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LA CRITICA ( ?? ) ENOLOGICA

 


 


 


Sono stato accreditato anche per ledizione 2011, come avviene da diversi anni, alle anteprime toscane che nellordine sono sempre :


Vernaccia di San Gimignano, Chianti Classico, Nobile di Montepulciano e Brunello di Montalcino, ma per motivi personali non ho potuto partecipare a nessuna di queste.


Tuttavia la curiosit ed il mestiere, mi portano a leggere i report dei colleghi , in molti casi anche amici, che vi hanno preso parte.


E ovvio che oltre alla tecnica della degustazione ed alla oggettivit, in ognuno di noi addetti ai lavori e/o appassionati subentri anche il gusto personale, specialmente in questi casi dove NON devi seguire lindicazione di una scheda a punti di un concorso.


Capita molto spesso anche a me, di assegnare qualche punto in piu rispetto ad altri colleghi di manica stretta nei giudizi, ma restiamo nellordine dei 3 o 4/100 in totale.


Vale a dire se io ad esempio ad un determinato vino ho assegnato 90/100, pu capitare che  un collega, compagno di degustazioni, possa assegnare 86/87, una differenza minima e non sostanziale, cosi come deve essere nei concorsi enologi dove lo scarto tollerato allincirca di 3/100 .


Quando invece i giudizi e le valutazione arrivano o superano abbondantemente uno scarto di 10/100 evidentemente c qualcosa che non va.


Se poi come nel caso specifico di un Brunello di Montalcino, presentato allanteprima 2006, arriviamo a ben oltre i 20/100 di differenza, lasciatemi dire che resto molto perplesso ed anche preoccupato : inconcepibile per chiunque leggere 90/100 e meno di 70/100 per lo stesso vino, degustato nello stesso momento e nello stesso stato di affinamento.


Perplesso perch ci significa che uno dei due degustatori ha preso un grossolano granchio , preoccupato perch tutto questo significa che chi si assegnato o assunto il compito di giudicare il lavoro altrui, in questo caso quello dei viticoltori, non allaltezza del compito.


Infatti una differenza cosi macroscopica non porta alcun beneficio al consumatore avvezzo o meno che sia al mondo vinicolo, ma al contrario gli confonde le idee, e questi personaggi creano , loro malgrado, piu danni al comparto che benefici.


Cosa fare in questi casi : molto semplice.


Baster procurarsi una bottiglia dello stesso vino, degustarla con calma, meglio se insieme ad altri addetti ai lavori od appassionati e vedere gli esiti della degustazione. Automaticamente emerger chi dei due pseudo-degustatori ha preso un grossolano abbaglio ed a mio avviso NON allaltezza del lavoro che sta svolgendo. Magari si mettesse ad occuparsi daltro, i settori di impiego sono millanta forse gli riuscirebbe molto meglio, non sarebbe troppo difficile.


Internet una grande opportunit, da ad ognuno la possibilit di scrivere e pubblicare ci che piu gli piace, ma troppo spesso oltre al caso citato, si leggono pseudo recensioni di vini che fanno rabbrividire perch emerge nettamente che sono scritte da persone improvvisate, che di vino ne sanno/ capiscono ben poco, persone che non hanno nessuna base teorico/pratica per avventurarsi in un simile compito. Personalmente provo pena ? Compassione ? Ilarit  ? non mi viene nemmeno il termine giusto, ad ogni buon conto saranno solo e sempre i lettori a decretarne il successo o meno .


Al paese mio si dice : ad ognuno il suo lavoro ed al villano la carriola !


Roberto Gatti

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.