Home News C’è un nuovo alleato dei viticoltori: è il telerilevamento

C’è un nuovo alleato dei viticoltori: è il telerilevamento

 


I vantaggi della tecnica illustrati dal professor Giancarlo Spezia docente di Meccanizzazione viticola


 


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Piacenza – Abbiamo chiesto a Giancarlo Spezia, docente di meccanizzazione vitivinicola all’Universit Cattolica del Sacro Cuore di illustrarci i vantaggi della tecnica del telerilevamento. Permette ai viticoltori – ci ha risposto – di conoscere meglio il loro vigneto, e da queste informazioni poter fare scelte che precedentemente non avrebbero in nessun modo potuto compiere. Si tratta di avere una fotografia scattata da una fotocamera digitale dall’alto, fotocamera che pu essere installata su diversi tipi di aeromobili, siano essi satelliti spaziali, aerei o elicotteri.


Si tratta – ha proseguito il professor Spezia – di avere una fotografia scattata da una fotocamera digitale dall’alto, fotocamera che pu essere installata su diversi tipi di aeromobili, siano essi satelliti spaziali, aerei o elicotteri. Questa fotografia, a seconda del tipo di fotocamera pu essere il risultato delle radiazione emesse dai corpi solidi non solo nel campo visivo ma anche su altre lunghezze d’onda non percepibili dall’occhio umano, ed soprattutto su queste ultime che meglio si rileva lo stato dei vegetali, in particolare delle foglie. Ci permette quindi di conoscere meglio che ad occhio nudo lo stato di salute ed il vigore di una pianta, ed a questa con grande approssimazione corrisponde anche la qualit dei frutti da essa prodotti. A zone poco vigorose corrispondono uve di migliore qualit. Quindi se posso disporre di una mappa del mio vigneto dalla quale posso desumere le zone di maggiore vigoria da quelle di minore la prima cosa che posso fare condurre una vendemmia selettiva tenendo separate le uve in fase di raccolta e vinificazione ottenendone due vini sensibilmente diversi.


Nella sua esperienza ha gi applicato questa tecnica in una realt pratica?


E’ stata una grande sfida ed anche un notevole rischio. Questa tecnica nota da anni a livello sperimentale ma un suo utilizzo pratico in azienda agricola su grande scala non era mai stato realizzato in nessuna parte del mondo, anche a causa della indisponibilit delle mappe multispettrali. Inoltre non era chiaro quanto potesse la reale differenza qualitativa tra le uve raccolte con questo criterio. Tuttavia io non ho mai smesso di credere in questa via e nel 2006 ho convinto la dirigenza della pi importante azienda viticola toscana a mappare 300 ettari di vigneto nella zona di Bolgheri. Il risultato stato semplicemente stupefacente: i due vini ottenuti da parti separate dello stesso vigneto sono molto diversi tra loro mentre la loro mescolanza avrebbe portato la media molto vicino a quella del vino aromaticamente pi povero. Quest’anno la stessa azienda ha deciso di mappare quasi l’intera propria superficie viticola italiana, per oltre 1.200 ettari. Fare uscire questa tecnica dal suo aspetto scientifico e sperimentale per farne uno strumento di lavoro per me un motivo di enorme soddisfazione professionale.


Si possono condurre anche altre operazioni oltre alla vendemmia?


Certo! Le possibilit di sviluppo sono grandissime e possono solo lasciare campo libero alla fantasia. Le mappe possono essere usate per comandare macchine a rateo variabile, cio che sono in grado di compiere automaticamente il loro lavoro in maniera diversa a seconda della zona in cui si trovano a transitare. Non solo, il telerilevamento potrebbe essere usato anche su terreno nudo per guidare le scelte dell’impianto in tema di sesti e scelta dei portainnesti. Mi ha fatto molto piacere durante il dibattito seguito al convegno sentire l’apprezzamento del dott. Paolo Sforza Fogliani che ha colto immediatamente la portata di questo strumento per effettuare la zonazione del vigneto.


Quali prospettive ci sono per un impiego di questi mezzi nella viticoltura piacentina?


Si potrebbero fare anche qui cose molto interessanti e forse rendere i nostri vini pi competitivi. Purtroppo oggi come oggi molto pi semplice parlare con un grande gruppo viticolo dotato di un Ufficio Ricerca e Sviluppo che con le cantine sociali nostrane, anche se queste gestiscono superfici ben superiori. Comunque il convegno ha suscitato interesse e questo speriamo possa servire di stimolo a coloro che si trovano gestire la nostra viticoltura, che non dimentichiamo una importante fonte di ricchezza della nostra provincia.


 


( Fonte Libert )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.