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LA CONSERVAZIONE DEL VINO TRA BOTTI E BARRIQUES-2° parte-

LA CONSERVAZIONE DEL VINO  TRA BOTTI E BARRIQUES-2° parte-


di Lorenzo Tablino


 


 


Ricevo, e volentieri pubblico, questo qualificato ed interessante contributo dell’amico enologo Lorenzo Tablino, chiamato dagli amici il Tablo, già enologo alla Fontanafredda per 40 anni, che è stato appositamente suddiviso in piu’ parti, per una migliore e piu’ scorrevole lettura.


Buona lettura


Roberto Gatti


 


 


2° parte


la 1° parte è consultabile al link: https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=2230


 


 


In botte la condensazione dei flavani porta a fenomeni di polimerizzazione delle catene delle proantocianidine leggi tannini- con reazioni complesse tra metalli – antociani – colloidi .


Questi fenomeni determinano modifiche nel colore e nel gusto del vino.


Prevale nel tempo il granato-aranciato con calo dellintensità colorante e al gusto si acquisiscono maggior morbidezza e armonia


Grazie anche alla formazione di catene molecolari abbastanza lunghe da parte dei flavani.


Ma sono fenomeni molto complessi e in parte ancora da studiare, spesso intervengono reazioni tra flavani, colloidi e polisaccaridi e conseguente aumento della morbidezza dei vini, altre volte ossidazioni indesiderate portano alla formazione di composti dal retrogusto amaro e ben poco gradevole.


B — PROBLEMATICHE DI CANTINA


Quando il vino viene avviato alla conservazione inizia un percorso particolare, importante e delicato: occorre assolutamente creare tutte le condizioni affinché il nostro vino evolva qualitativamente in maniera ideale.


In particolare il legno diventa parte importante del processo produttivo, pertanto va ben rispettato e conosciuto; trarremo da esso tutti i vantaggi che apporterà al nostro vino e metteremo in atto tutte le accortezze affinchè non prevarichi sui caratteri di tipicità apportati al vino sia dal vitigno che dal suo territorio di origine.


Vediamo in concreto e nello specifico i vari problemi da affrondare nel quotidiano lavoro in cantina:


1- Attitudine


Occorre innanzitutto valutare la potenzialità del vino .


Da tempo è risaputo che solo un buon corredo fenolico, unitamente ad un ottima struttura garantiscono un buon risultato al fine della conservazione.


In genere


Alcool = 13,5- 14 gradi


Polifenoli totali = oltre 2,5 gr lt


Antociani totali = oltre 500 mgr-lt


Oltre acidità e ph adeguati


3


Ovviamente la vocazione del vitigno, il terreno, le tecniche nel vigneto e in cantina, in particolare lestrazione dalle parti solide delluva in sede di vinificazione macerazione sono


garanti di quanto sopra.


2-Travasi


In genere uno allanno, tutti concordano.


Ma sarebbe meglio dire quanto ossigeno necessita al vino per evolversi ottimamente.


Quesito irrisolto stando alle varie scuole.


Per esperienza diretta aggiungo che è meglio effettuare i travasi nei primi anni di vita del vino, in seguito è bene ridurre l’apporto di ossigeno, limitandosi ad un travaso annuale. Magari fuori aria.


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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.