Ippocrate, il padre della medicina, vissuto dal 460 al 377 a.C., insegnava che “il vino e’ stupendamente adatto all’uomo purché, in salute come in malattia, sia somministrato a proposito ed in giusta misura”.
Già in epoca carolingia, il regime normale che i malati e i vecchi ricevevano nei monasteri, comprendeva saporite minestre a base di vino destinate a ridare le forze.
Il vino ha PROPRIETÀ’ battericide ed antitossiche, che lo rendono un ottimo agente nella prevenzione di forme infettive; la natura comunque fornisce generosamente i rimedi per quei mali che essa stessa infligge e ha previsto tutte le eventualità, procurando vini diversi per disturbi differenti.
Cosi i vini da dessert o naturalmente dolci, prelibati doni della vite, sono raccomandati ai convalescenti, a chi ha subito un dimagrimento eccessivo e agli astenici, ma essi sono vietati ai diabetici a causa del loro alto contenuto zuccherino.
I vini bianchi, secchi e leggeri, piacevolmente aspri e con basso tenore zuccherino e alcolico, stimolano l’appetito e i processi digestivi, perciò sono indicati per i dispeptici.
Andrebbero raccomandati anche per casi di obesità, dato il potere calorifico modesto e le note PROPRIETÀ diuretiche.
I vini spumanti sono raccomandati per alcuni casi di cattiva digestione, in quanto il loro contenuto di anidride carbonica e’ un rimedio contro il vomito. Essi sono ideali per i convalescenti in quanto, oltre che aiutare l’organismo a riprendersi, rialza il morale; agisce come calmante dopo uno choc e può essere utile in casi di bassa pressione arteriosa.
I vini leggeri e poco alcoolici, indipendentemente dal colore, sono adatti a tutti gli infermi e dovrebbero essere scelti per il consumo quotidiano.
I vini rossi corposi, ricchi di bouquet, si dovrebbero tenere in cantina, perché e’ risaputo che fanno buon sangue e sono utili per la pressione arteriosa, ma soprattutto per festeggiare la guarigione.
L’ultima parola sull’argomento la lasciamo senz’altro a Sir Alexander Fleming, le nostre infatti sono solo curiosità e folclore, il quale osservò saggiamente: ” La pennicellina può forse guarire gli esseri umani, ma è il vino che li rende felici!”.
( Fonte marsciano7.it )