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La prossima edizione del Concours Mondial de Bruxelles il 4, 5 e 6 maggio 2012 a Guimares ( Portogallo)

Il Concorso mondiale 2011 dietro le quinte- i nostri grandi testimoni commentano

   

Composta unicamente da professionisti, la giuria del Concours Mondial, riunisce ogni anno i piu’ grandi professionisti internazionali del settore. Le circa 40 nazionalità rappresentate dalla giuria rappresentano una diversità che contribuisce alla unicità dell’evento. L’occasione di dargli la parola e di condividere con loro le impressioni su di una professione in mutamento.

 

“Il Concours Mondial de Bruxelles… in Lussemburgo!?”

Abi Duhr (enologo e giornalista Gastrotur, Lussemburgo). “È da molto tempo che parlavamo di organizzare il concorso in Lussemburgo e alla fine è stato possibile realizzare il sogno. Io sono molto soddisfatto perché potere accogliere tutti questi professionisti, giornalisti ,enologi ecc provenienti dal mondo intero. E’ una fortuna veramente unica potere presentare il nostro paese e tutto quello che possiamo fare e offrire, in una vetrina unica.”

Marc Desorm (enologo – Lussemburgo). “Per il Lussemburgo è una superba occasione di presentarsi al Mondo, presentare la nostra cultura, ed è anche una opportunità per i diversi produttori di vini e Cremant di presentare i loro superbi prodotti ad un pubblico composito di professionisti e dimostrare cosa è capace di fare un piccolo paese produttore come il nostro.”

 

“Che cos’é il Concours Mondial de Bruxelles?”

Bernard Burtschy (giornalista – Le Figaro, Francia). “È un concorso dove trovo l’eccellenza dei degustatori professionali degustatori che io trovo un pò dappertutto quando sono in giro per il Mondo. È veramente raro è prezioso vedere tutta questa eccellenza riunita in un unico luogo in occasione del concorso mondiale.”

Jose Peñín (giornalista Guía Peñín, Spagna). “Sono impressionato per la logistica e l’organizzazione generale del concorso, ma cio che più mi colpisce è la capacità di riunire in un unico luogo una tale quantità di degustatori di tale professionalità. Ho scoperto veramente un concorso voluto e pensato per professionisti.”

Leonardo Romanelli (giornalista e Blogger – Italia). “Partecipare al Concours Mondial de Bruxelles è veramente una esperienza interessante, è l’occasione per provare vini provenienti dal mondo intero, e questo da un punto di vista professionale è appassionante. Oltre questo è anche l’occasione per incontrare colleghi che arrivano da tutte le parti della terra, Cina, Taiwan , Messico. E’ un ambiente incredibile.”

Luis Pato (enologo e giornalista, Portogallo). “Il concorso mondiale è ben organizzato, è una competizione molto seria e professionale, io apprezzo in modo particolare le tecniche di degustazione utilizzate, il campione test, la ripetizione i alcuni campioni, è una buona tecnica molto seria e affidabile.”

Pedro Ballesteros Torres (Master of Wine, Spagna). “Io credo che il concorso sia un’occasione unica per potere riunire nello stesso luogo tutti questi professionisti che cosi possono in qualche modo trovare un punto di riscontro per discutere sulla qualità del vinoe sull’attualità del settore. Cosa fanno o pensano gli altri non, perderei tutto questo per niente al mondo.”

 

“Che cosa sono e che cosa ne pensate del Cremant e degli alcolici del Lussemburgo?”

Abi Duhr (enologo, Lussemburgo). “Dal punto di vista della vinificazione io penso che il Lussemburgo ha raggiunto l’apice e che per potere progredire ancora bisogna lavorare nella vigna. Io penso inoltre che abbiamo ancora grandi potenzialita in questa regione per potere fare grossi passi avanti.”

Anne Serre (giornalista Vitisphere, Francia). “C’è un terroir molto dinamico sulla frontiera franco-tedesca che è molto affascinante perchè ci sono delle interconnessioni molto diffuse. E’ veramente appassionante degustare questi vini.”

Filippo Baldan (mixologo, Belgio). “Ad ogni edizione del concorso creo un cocktail ispirandomi a certi prodotti del paese ospite e in Lussemburgo evidentemente mi sono ispirato al cremant. Ho pensato ad un Cocktail a base di cremant utilizzando acquavite di pera lussemburghese che ho mescolato a liquore di lamponi con un tocco esotico di zenzero. Oltre alla bontà al cocktail è necessario che anche l’aspetto sia gradevole e che sia ben equilibrato al gusto.”

Mi Yeun Hong (giornalista Cookand’s Itaie, Sud Corea). “Non conosco bene i vini lussemburghesi e trovo che questa sia una esperienza che mi arricchisce molto permettendo di approfondire la mia conoscenza. Penso che questi vini potrebbero sedurre il consumatore coreano perchè a mio parere vi è una reale armonia fra questi vini e la gastronomia coreana.”

