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BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG LA PODERINA 1997

Quando ci approcciamo a bottiglie che superano il decennio di vita, non dobbiamo mai avere grandi pretese, piuttosto aspettiamoci sorprese in senso negativo ma, a volte, anche in senso positivo.

 

 

Cosa voglio dire con questo giro di parole ? Che ogni bottiglia racchiude un mondo a se, perchè ogni tappo è diverso dall’altro, ogni bottiglia è stata conservata in modo diverso dalle altre e mille altre variabili, pur trattandosi di bottiglie dello stesso lotto ed identiche all’imbottigliamento.

Veniamo a questa bottiglia di Brunello di Montalcino datata 1997 che conservavo in cantina e che per le festività appena trascorse ho deciso di stappare .

 

 

La Poderina

Località Poderina

53020 Castelnuovo dell’Abate – Montalcino (SI)

Tel e Fax +39 0577/835737

e-mail: lapoderina@saiagricola.it

http://www.saiagricola.it

 

 

 

Scheda Tecnica

 

Brunello di Montalcino D.o.c.g. 1997 gr. 13

La Poderina

 

Un grande rosso da lungo invecchiamento, alta espressione della tradizione di Montalcino. Ha colore rubino intenso con riflessi granata e profumi concentrati, avvolgenti, eterei, con note di amarena, frutti di bosco e vaniglia. Il sapore è deciso, piuttosto tannico in gioventù, morbido e persistente. Va servito a 18°C, in ampi calici e trova il miglior abbinamento con arrosti di carni bianche e rosse, con pollame nobile, cacciagione e formaggi stagionati.

Uve utilizzate:
Sangiovese (Brunello) 100%

Affinamento:
60% della massa: in botte grande di rovere di Slavonia; 
40% della massa; in barrique per i primi 12 mesi. 
Seguono 12 mesi con tutta la massa in botte grande di rovere di Slavonia, e, dopo un breve passaggio in acciaio, 18 mesi finali in bottiglia.

Possibilità di invecchiamento:
15 anni

Disponibile anche in bottiglie da l 1,5

 

Note di degustazione di Roberto Gatti

 

Colore granato scuro, con “ unghia “ leggermente aranciata; al naso inizialmente è ossidato/maderizzato “, poi con ossigenazione nel bicchiere evolve su toni di “ cenere, cuoio, profumi terziari dovuti all’invecchiamento , denso nel bicchiere ;

in bocca è integro, godibile, ritornano le note terziarie con sentori di liquirizia e tabacco, tannini ancora pimpanti, buona spalla acida che sorregge il tutto, ancora in evoluzione, con legno in assorbimento, lungo il finale di bocca.

Abbinato alla “ regina invernale “ della tavola ferrarese che è “ la salama da sugo “ ne è scaturito un “ matrimonio d’amore “.

Un vino sicuramente non facile per tutti i palati, in quanto non sempre i vini invecchiati trovano il consenso di un largo pubblico, personalmente mi è piaciuto !

 

 

Roberto Gatti