Home News IL DIGIUNO DELL’ ANIMA

IL DIGIUNO DELL’ ANIMA

Cibo, ragione di vita. E di morte


 


I romanzi che trattano di anoressia sono ormai più duno Sprecata, Briciole, La ragazza perfetta, Una paura chiamata amore, Trenta chili e in qualche modo si somigliano: tutti raccontano i sistemi (simili) adottati dalle anoressiche per resistere al cibo e i trucchi (anche questi analoghi) messi in atto per nascondere agli altri – prima di tutto ai familiari – i propri digiuni.


Ne Il digiuno dellanima di Pierluigi Panza, giornalista delle pagine culturali del Corriere della Sera e docente universitario, nessuno degli specialisti che si alterna al capezzale della scheletrica malata riesce infatti a capire cosa abbia, come non lo comprendono i suoi genitori, i fratelli, i parenti e le amiche.


La protagonista, che narra in prima persona la sua storia, non spiega a nessuno i motivi della sua decisione di non mangiare. Suoi unici confidenti, grazie al meccanismo della finzione letteraria, sono i lettori, che naturalmente, non possono fare nulla. Possono solo leggere le parole della ragazza che per non crescere, per non affrontare la vita e per attirare su di sé lamore dei genitori punisce il suo corpo, nellillusione di conservare uneterna adolescenza: Nasceva qui la mia idea di dimagrire, di digiunare come Gesù nel deserto e come Buddha sotto lalbero: avrebbe consentito di attirare su di me ogni attenzione, di fare ciò che volevo, di sembrare sempre bambina.


Niente sesso, divertimenti, lavoro. Nella sua esistenza cè spazio solo per il cibo con cui ha un rapporto di odio amore: quando resistergli diventa impossibile, non resta che mangiare quello che capita, liberandosene però immediatamente dopo, vomitando, per tornare alloriginario stato di purezza. Bastava ridurre la caratura del corpo, bastava stoppare la canna che riversa cibo nello stomaco per conservare il corpo vuoto e pulito. Puro e senza peso. Puro come il niente. Puro come lacqua. Puro.


La storia, a differenza di altre opere narrative sullo stessa tema, non ha un lieto fine. La ragazza, arrivata a pesare meno di 30 chili e affetta dai disturbi legati alla malnutrizione – dallosteoporosi allulcera – muore. Una conclusione che Panza ha scelto forse per indurre a non sottovalutare la malattia, oggi nota ma non per questo facile da curare, e per ricordare che, come gli alcolisti e i tossicodipendenti, anche gli anoressici non possono mai dirsi davvero guariti e portano sempre dentro di loro il fantasma dellanoressia.


 


( Fonte Cnr )


 


Il digiuno dellanima


Pierluigi Panza


Bompiani (www.bompiani.eu)


Pagine 127


14,00

Website | + posts

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.