Home News SABATO 16 SETTEMBRE IL CONVEGNO SUGLI AUTOCTONI

SABATO 16 SETTEMBRE IL CONVEGNO SUGLI AUTOCTONI

 

L’azienda simbolo dell’innovazione nella vitivinicoltura calabrese presenta i risultati delle sue ricerche iniziate fin dal 1993


“LA CULTURA DELLA VITE E DEL VINO IN CALABRIA: ANTICHE TRADIZIONI PER UNA MODERNA VITIVINICOLTURA” questo il titolo del convegno organizzato dalla Cantina Librandi per presentare i primi risultati degli studi condotti sui vitigni autoctoni calabresi e che avr luogo presso la Sala Convegni del Centro Servizi delle Imprese di Cir Marina alle 16:30.

“Numerosi saranno gli interventi di esperti del settore e ricchi di spunti gli argomenti trattati” spiega il Prof. Nicodemo Librandi, titolare insieme al fratello Antonio della Cantina.

Il convegno inizier infatti con Mario Fregoni, Professore Ordinario di Viticoltura all’Universit Cattolica Sacro Cuore di Piacenza che parler della “Protezione e la valorizzazione internazionale dei vitigni autoctoni”. Vito Teti, Professore Ordinario di Etnologia all’Universit di Cosenza spiegher poi “Il vino nella storia e nell’antropologia della Calabria”, mentre la Ricercatrice Letteraria Marilena De Bonis illustrer “Economia e cultura della vite in Calabria”.

Seguir l’intervento della Dott.sa Stella Grando, Responsabile dell’Unit Genetica Molecolare dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, che presenter gli studi del Dna delle antiche variet autoctone calabresi coltivate nel campo sperimentale dell’azienda vinicola Librandi, studi che ha condotto personalmente con l’esito che delle 126 variet finora analizzate, ben 77 sono risultate uniche, cio non riconducibili a variet gi conosciute e catalogate, magari con altri nomi, fuori dai confini della Calabria.

Si proseguir con gli interventi della Dott.sa Anna Schneider, Ricercatrice CNR dell’Istituto Virologia Vegetale, Unit Grugliasco che tratter la “Descrizione e valorizzazione di vitigni autoctoni minori in Calabria” e del Dottor Franco Mannini dell’Istituto Virologia Vegetale us Viticoltura CNR che fornir una relazione su “Il ruolo del miglioramento genetico e sanitario per la valorizzazione dei vitigni autoctoni calabresi”. La parola passer poi al Dott. Andrea Paoletti, Agronomo che si occuper del tema “Viticoltura di qualit nella realt Librandi e cirotana” mentre il Dott. Donato Lanati, Professore di Tecnologie Enologiche all’Universit di Torino ed enologo della Cantina Librandi dal 1997 traccer il “Profilo enologico dei vini sperimentali da antiche variet calabresi”. Al giornalista Cesare Pillon affidato il compito di concludere il convegno individuando le prospettive per la moderna vitivinicoltura calabrese.

L’evento sar preceduto da una visita ai campi sperimentali nei quali l’azienda conduce ricerche sui vitigni autoctoni gi dal 1993. E’ infatti quell’anno a veder nascere la prima vigna sperimentale di Librandi, in cui vengono innestati Magliocco, Arvino, Mantonico Bianco e Pecorello. I risultati sono fin dall’inizio tanto confortanti da orientare in maniera molto forte le successive scelte strategiche della Cantina che nel 1997 acquista l’azienda Rosaneti, 250 ettari, dove impianta tra gli altri Magliocco, Mantonico Bianco, Gaglioppo, Greco Bianco e Arvino. Da questi vitigni sono nati vini come il Magno Megonio (dal Magliocco) e l’Efeso (dal Mantonico), che, oltre al successo commerciale, hanno portato una grande ventata di interesse e curiosit intorno all’azienda ed ai vitigni calabresi in generale.

Forte dei successi ottenuti, Librandi crea nel 1999 il primo vero e proprio campo sperimentale, costituito da 2500 viti suddivise per 25 variet autoctone, sulle quali conduce un lavoro di confronto tra presunti cloni. Nel 2001 nasce il secondo campo sperimentale. Si tratta di un campo semenzale di 2786 piante creato principalmente allo scopo di ottenere la massima espressione genetica dalle tre pi importanti variet a bacca rossa coltivate sul territorio, Gaglioppo, Magliocco e Arvino. Viene innanzitutto osservata la fertilit delle piante mediante il procedimento dell’autoimpollinazione; si effettuato inoltre un approfondito studio ampelografico e si infine attivato un serrato programma di campionamento e analisi delle uve. Anche in questo caso gli esiti sono molto positivi.

Alla luce di tali risultati l’azienda decide allora di allargare le sue ricerche di variet autoctone all’intero territorio regionale, giungendo alla sorprendente scoperta di aver trovato ben 159 differenti variet. Nel 2003 Librandi impianta dunque il terzo campo, un giardino varietale di 2800 viti, disposto a spirale, volto allo scopo di includere l’intera collezione di vitigni antichi raccolti. Su questi vitigni stato avviato un progetto molto articolato, che comprende lo studio del DNA, un’accurata analisi ampelografica, uno studio virologico e infine uno studio enologico.

“Non posso negare come soltanto l’idea di avere a disposizione una piattaforma cos ampia e quasi sconosciuta di vitigni dalla storia quanto meno plurisecolare, sia di per s stimolo alla ricerca, nella palese speranza, ma da un po’ ormai, convinzione, di fare uscire da questi studi il grande vino da vitigno antico” spiega Nicodemo Librandi. I partecipanti al convegno avranno l’opportunit di degustare in anteprima questi vini e di giudicare se potranno meritatamente affiancarsi sul mercato alle variet pi blasonate.

CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI
La cultura della vite e del vino in Calabria: antiche tradizioni per una moderna vitivinicoltura

Dalla ricerca alla pratica produttiva: presentazione dei primi risultati degli studi condotti dall’azienda vinicola Librandi

Cir Marina, sabato 16 settembre 2006, Ore 16:30
Sala Convegni del Centro Servizi delle Imprese
Per informazioni: Tel. 0962-31518


 


Comunicazione


Il sito sar riaggiornato al mio ritorno dalla Calabria, dove parteciper a questo interessante ed istruttivo convegno, di cui vi dar ampio e dettagliato resoconto,


lun. 25/09/06. Vi ricordo che potrete sempre consultare le sezioni : Archivio News ed Articoli, dove potrete trovare interessanti spunti di riflessione ed aggiornamento.


Grazie cari amici lettori della vostra attenzione ed a presto.


Roberto Gatti