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LE BOLLICINE ROSE’


Mi sono visto recapitare direttamente a casa un libro, che mi ha incuriosito fin dallinizio, in quanto di lettura facile e snella, dove vengono descritti con competenza e passione 50 bevande alcoliche, ma anche persone, racconti, leggende, aneddoti, curiosità e paradossi del mondo dei vini, dei distillati e dei liquori.


 


 


 


Cinquanta ritratti dal vero del buon bere alcolico, italiano e internazionale.


 


 


 


Cinquanta piccole storie da centellinare, pagina dopo pagina, scritte dal bravo Piero in occasione del suo 50° compleanno ed anche dello stesso anniversario della azienda per cui lavora. Periodicamente per concessione dellautore le pubblicherò su questo sito.


 


 


 


Grazie Piero


 


 


 


Roberto Gatti


 


 


 


 


 


Oggi il viaggio prosegue con la lettera B


 


 


 


LE  BOLLICINE  ROSÉ


di Piero Valdiserra 


 


Se avete in programma una ricorrenza particolare, un appuntamento romantico o un anniversario del cuore, certamente vi preoccuperete di mettere in fresco una bottiglia importante, che vi consentirà un brindisi spumeggiante e suggestivo.


A questo proposito il panorama delle bollicine, nostrane e dimportazione, negli ultimi tempi si è animato per un piacevole ritorno: quello dei rosé. La moda, come spesso succede, è partita dalla Francia, ma ora ha contagiato anche tutti i templi italiani del bere bene. Nei migliori bar à vin parigini i clienti hanno ricominciato a ordinare i rosé perché, a parte il gusto intensamente fruttato, il loro aspetto richiama il rosa vellutato di molti capi di alta moda. Ci voleva la passerella degli stilisti per riportare in auge questi vini tecnicamente difficili, poco conosciuti, amati dagli intenditori per il loro carattere e per la loro vinosità e considerati una rarità dagli stessi produttori.


Giunti al limite della scomparsa dal mercato, spumanti e champagne rosé riprendono dunque consensi, a differenza dei rosati fermi che restano ancora una spanna indietro. A parte le considerazioni di ordine estetico e psicologico, questi prodotti si fanno apprezzare soprattutto per la forza e per la struttura che deriva dal loro ingrediente principe, il pinot nero, ed evidenziano tratti organolettici decisamente più complessi rispetto alle bollicine in bianco. La tecnica per ottenerli può essere duplice. Un primo metodo consiste nellaggiunta alla cuvée, prima della messa in bottiglia, di una percentuale di vino rosso fermo, di solito contenuto entro un 15%. Un secondo procedimento prevede invece la spumantizzazione di un vino che nasce già rosato, e che viene successivamente portato al giusto grado di effervescenza.


Vi starete forse domandando, a questo punto, come servire dei prodotti così particolari. T

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.