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IN ABRUZZO LA CONVENTION FOOD&WINE

 


 


 


Comunicato stampa                                                                 


settembre 2007


 


IN ABRUZZO LA CONVENTION FOOD&WINE


 


Si parler dellimmagine e delle nuove strategie


del made in Italy agroalimentare


 


Oltre 60 tra operatori e giornalisti da 40 Paesi stranieri e circa 30 giornalisti italiani potranno conoscere da vicino anche i vini e la cucina dellAbruzzo


 


LAbruzzo ospita dal 12 al 16 settembre 2007 la Worldwide Convention Food&Wine, un grande evento internazionale che coinvolge per la prima volta oltre 100 tra operatori, trade analyst e giornalisti provenienti da 40 Paesi stranieri e dallItalia insieme ai massimi rappresentanti nazionali delle organizzazioni del settore e delle istituzioni.


 


Liniziativa, presentata nel mese di giugno a Bordeaux in occasione del Vinexp, stata organizzata dallAssessorato allAgricoltura della Regione Abruzzo e dallIstituto per il Commercio con lEstero (Ice) con lobiettivo di favorire il dibattito sugli indirizzi da adottare per consolidare il made in Italy agroalimentare nel mondo, concentrando lattenzione sul vino, prodotto di eccellenza del comparto.


 


Il programma prevede due momenti di approfondimento: nella tavola rotonda in programma gioved 13 settembre alla Badia di Corropoli (Teramo), nove tra esperti, importatori e giornalisti dei cinque continenti analizzeranno Limmagine del vino italiano nelle rispettive aree di mercato tra le quali Stati Uniti, Canada, Russia, Brasile, Giappone, Corea, Germania e Regno Unito e stimoleranno nuove proposte che saranno analizzate nel convegno nazionale di sabato 15 settembre (a Pescara, Auditorium Flaiano) Made in Italy omade in Doc? al quale parteciperanno le istituzioni nazionali e le pi importanti associazioni di categoria (Unione Italiana Vini/Federvini, Organizzazioni professionali agricole, Centrali Cooperative, Assoenologi, Federdoc, Enoteca Italiana, Buonitalia).


 


Obiettivo della Convention infatti delineare nuovi obiettivi e nuove politiche, condivise e coordinate tra i principali attori della filiera, per la promozione delle produzioni agroalimentari italiane nel mondo, partendo ovviamente dal vino che rappresenta la voce pi importante delle esportazioni italiane.


 


 


 


 


 


 


 


Ospitare la Convention in Abruzzo motivo di grande orgoglio spiega Marco Verticelli, Assessore allagricoltura della Regione Abruzzo e responsabile del settore promozione, in seno alla Conferenza Permanente degli assessori allagricoltura delle regioni italiane ma anche il giusto riconoscimento ad una regione che negli ultimi anni si messa in evidenza raggiungendo notevoli risultati di critica e di mercato. Accogliamo dunque con grande favore i pi importanti esperti nazionali ed internazionali per avviare la discussione sulle linee strategiche ed operative necessarie per tutelare e promuovere lorigine e la qualit dei prodotti agroalimentari italiani che rappresentano un valore riconosciuto e un segno di distintivo del nostro Paese.


 


La Convention aggiunge Carlo Cianci, direttore Ice Pescara rappresenta solo lultimo tassello di un percorso di collaborazione di assoluta condivisione degli obiettivi con la regione Abruzzo per favorire linternazionalizzazione delle imprese locali e la loro affermazione ulteriore nei mercati di tutto il mondo. Si tratta di progetti a medio termine che consentono di promuovere limmagine e la vendita delle eccellenze alimentari, sia con workshop organizzati nei Paesi-obiettivo, sia attraverso esperienze che facciano conoscere pi da vicino agli operatori stranieri la sua cucina e i suoi prodotti con missioni nel territorio e con lo scambio di esperienze tra produttori, chef e operatori.


 


Accanto agli incontri tecnici, i partecipanti avranno modo di conoscere il territorio e di degustare i prodotti, la cucina e i vini dellAbruzzo che rappresentano l8% della produzione nazionale di vino Doc con 1 milione di ettolitri (la prima tra le regioni del Centro-Sud Italia), ai quali si affiancano oltre 250 mila ettolitri di Igt, per circa 100 milioni di bottiglie/anno.


 


Tra le produzioni abruzzesi di pi forte appeal, c sicuramente lolio di oliva con una produzione di 200 mila quintali/anno il 90% dei quali certificato come extravergine con tre Dop, Aprutino-Pescarese, Colline Teatine e Pretuziano-Colline Teramane, e alcuni prodotti di nicchia ad alto valore economico come il tartufo (dove lAbruzzo tra le prime regioni italiane) e come lo zafferano aquilano Dop, senza dimenticare che questa regione vanta una delle capitali mondiali della produzione della pasta, Fara S. Martino famosa dalla fine dell800.


 


LAbruzzo registra importanti quote anche nel settore ortufrutticolo considerato che il 30% delle carote (oggi anche con marchio Igp) e il 20% delle patate prodotte in Italia provengono dallAltopiano del Fucino in provincia di LAquila, e che altre importanti produzioni riguardano la provincia di Teramo  e la provincia di Chieti, nelle vallate del Trigno, del Sangro e del Foro.


 


 


 


 


 


DATI SETTORE VITIVINICOLO ABRUZZO


Superficie vitata: 36.000 ettari


Produzione: 3,5 milioni ettolitri


Produzione in bottiglie: 100.000.000


Vini doc 1.000.000 hl. (28%)


Vini Igt 250.000 hl.


