Home Curiosità Guerra del “Prosek” Rinvenute a Lesina bottiglie di 125 anni

Guerra del “Prosek” Rinvenute a Lesina bottiglie di 125 anni

Erano nella cantina di un ristoratore e sono datate 1888 Zagabria: «È nato prima dell’Ue che vuole toglierci il nome»

 

SPALATO. Nella battaglia legale tra l’italiano Prosecco e il dalmata Prosek si include un ristoratore di Cittavecchia di Lesina (Stari Grad na Hvaru), Jurko Dragicevic, titolare del ristorante Pinetta, il quale sostiene di avere bottiglie ultracentenarie contenenti questo vino dolce da dessert.

È la dimostrazione, sostiene il ristoratore isolano, che il Prosek veniva prodotto e venduto con questo nome e su queste terre tanto, tantissimo tempo fa, per cui sarebbe un “delitto” proibire a questo popolare prodotto della Dalmazia di continuare ad essere chiamato Prosek, che nulla ha a che vedere con il frizzante Prosecco.

«Ho una bottiglia di Prosek datata 1888 – ha spiegato Dragicevic al quotidiano Slobodna Dalmacija – e ne ho ancora un paio di qualche anno più giovani. Le custodisco gelosamente e le aprirò per una o più occasioni che devono essere specialissime».

Il proprietario del Pinetta ha raccontato che sua madre aveva allattato a Lesina la signora Pinetta (da cui ha preso il nome il locale) Preti, appartenente all’antica famiglia italiana Fabiani, composta da proprietari terrieri e commercianti.

Come si usava a quei tempi, in segno di ringraziamento, la madre aveva ricevuto in dono antiche suppellettili, che anni dopo aveva consegnato al figlio.

Anni fa Dragicevic aveva restaurato la cantina della sua abitazione per trasformarla in un wine bar e durante i lavori era venuta alla luce una cassa di legno, contenente vari vini e bottiglie di Prosek.

Nella cassa era contenuta anche della sabbia per garantire una migliore conservazione.

«Sono così venuto in possesso di Prosek delle annate 1888, 1893, 1899, 1912 – continua Dragicevic – che conservo tuttora e poi del 1941 e del 1945, questi ultimi consumati quando mi sono sposato. È la prova provata che i nostri avi producevano e vendevano il Prosek almeno 125 anni fa. Si tratta di una plurisecolare tradizione che nessuno deve vietarci».

Entuasiasta della scoperta Edi Maletic, direttore dell’ Istituto di viticoltura ed enologia della facoltà zagabrese di Agraria: «Siamo di fronte ad un evento speciale. Se non sbaglio, si tratta del più vecchio vino croato ancora in circolazione. Le enoteche di Kutjevo, Ilok e di altre aree della Croazia furono distrutte durante la seconda guerra mondiale e dunque non abbiamo nemmeno una bottiglia di vino croato del XIX secolo. Sarebbe bene che il signor Dragicevic si rivolgesse al nostro istituto in quanto il suo prodotto è assolutamente prezioso e storico, nato prima che sorgesse l’ Unione europea che ora vuole toglierci questo nome».

L’esperto ha detto di credere che il Prosek scoperto a Lesina potrebbe essere ancora in buone condizioni, trattandosi di vino con tanto zucchero e un’alta gradazione alcolica.

 

( Fonte ilpiccolo.gelocal.it )

 

Annotazioni di Roberto Gatti

 

E’ evidente che si tratta di due vini diversi, cosi’ come è stato nel caso del Tocai friulano e di quello ungherese, poi abbiamo visto come è andata a finire ( gli ungheresi hanno vinto la causa e noi italiani abbiamo dovuto cambiare il nome da tocai a friulano ndr ).

Non vorrei che anche in questo caso andasse a finire male per il nostro ” Prosecco “, qualora le nostre autorità preposte si muovessero ancora una volta tardi e male nei confronti dei possibili ricorrenti.

Prevenire è meglio che curare sempre e comunque, anche in questi casi.

Roberto Gatti

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.