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VALPOLICELLA : UNA DENOMINAZIONE TRASPARENTE

Venerd 9 febbraio alla Gran Guardia di Verona sembrava dessere alla presentazione ai soci di un bilancio di una societ quotata in Borsa. Invece oltre 500 persone stavano ascoltando Emilio Pedron, presidente del Consorzio di tutela vini Valpolicella che illustrava i dati degli ultimi dieci anni di una delle denominazioni pi importanti del nostro Paese.


In Italia nessun altra denominazione mai stata cos trasparente. Di nessun altra doc o docg possiamo avere i numeri esatti della filiera: la superficie vitata, i  numeri dei trasformatori, i prezzi delle uve, il numero delle bottiglie prodotte.


Informazioni preziose per chi deve pianificare una strategia di sviluppo della denominazione, ma essenziali anche per i produttori che cos possono capire le evoluzioni della propria denominazione individuando cos i punti di forza e quelli di debolezza.


E da quattro anni che i responsabili del Consorzio di tutela dei vini Valpolicella hanno deciso di divulgare senza omissioni queste informazioni al pubblico. Dal nostro punto di vista si tratta di un importante salto culturale di un settore che non sempre brilla in termini di trasparenza.


E un segnale, finalmente, di maturit di un settore che, almeno in Valpolicella, non ha timore di fare vedere il proprio volto in tutte le sue diverse sfaccettature.


E si tratta di un volto decisamente interessante. Non a caso anche in questa quarta edizione di Anteprima Amarone 2003 la presentazione ufficiale dellannata dellAmarone della Valpolicella che entra in commercio si voluto presentare la denominazione come una sorta di modello da analizzare anche per capire come il sistema vino Italia pu essere competitivo nonostante una fase di mercato non certo entusiasmante.


I vini della denominazione Valpolicella, Amarone in primis, hanno goduto in questi anni di una crescita veramente impressionante a dimostrazione che la doc, nonostante tutte le polemiche, le perplessit di questultimo decennio, pu rappresentare una straordinaria opportunit per numerosi territori del nostro Paese.


Quando la si tratta come un marchio collettivo, con le giuste strategie, la corretta impostazione commerciale ha sottolineato Pedron la denominazione di origine controllata continua a rappresentare una straordinaria opportunit per le diverse tipologie di imprese, da quelle pi grandi a quelle di dimensioni pi ridotte.


La doc Valpolicella rappresenta tutto questo se si considera che una delle industrie pi importanti della provincia di Verona con un fatturato di circa 220 milioni di euro.


Troppe volte si dimentica che tipo di impatto economico hanno le nostre denominazioni in numerose province del nostro Paese. Spesso vediamo i nostri quotidiani, anche quelli locali, pieni di notizie relative anche a piccole imprese artigianali e industriali, ma pochissime sono le informazioni inerenti alle nostre aziende agroalimentari.


Eppure, senza il business del vino, vi siete mai chiesti cosa sarebbe di territori come quello della Valpolicella, del Soave, di Montalcino, del Chianti? Tanto per citare alcuni esempi.


E poi, scriviamolo con totale sincerit, si tratta di informazioni preziose anche per i consumatori che giustamente pretendono totale tracciabilit e trasparenza delle produzioni e spesso si trovano davanti ad informazioni particolarmente lacunose.


Siamo nel 2007, in un millennio che secondo noi giustamente stato definito come lera dellinformazione. E mai possibile che nel pieno di questo villaggio globale, nel quale si conosce landamento delle azioni nel mercato di Shangay dellultima impresa quotata in Borsa, da noi, ma anche nella regale Francia, non si sappia quanto vale una denominazione di origine?


Senza dimenticare che sarebbero dati preziosi anche per tutti quei politici, funzionari ministeriali, rappresentanti delle organizzazioni professionali che stanno lavorando alla modifica della legge 164/92, quella che dovr definire limpianto normativo del futuro per le nostre denominazioni.


E ora di aprire gli armadi dei Consorzi e delle aziende, senza paure e omissioni, ne va del futuro delle nostre denominazioni. In Valpolicella lhanno capito speriamo che sia linizio di una lunga serie.


 


I numeri del Valpolicella/Amarone


 



  • 5.719 ettari di superficie vitata iscritti allalbo del Valpolicella
  •  2.646 aziende iscritte allalbo del Valpolicella
  •  1.239 aziende che producono uva per lAmarone
  •  439 fruttai per lappassimento delluva
  •  70 milioni di euro il valore totale delle uve prodotte


  • 230 aziende imbottigliatrici fuori della zona di produzione
  •  6 cantine sociali nella zona di produzione
  •  130 aziende vitivinicole di filiera in zona di produzione
  •  6 cantine  private di vinificazione in zona di produzione
  •  20 nuove aziende vitivinicole di filiera nate negli ultimi 5 anni
  •  143 milioni di euro il valore delle giacenze di Amarone
  •  200 milioni di euro il fatturato complessivo della doc Valpolicella


  • 30.000 ha la superficie complessiva del territorio della DOC Valpolicella
  •  geologicamente suddivisi in:

      75% versanti


      17% fondovalle


        8% aree urbane



  • 5.719 ha vitati in coltura specializzata suddivisi in:

      51% Valpolicella Classica ha 2917


      49% Valpolicella Doc ha 2802


 


Gli ettari vitati sono suddivisi:


       53% in collina


       23% nella fascia pedecollinare


       24% nelle zone di fondovalle


 



  • 2.646 aziende iscritte allalbo dei vigneti doc Valpolicella
  •  2,16 ettari la dimensione media aziendale

 


Rinnovo annuale dei vigneti


Complessivamente dal 2001 al 2006 stato


rinnovato il 28% della superficie vitata


 


Produzione di uve in Valpolicella, totale e per Amarone/Recioto (milioni di kg), prezzo medio uve per Amarone/Recioto (euro/kg), bottiglie vendute di Amarone/Recioto (migliaia di bottiglie)


 












































































Anno


Produzione totale


di uve


Produzione di uve per Amarone/Recioto


Prezzo medio uve per Amarone/Recioto


Bottiglie vendute di Amarone/Recioto


1996


50.4


5.5


0.7


2.464


1997


49.8


8.2


1.95


1.558


1998


55.3


8.8


1.9


2.480


1999


55.7


8.0


1.7


2.337


2000


53.4


11.7


1.95


3.302


2001


56.5


12.7


2.15


3.634


2002


55.7


11.3


2.25


4.520


2003


60.4


16.2


1.95


4.962


2004


61.5


14.8


1.3


5.751


2005


59.9


15.9


1.4


5.412


2006


62.8


23.6


1.8


8.218


 


 


 


Vedi mio articolo in merito al link: https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=1514


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.