorzio Oltrepò – per questa giornata di lavoro, che dalle parole ai fatti, avvia un processo di rinnovamento lungo e importante per il nostro Oltrepò. Il segnale che ci si stia identificando in un territorio oggi c’è stato, anche al di là delle previsioni, e c’è gente seria che vuole lavorare bene per costruire un futuro che ci coinvolge tutti, a diverso titolo, e aveva la necessità di voltare pagina dotandosi anche di strumenti di lavoro precisi e puntuali.

 

Il valore aggiunto è un team “istituzionale” così ben attrezzato che in questi mesi ha lavorato in grande accordo iniziando una strada che deve andare avanti con convinzione e porterà risultati significativi. I tavoli di denominazione che puntano alla qualità e alla valorizzazione del mondo del vino in Oltrepò non sono altro che il primo passo per promuovere il territorio attraverso prodotti più nobili (qualità) anche dal punto di vista commerciale e di comunicazione, secondo strategie ben ragionate”.

 

I lavori si sono chiusi con un altro atto importante, la firma da parte di tutte le cantine rappresentate di un Codice Etico. A tale proposito ha voluto sottolineare il direttore di Ersaf, Massimo Ornaghi: “Non si tratta solo di apporre una firma ma di essere consapevoli che il Codice Etico è una sottoscrizione di impegno personale, di tutti noi, dobbiamo usare il Codice Etico consapevoli del rispetto di regole condivise secondo comuni valori, a tutela del Territorio e dei suoi prodotti”.