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Vini romagnoli: l’Albana

 


 


L’Albana di Romagna, non è un vino qualsiasi nel panorama enologico italiano. Rappresenta una delle eccellenze (o potenziali eccellenze, dipende dai punti di vista) della produzione vinicola romagnola. Basti pensare che nel 1987 fu il primo vino bianco italiano ad ottenere la DOCG e da allora molta strada è stata fatta sulla via della qualità, anche se non abbastanza, e molta ancora ne rimane da fare dal punto di vista della comunicazione per far decollare definitivamente questo bianco in tutte le sue varianti: Albana di Romagna – DOCG – Dolce; Albana di Romagna – DOCG – Secco; Albana di Romagna – DOCG – Amabile; Albana di Romagna – DOCG – Passito; Romagna Albana Spumante – DOC.


 


 


 


Da un punto di vista puramente tecnico, l’Albana di Romagna è prodotto utilizzando solamente il vitigno Albana di Romagna, il cui clone più famoso è senz’altro l’Albana Gentile di Bertinoro, seguito da Albana della Serra o della Forcella, Albana della Compadrana, Albana della Bagarona e Albana della Gaiana. Secondo il disciplinare di produzione, la resa per ettaro non deve superare le 10 tonnellate mentre la resa uva/vino non deve superare il 70% (che scende al 50% per il tipo passito) ed il titolo alcolometrico minimo naturale dell’uva non deve essere inferiore all’11,50%.


 


L’Albana Passito, rappresenta senza dubbio la punta di diamante della produzione, capace oggi di confrontarsi egregiamente con i pari concorrenti di tutte le zone della penisola. Siamo sicuri che anche l’Albana Secco ha le carte in regola per competere con i grandi vini bianchi italiani ed esteri. Basterebbe che i produttori credessero un po’ di più in questo vino e si lavorasse meglio dal punto di vista della comunicazione per


 


proporre in modo più deciso questo grande vino romagnolo.


 


Ad un’analisi delle varie tipologie, secondo i dati forniti dal Consorzio Vini di Romagna, possiamo distinguere le seguenti caratteristiche.


 


 


 


L’Albana Secco si presenta con un colore giallo paglierino, tendente al dorato per i prodotti invecchiati. L’odore presenta un leggero profumo caratteristico mentre il sapore è asciutto, leggermente tannico, caldo e armonico.


 


L’Albana Dolce, presenta una colore giallo paglierino tendente al dorato per i prodotti invecchiati, un odore caratteristico e un sapore fruttato, amabile, gradevole e caratteristico.


 


L’Albana passito, presenta un colore giallo dorato con tendenza all’ambrato, un intenso odore caratteristico ed un sapore vellutato, gradevolmente amabile o dolce. L’immissione al consumo non può essere effettuata prima del 1° settembre dell’anno successivo alla vendemmia.


 


L’Albana passito riserva invece presenta un colore da giallo paglierino a giallo oro con riflessi ambrati, un odore intenso con chiare note fruttate e di muffa nobile, un sapore pieno, intensamente dolce e gradevolmente acido.


 


 


 


Oltre all’aspetto puramente tecnico, non si può non menzionare la parte più poetica di questo vino legata alla sua storia. Si narra che Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio, assaggiò per prima questo vino durante una sosta in un paesino della Romagna. Le fu servito in una rozza brocca di terracotta ma appena l’ebbe bevuto fu estasiata dalla bontà di quel nettare tanto che esclamò: “Non così umilmente ti si dovrebbe bere, bensì berti in oro, per rendere omaggio alla tua soavità!”, e da qui il paesino prese poi il nome di Bertinoro…ma questa è solo una leggenda, la bontà dell’Albana è reale e sotto gli occhi di tutti, pardon, nei palati di tutti gli amanti del buon vino.


 


Mauro Manaresi


 


 


Annotazioni di Winetaste


 


Tralasciando la versione passita, devo dire di avere trovato pochissime Albane secche, che fossero di alto gradimento, ma una su tutte mi è rimasta impressa nella mia memoria gusto/olfattiva, ed era veramente molto buona.


Presto un redazionale ad hoc sulla azienda che la produce, venduta ad un prezzo che oserei definire un vero regalo .


Roberto Gatti


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.