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CANTINE APERTE : CONSIDERAZIONI

Raccolgo lo spunto da questo articolo del collega Paolo Marchi ( che non conosco personalmente ) per alcune considerazioni in merito allâevento di cantine aperte del 28 maggio di ogni anno.


 


âCantine Aperte è un formidabile contenitore di entusiasmo come si legge nel sito del Movimento Turismo del Vino. Non possono esservi dubbi su questo, non fosse altro perché abbraccia lâItalia intera e muove un milioni di fedelissimi di Bacco.
Questâanno cantineremo apertamente lâultima domenica di maggio, il 28, e diverse iniziative sono fissate anche per il sabato precedente, ma devo anche dire che ogni anno, quando ci si avvicina allâevento, mi chiedo cosa mai faccia il popolo del vino nei restanti 364 giorni.
Non intendo dire che diventa astemio o si vota al vino nel cartoccio, ma che vino cerca e quanto è disposto a pagarlo? La forza di Cantine Aperte nasce anche dallâombra regalata, dal fascino della giornata di vacanza e relax in posti che non sempre ti accoglierebbero tirati a lucido e con tutti i vini a tua disposizione.
A sentire certi racconti, temo che molti si muovano per bere gratis, per fare una cosa diversa senza tanto impegnarsi a livello di attenzione e cultura, come quelli che si appassionano a uno sport perché allâimprovviso un italiano vince, salvo tornare calcio-dipendente non appena riparte il campionato.
Ecco, come sarebbe bello che si fosse buoni diversi giorni allâanno, e non solo il giorno di Natale e la notte del 31 dicembre, così mi auguro che molti tornino in quella o questa cantina anche un sabato di luglio o un mercoledì di ottobre, spontaneamente e non perché lo fanno tutti.
Paolo Marchi â


 


Considerazioni


 


Ha ragione in parte il collega Paolo Marchi, ma non bisogna generalizzare, fare di ogni erba un fascio. Sicuramente ci sono quelli che vanno a Cantine Aperte per â bere gratis â, ma quanti giornalisti che si occupano di tutto fuorché di vino, li ritrovi sempre piuâ spesso a manifestazioni enologiche ed a degustazioni professionali ? Giornalisti che scrivono di turismo, di auto, fotografi e chi piuâ ne ha piuâ ne metta, che si improvvisano degustatori di vino senza avere sostenuto nessun corso in materia, addirittura a volte astemi, che si fanno accreditare solo per trascorrere alcuni giorni in giro per lâ Italia?.


Allora a questo punto non mi scandalizzerei piuâ di tanto se un povero cristo qualunque si avvicina a Cantine Aperte per passare una domenica in cantina con figli ed amici, una buona occasione a mio avviso per conoscere da vicino il mondo del vino e chissà che da una domenica come questa non possa nascere una passione ed unâaltro vero cultore del vino.


Eâ molto piuâ grave, a mio avviso, il fatto di chi vuole a tutti i costi scrivere di vino solo perché ora è di tendenza, senza avere alcuna preparazione specifica in materia, appartenente comâè alla categoria sempre piuâ folta â dei tuttologi â.


Roberto Gatti


 


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.