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Doc Sicilia : i pro ed i contro

  


IL DIBATTITO


Cambia l’articolo 5: prevista pi elasticit per l’imbottigliamento fuori dall’Isola


 


Doc Sicilia, ecco il nuovo disciplinare


 


La Doc Sicilia ha un nuovo disciplinare. Non sono tante le variazioni rispetto a ci che prevedeva il documento che Cronache di gusto ha pubblicato nei mesi scorsi. Sono incluse nove tipologie (tra cui Passito, Vendemmia tardiva, Spumante e Liquoroso), precisa come le denominazioni di origine siciliane gi esistenti potranno aggiungere il nome “Sicilia”, poi indica le etichettature, le caratteristiche i recipienti utilizzabili. Ci che realmente muta, piuttosto, l’articolo 5, quella norma del disciplinare che ha diviso le tante anime della produzione siciliana e che recitava cos: “Le operazioni di vinificazione, affinamento, invecchiamento ed imbottigliamento devono essere effettuate nell’ambito dell’intero territorio della Regione Sicilia”. Prevedendo anche alcune deroghe con la precisazione, per, che sarebbero state concesse “dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, sentito il parere della Regione Sicilia, alle ditte che hanno gi commercializzato vino sfuso ad Igt Sicilia nei tre anni precedenti all’entrata in vigore del presente disciplinare e comunque per un periodo non superiore ai tre anni”.


L’articolo 5 del nuovo disciplinare, invece, allarga le maglie facendo riferimento alla normativa nazionale (articolo 4 DM del 31 luglio 2003): chiunque abbia imbottigliato Igt Sicilia oltre lo Stretto per almeno due anni, anche non consecutivi, negli otto anni precedenti all’entrata in vigore del nuovo disciplinare, potr godere di una deroga di 5 anni (prorogabili) “che consenta loro di continuare l’imbottigliamento fuori zona di produzione”.


Dunque? Vuol dire che i vini che riporteranno in etichetta la dicitura Doc Sicilia potranno essere imbottigliati anche fuori dalla regione. Anche se sono previste delle limitazioni, e qui la decisione dovr essere presa dagli imprenditori siciliani del vino: se verranno raccolte le firme dei produttori che rappresentano il 66% (circa 45.000 ettari) della superficie iscritta ad Igt Sicilia, verr inserito nel disciplinare della Doc regionale la limitazione dell’imbottigliamento in zona di produzione, naturalmente con le deroghe previste dalla legge nazionale. Se invece le firme si fermeranno al 35% (circa 25.000 ettari) il disciplinare non potr prevedere limitazioni sulla zona di imbottigliamento. Insomma una responsabilit non da poco.


Assovini, intanto, ha inviato a tutti i suoi soci, che rappresentano un’altissima percentuale dell’imbottigliato siciliano, una mail con il nuovo disciplinare e la richiesta di adesione alla Doc Sicilia. Dalle risposte che arriveranno dipende il futuro del vino siciliano.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 I sette s di Diego Planeta


 


La mail inviata da Assovini ai produttori siciliani contiene anche un lungo messaggio di Diego Planeta, presidente dell’associazione, che rivela le sue ragioni. Sette punti in cui uno dei padri della vitivinicoltura siciliana spiega perch la Doc Sicilia va fatta. Eccoli:


 


1. Poter  avere accesso ai fondi europei Ocm tramite la creazione di un Consorzio di Tutela e fare azioni di promozione territoriale forti ed efficaci sulla Doc Sicilia


 


2. Protezione del marchio “Sicilia”


 


3. Fare crescere la categoria dei vini Siciliani nel suo valore percepito: i piccoli e singoli produttori potranno sfruttare nel mercato il brand Doc Sicilia senza dover impiegare somme importanti per affermare i loro singoli marchi, contribuendo inoltre a fare “sistema” tra le aziende


 


4. La possibilit di valorizzare meglio i singoli territori (zone di eccellenza) con l’inserimento in etichetta del  brand Sicilia accanto ai nomi delle attuali Doc (Doc Sicilia Delia Nivolelli, Doc Sicilia Contessa Entellina). Le Doc con le denominazioni  pi conosciute  potranno mantenere la loro denominazione attuale se lo vorranno


 


5. La possibilit di controllare meglio i dati di produzioni con l’inserimento delle fascette. Scoraggiando quindi eventuali imbottigliatori senza scrupoli.


 


6. Migliore controllo sui  vigneti e sulle produzioni che vorranno rivendicare la Doc.


 


7. Ovviare ai riflessi negativi delle nuove norme sull’etichettatura e di una eventuale Igt Italia.


 


( Fonte Cronache di Gusto )


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.