Patricio Tapia (giornalista Wine & Spirits Magazine, Cile). “Evidentemente si tratto di un piccolo vigneto di 1200-1300 ettari ma si tratta di un vigneto da clima freddo e i risultati sono decisamente interessanti e in qualsiasi caso, una cultura enologica che si fonda sui vini effervescenti ne vale veramente la pena.”

 

Giornalista o blogger? Enologi o Wine Maker ? Globalizzazione o “terroir”?

Anne Serre (giornalista Vitisphere, Francia). “Io penso che il consumatore continua ad avere bisogno di esperti, di guide e di punti di riferimento e che quindi le medaglie ottenute al concorso di Bruxelles non sono per niente minacciate da tutta questa forma di democratizzazione della degustazione che si è sviluppata su internet.”

Bernard Burtschy (giornalista Le Figaro, Francia). “Ci stiamo orientando verso una vera professionalizzazione della critica. Prima un critico doveva sapere ascoltare e poi avere una buona penna per sapere mettere nero su bianco quello che aveva ascoltato, oggi il critico, ma anche un buon sommelier, è capace di farsi la propria opinione recandosi di persona presso i luoghi di produzione per vedere di persona cosa succede.”

Javier Rueda (giornalista El País, Spagna). “Io penso che il futuro del vino oggi sia nella qualificazione e rivalutaziome dei vitigni autoctoni. Senza ciò è impossibile esprimere un’identità nazionale. La globalizzazione che abbiamo conosciuto fino ad oggi ha massificato la produzione e impoverito il mercato del vino. Ogni regione produttiva deve ricercare la propria identità e personalità.”

Ted Lelekas (giornalista e blogger, Grecia). “Nello stesso istante in cui parlo io bloggo. Io twitto, scrivo su facebook, tutto questo serve a diffondere la parola ,le informazione sul vino hanno la necessità di democratizzars, il vino deve essere popolare, coltivare l’elitismo non ha senso, le nuove tecnologie ci permettono di condividere le esperienze e diffondere la conoscenza e il piacere.”

 

“Una Medaglia, a cosa serve?

David Chow (importatore, Cina). “In un ambiente commerciale concorrenziale come quello del vino una prestigiosa competizione è indispensabile. Un concorso, una medaglia, è un plus innegabile per fare conoscere un prodotto e, certamente, per farlo vendere.”

Emanuelle Pellucci (giornalista Civiltà del Bere, Italia). “Gli italiani sono molto diversi dagli altri popoli in fatto di consumo di vino, danno molta importanza e fiducia alle guide e ai concorsi.”

John Salvi (Master of Wine, Regno Unito). “Uno dei problemi che riscontro nei concorsi enologici e che ne esistono troppi, ma il Concours Mondial de Bruxelles ha la sua forza nella sua dimensione. Il Concours Mondial de Bruxelles è oramai divenuto uno dei più grandi concorsi enologici al mondo e la sua reputazione è a misura dei suoi risultati. I risultati di una medaglia ottenuta al concorso sono immediatamente riscontrabili e si traducono in un aumento delle vendite.”

Marc Desorm (enologo, Lussemburgo). “Io penso che sia molto importante partecipare al Concours Mondial de Bruxelles per riuscire a valutare il livello qualitativo globale e come ci si pone in riferimento allo stesso. Una medaglia è una ricompensa al produttore e al lavoro fatto, è comunque qualcosa di molto importante che ci aiuta a mettere in valore la qualità dei nostri vini.

Sharon Nagel (giornalista – La Journée Vinicole, Francia). “Questo concorso è veramente ben organizzato e io sono profondamente impressionato dall’alto livello professionale dei degustatori. La differente formazione di base dei singoli degustatori è una ricchezza che da maggior valore ai consigli dati ai consumatori al momento dell’acquisto. Ho contattato molti consumatori e da quanto sono riuscito a conoscere mi ha fatto capire che una medaglia e un plus innegabile a livello di punto vendita.”

 

Cari amici

È con grande piacere che riprendiamo il filo della newsletter del Concours Mondial de Bruxelles. L’edizione lussemburghese ha marcato il nostro spirito e resterà scolpita nella nostra memoria come una grande annata del concorso,concorso che prepara già la sua 19ma edizione. Grazie a tutti voi per la fiducia rinnovataci e per averci permesso di realizzare un triplice risultato: quella di di realizzare un’organizzazione efficiente e dinamica, quella di crescere in un concetto fortemente internazionale e quello di avere creato un organismo che è riuscito a diventare costituzionalmente itinerante e che alla fine, dopo parecchi anni, poggia i suoi piedi di nuovo in Benelux.

L’estate e la vendemmia dell’emisfero nord sono alla fine, gia si sono sentiti i primi pronostici sulla qualità della produzione dell’anno e sui migliori prodotti. Anche a Bruxelles non mancano i pronostici. Come sarà la prossima annata del Concours Mondial de Bruxelles?

La seconda edizione portoghese si avvicina e si incominciano gia a mettere a punto i dettagli per fare dell’edizione di Guimares un’ altra edizione Indimenticabile.

Restate in contatto per saperne di più 

Thomas Costenoble
Direttore, Concours Mondial de Bruxelles

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.