Valore produzione 300.000.000 euro


Cantine sociali: 40


Cantine private: 140


Export: 60.000.000 euro – Germania (23%), Stati Uniti (22%), Canada (10%), Gran Bretagna (8-10%), nord Europa (15%) e Asia (5%).


 


Lexport agroalimentare abruzzese


La principale voce dellexport agroalimentare abruzzese rappresentata dal vino, grazie al felice rapporto tra quantit, qualit e prezzo e al forte legame vitigni-territorio che ne identifica la produzione: il vino abruzzese, infatti, cresce sul mercato interno e si consolida sui principali mercati esteri dove finiscono circa 50 milioni di bottiglie ogni anno oltre ad una discreta quota di vino sfuso.  I mercati di riferimento sono Germania (23%), Stati Uniti (22%) e Canada (10%) mentre sono in forte crescita la Gran Bretagna (8-10%) e i Paesi del nord Europa (15%) quali Belgio, Svezia, Danimarca e Norvegia, oltre che lAsia (5%) e in particolare Honk Kong, Singapore e Giappone.


 


Non a caso lAbruzzo una delle regioni che negli ultimi dieci anni ha saputo conquistare i maggiori risultati di critica e di mercato: il Montepulciano dAbruzzo per due anni consecutivi (2005 e 2006) stato infatti il vino pi venduto in volume negli iper e nei supermercati in Italia con oltre 12 milioni di bottiglie (fonte Ac Nielsen), nonch uno dei vini italiani pi premiati dagli esperti tanto che, soltanto guardando alle ultime due edizioni del Concorso enologico internazionale del Vinitaly, si scopre che il Montepulciano dAbruzzo, nelle due tipologie rosso e Cerasuolo, la Doc che ha conquistato il maggior numero di medaglie.


 


Riguardo agli altri settori del comparto agroalimentare, lAbruzzo registra un primato nellesportazione della pasta (grazie a marchi di aziende importanti come De Cecco, Delverde, Cocco e Rustichella), il cui valore passato da 21,5 milioni del 2003 ai circa 100 milioni di euro attuali, ed un ruolo crescente rivestono altri prodotti di qualit regionali come lolio, i sottoli, le specialit dolciarie e le conserve in genere, che negli ultimi anni hanno trovato spazio allestero non solo sugli scaffali di prestigiosi negozi di gourmet, ma anche in importanti catene di supermercati.


 


 


 


 


 


Lexport agroalimentare italiano


Secondo i primi risultati stilati dall’Inea, l’export agroalimentare italiano nel 2006 aumenta del 6%, confermando l’andamento crescente degli ultimi anni, in virt delleffetto combinato di prezzi ( 2,3%) e quantit ( 3,7%). L’Unione europea si conferma la nostra principale area di riferimento: l’export verso la Ue a 25 Paesi rappresenta il 68,3% del totale, mentre sul fronte delle esportazioni extraeuropee primeggia larea nordamericana con il 12%, rispetto al continente asiatico che assorbe il 4,6%, un dato in costante crescita. Partner di riferimento sono in primo luogo la Germania, di gran lunga il principale cliente, seguita da Francia, Usa e Regno Unito. Si rivelano molto dinamici, nonostante il loro peso ridotto, alcuni Paesi che rientrano tra i primi venti destinatari dell’export agroalimentare dellItalia, in particolare Giappone, Russia e le nuove nazioni dell’Est europeo. Preponderante, nel totale degli scambi, la quota detenuta dai prodotti dell’industria alimentare, pari al 78% delle esportazioni ed al 65,2% delle importazioni.


 


A guidare il comparto sicuramente il vino con il 20% del totale delle esportazioni, di cui il 4,5% rappresentato dai vini rossi e rosati di qualit (Vqprd), seguito dalla pasta alimentare, dall’olio di oliva vergine ed extravergine, dalle conserve di pomodoro e pelati, dai prodotti della biscotteria e pasticceria. Nel complesso, la maggior parte delle vendite all’estero rappresentata da beni che hanno subito un processo di trasformazione prima di essere inviati sui mercati esteri, il che conferma lalta specializzazione e quindi lalto valore aggiunto della manifattura e della creativit italiana.



Secondo i dati forniti da Assoenologi, attualmente la sole voce vino costituisce il 40% delle nostre esportazioni agroalimentari in Canada, Usa e Giappone. Dopo i brillanti risultati ottenuti nel 2006 che hanno fatto registrare una crescita complessiva del 5,8% in valore pari a 3,2 miliardi di euro, i primi quatto mesi del 2007 (gennaio/aprile) mettono in luce un ulteriore deciso incremento che fa salire al 19% i volumi ed al 15% i valori rispetto allo stesso periodo del 2006.


 


Un ottimo andamento, in termini di quantit e di qualit, hanno avuto anche le forniture vinicole italiane nei Paesi extra europei, i cui dati indicano un volume di prodotto di oltre 4 milioni e 500 mila ettolitri per circa 1 miliardo e 500 milioni di euro incassati con un aumento rispetto al 2005 del 9,2% in quantit e del 10,1% in valore. Tra questi troviamo anzitutto gli Stati Uniti con un volume di 2,350 milioni di ettolitri ( 5,3%) e un valore di 808 milioni di euro ( 5%), seguito dal Canada ( 15,8% a volume e 6,8 a valore), Giappone ( 5,1% a volume e 5,2% a valore) e Russia ( 125,1% e 29,4%).


 



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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.