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Depardieu contro Al Bano, i vini delle stelle

 



ROMA (24 ottobre) – Mick Hucknall dei Simply Red contro Bob Dylan e Madonna, e non c’è di mezzo il Grammy Award per chi ha venduto più dischi. O, se siete sfegatati nazionalisti, Ron contro Gianna Nannini e Al Bano: e non si tratta della finale di Sanremo. Preferite il cinema? Pronti, via: mischia serrata tra Gerard Dèpardieu, Chris Lambert, Carole Bouquet e Francis Ford Coppola. E non si assegnano Oscar. Perché la sfida, anzi, le sfide (qui è un tutti contro tutti) si disputano stavolta a colpi di… vino. Con la partecipazione speciale alla competizione anche di fashion driver come Renzo Rosso (Diesel), e anchor men come Gad Lerner.

Si combatte tra famosi e famosissimi, cioè, usando come armi seducenti bottiglie di vino, due volte speciali: perché provenienti (è la regola…) da uve e territori di alto valore enologico, e poi perché griffate dai suelencati personaggi da copertina, tutti, nel tempo, trasformatisi in vignaioli, imbottigliatori, produttori, o almeno soci di aziende vinicole. A rendere particolarmente appasionante, poi, per noi la competizione è che il novanta per cento di lor signore & signori ha scelto di produrre il suo vino in Italia. Fanno praticamente eccezione Depardieu (che però ha interessi indiretti anche qui) e Lambert, che hanno cantina e filari in Francia, e Coppola, da sempre radicato in California. Il resto della troupe è sparpagliato lungo la penisola (e isole annesse, la Bouquet ha scelto la magica quando tosta location di Pantelleria).

A organizzare il big match, che si apre (a ben vedere, come per tutti i grandi festival) con un’anteprima per la critica, prima di sottoporre i contendenti al giudizio diretto del pubblico, è il Jardin de Russie, il ristorante dell’Hotel de Russie (hotelderussie.it) di Roma, pezzo pregiato della premiata collezione alberghiera targata Rocco Forte, che ha deciso – non casualmente in concomitanza con la Festa del Cinema in corso in questi gorni nella Capitale il lancio di una carta dei vini speciale che si affianca a quella, già ben nutrita, solitamente proposta ai clienti. I Vini della Stelle affrontano dunque prima, in uno special lunch, il vaglio degli addetti ai lavori, eno-giornalisti e assaggiatori. Poi, si sottoporranno, come tutti i ivini del mondo, al referendum implicito di gradimento incarnato nelle scelte di chi siederà ai tavoli del Jardin.

La scelta, dal punto di vista enoico, è del resto ampia, divertente, geograficamente assortita. E’ marchigiano, rosso, e fatto di Montepulciano ad esempio, il vino targato Bob Dylan, che ha affidato chiavi in mano il compito di rappresentarlo nell’eno-mondo all’azienda Fattoria Le Terrazze (fattorialeterrazze.it) che con, e per, il mitico Robert Zimmerman ha prodotto il Visions of J. (J. sta per Johanna, e completa il titolo di una delle canzoni più belle del doppio album Blonde on Blonde) e Planet Waves. Abita in Sicilia invece, sulle alte e generose pendici dell’Etna l’azienda (www.ilcantante.com) di Mick Hucknall, che ha puntato su due uve iper-indigene, Nerello Cappuccio e Nerello Mascalese, per comporre il suo Etna Rosso battezzato significativamente Il Cantante.

Pantelleria, come detto, e vino dolce, un Passito da uve Moscato battezzato Sangue d’Oro, per la Bouquet. Resta in Puglia, Salento, nella natìa Cellino San Marco, Albano Carrisi (vinicola.albanocarrisi.com), anche lui più volte tra i premiati delle Guide, ad esempio con il rosso Platone. Profondo Nord invece, per Gad Lerner (Piemonte, Monferrato, e Barbera, la Barabba), Ron (Oltrepò Pavese, i vini, rosso e bianco, si chiamano entrambi Fracent’anni), Veneto per Renzo Rosso (che nella sua Diesel Farm taglia e cuce tre vini, Bianco di Rosso, Rosso di Rosso e Nero di Rosso, tutti dai prezzi proporzionati all’autostima del tycoon del jeans di tendenza), Toscana (inevitabilmente) per Gianna Nannini, che opera su uno spartito di autoctono Sangiovese e varie uve internazionali per tirar fuori il Rosso di Clausura, il Bianco di Venere e il Baccano. Anjou e Coteaux du Layon come sede principale, infine, per Dèpardieu, che è però ormai un big nel business di settore, e ha investito anche a Bordeaux, in Spagna e persino in Marocco e Tunisia; e classica Cote du Rhone per l’ambizioso Cristopher Lambert.

Quanto a Madonna, beh, non confondetevi: le Ciccone Vineyards (cicconevineyards.com), raffinato produttore del Michigan, non sono il suo regno, lei (o chi per lei) lavora invece su un progetto targato Armida, il vino si chiama Confessions ed è inserito in un contesto più ampio diretto ai collezionisti di bottiglie firmate, appunto, da divi, con tanto di abbonamento mensile per ricevere le novità. Volete saperne di più? Tuffatevi un attimo in celebritycellars.com.
Vino o no, il divertimento è assicurato.


( Fonte Il Messaggero )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.