Prandini: “E’ circolo vizioso delocalizzazione”
“E’ il risultato del circolo vizioso della delocalizzazione che inizia con l’acquisizione di marchi storici del Made in Italy, continua con lo spostamento all’estero delle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola e si conclude con la chiusura degli stabilimenti con effetti sull’occupazione e sull’economia nazionale dal campo alla tavola”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare il fallimento della trattativa sulla Pernigotti ricordando che il gruppo turco Toksoz è il maggior produttore mondiale di nocciole, oltre ad aver acquisito il marchio nel 2013.
L’importazione di nocciole dalla Turchia in Italia – sottolinea la Coldiretti – è aumentata del 18% nel 2018 per un totale di 31,5 milioni di chili secondo l’Istat, nonostante i numerosi allarmi scattati per gli elevati livelli di aflatossine cancerogene.
“Ma dall’olio allo zucchero fino al formaggio è lunga la lista delle etichette storiche italiane svendute all’estero ed utilizzate per veicolare sotto la bandiera tricolore produzioni ottenute fuori dai confini nazionali” ha denunciato Prandini nel sottolineare che “l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agroalimentare che ha portato in mani straniere tre marchi storici del Made in Italy alimentare su quattro.
Da qui l’esigenza – ha concluso il presidente di Coldiretti – di portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine su tutti quegli alimenti ancora ‘anonimi’, a partire da quelli trasformati, come nel caso delle nocciole utilizzate nell’industria dolciaria”.