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Lino Maga, il vignaiolo che resiste

Il vignaiolo Lino Maga- istituzione dell’Oltrepò Pavese

 

 

Chi ama il vino, i suoi protagonisti e le sue storie non può non passare da qui. Siamo a Broni, paesino di quasi diecimila abitanti nella provincia di Pavia. In questo luogo situato ai piedi delle colline dell’Oltrepo’ Pavese nacque il 24 agosto 1931 Lino Maga, conosciuto ai più come il Siur Barbacarlo.

Un artigiano del vino, coerente a sé stesso e al suo territorio. Ha la vite nel suo DNA, basti pensare che è stato partorito nella cantina sotterranea del nonno paterno, lì dove si pigiava l’uva per farne mosto. A sei anni poi era già in vigna. Quella del 1937 fu, infatti, la sua prima vendemmia. Sono passati ottantaquattro anni da allora, ben ottantaquattro vendemmie, ma Lino è sempre lì.

È la sua vita. Glielo si legge negli occhi. Gli occhi di una resilienza non facile. Sul finire degli anni Ottanta, novanta in alcune zone d’Italia, forse meno consolidate alla produzione vitivinicola, sembrava contare di più la mano dell’enologo e la sua capacità di inseguire un gusto predominante. Erano gli anni della corsa ai vitigni internazionali. In quei decenni il ribelle Maga ha continuato a fare il vino nell’unico modo in cui sapeva farlo, quello genuino.

Nell’epoca della rincorsa a nuovi stili, lui rimane lì imperterrito. Alfiere di un modo contadino di intendere la viticoltura. Autore convinto di quel vino che Gianni Brera, assiduo frequentatore della sua cantina, definiva leale.

Otto gli ettari di vigna condotti nel rispetto della natura senza l’utilizzo di concimi chimici o diserbanti. Qui, tra questi vigneti Lino Maga si prende cura delle sue viti, finanche centenarie, di Croatina, Uva Rara e Vespolina che danno vita al Barbacarlo e al Montebuono, gli unici due vini prodotti. Quando hai la fortuna di andarlo a trovare, Lino ti accoglie nella sua cantina. Coppola di lana con motivi scozzesi in testa, sigaretta in bocca. Ti fa accomodare su un tavolo di legno con una ventina di bottiglie aperte di diverse annate, ti porge i bicchieri, quelli universali da degustazione, e tra una fetta di salame, rigorosamente locale, ed una sigaretta ti racconta di vino.

Per lui il vino è qualcosa di vivo, che muta negli anni. Una creatura dinamica. In continuo divenire. È  per questo che sceglie di non stabilizzarli. È da sempre convinto, infatti, che la pastorizzazione, la rifregerazione o la chiarificazione tolgano anima e corpo al vino. Ogni vendemmia è un racconto a sé e capita spesso che avvengano delle rifermentazioni in bottiglia.

Quando gli chiedi la sua annata preferita, lui ti risponde quella del 2003. Fu l’anno che il Barbacarlo fu respinto della Commissione di degustazione della denominazione di origine dell’Oltrepo’ Pavese perché superava i 12 grammi/litro di zucchero. Un’annata difficile, che i francesi hanno denominato “la canicule” per sottolineare l’ondata di calore che avvolse l’Europa. L’anno che, convenzionalmente, segna per la viticoltura l’inizio del cambiamento climatico in atto.

È però nelle annate difficili che si comprende il valore dell’artigiano e quel vino resiliente bistrattato dagli organi ufficiali venne, invece, premiato nel 2004 da Luigi Veronelli, pochi giorni prima della sua scomparsa. Fu attribuito al Barbacarlo 2003 il Sole, il massimo riconoscimento della Guida Oro ai Vini d’Italia.

Di certo se cercate da un vino certezze e continuità rinunciate ad aprire una bottiglia di Lino, ma se invece amate farvi sorprendere, se nella vita come nelle degustazione non date nulla per scontato allora mettetevi in cantina alcune bottiglie firmate dal Siur Barbacarlo e magari, finita questa tempesta, passate per Broni.

 

( Fonte huffingtonpost )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.