Home News Vino: al ristorante sale consumo a calice

Vino: al ristorante sale consumo a calice

Fipe, piu’ morigerati anche per alcol test, vini italiani al top

 

ROMA – Complice la crisi ma anche il timore dell’alcol test, il consumo di vino al ristorante sta registrando una flessione, mentre è in netta ascesa la richiesta di vino al calice, al posto della bottiglia intera.


Emerge da un’analisi della Fipe, la federazioni pubblici esercizi aderente a Confcommercio. Il 44,4% dei ristoratori intervistati indica un calo di consumo del vino, motivato dalle regole del codice della strada (per il 60,3%), da motivi salutistici (25%) ma anche da una minore spesa (14,2%).

Ben l’89% segnala poi una crescente preferenza dei clienti per il consumo al calice. Sulla scelta del vino invece non si discute, in netta ascesa gli italiani, i rossi e gli spumanti. In calo i rosati, stazionari gli stranieri e lo champagne. Tra i consumatori più avveduti, vincono decisamente i vini del territorio. In deciso calo invece la mezza bottiglia, poco conveniente e per niente ‘glamour’. “Il consumo al bicchiere risponde meglio alle nuove esigenze di salutismo e anche di portafoglio” dice la Fipe evidenziando tra i punti-chiave attuali, “il contrasto all’abuso di alcol anche per cercare di marginare incidenti stradali mortali e la crisi economica, due aspetti che se volti in una chiave di lettura positiva hanno portato ad avere un consumatore più morigerato ma ancora più attento e consapevole nei confronti del vino”.

Il 22,2% dei titolari di ristorante segnala una maggiore diffusione della cultura del vino, alla base di un aumento dei consumi. Per il 33,3% la voce vino resta invece stabile. Il famoso nettare degli dei è insomma più apprezzato se consumato in ‘monodose’ che oltretutto consente anche una maggiore varietà di etichette all’interno dello stesso pasto. “Il consumo al bicchiere dà la possibilità di degustare all’interno di uno stesso pasto, per esempio, il prosecco per l’aperitivo, un rosso per la pietanza principale e una malvasia con il dolce, mentre sarebbe impossibile pensare di acquistare gli stessi tre vini a bottiglia” evidenzia la Fipe.

Eppure, fanno notare gli enogastronomi, è una formula ancora sconosciuta e non viene proposta quasi mai nel modo adeguato. “Perché, se infatti è intuibile che il consumo al bicchiere avrà sul conto finale un peso minore rispetto al consumo della bottiglia intera, il prezzo del vino al bicchiere non compare mai sui menu. Solo nei ristoranti più accorti è possibile trovare operatori di sala pronti a informare i consumatori per indirizzarli verso questa scelta, consigliandoli anche sul vino più adatto da affiancare alla pietanza scelta”. 

( Fonte Ansa )

Website | + posts

Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.