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“Conquistiamo la Cina insieme”

Ospitiamo il racconto di Alessio Planeta al suo ritorno dallEstremo oriente. Ho la speranza di vedere noi siciliani fare squadra e promuovere la nostra terra


 


 


 


di Alessio Planeta


 


Credo che di nessun Paese si sia scritto tanto quanto della Cina e, non posso negarlo, ci sono arrivato farcito di informazioni. Poi atterri, osservi, chiacchieri e capisci. Capisci che la tua immaginazione non poteva intuirne lontanamente le dimensioni. Capisci come leconomia del mondo intero sia trainata da questo paese, dalle sue scelte, dalle sue politiche.


Scopri che tutti noi, anche indirettamente, siamo legati alla Cina. Scopri che, alla presunta fine della crisi economica mondiale (una crisi che ha messo in ginocchio il sistema finanziario occidentale) la Cina aveva previsto per il 2009 una crescita del PIL dell8%. Forse del 9. Ho scoperto che, con una misura semplice, per rilanciare leconomia il governo cinese ha immesso copiosissime quantit di denaro per realizzare infrastrutture, rimodernare il paese, rilanciando cos le economie. Non male, soprattutto se visto dalla Sicilia… senza ferrovie e con strade fatiscenti.


La capacit e la velocit straordinaria di mutare  di questo popolo lho misurata  con una domanda apparentemente banale usata per rompere il ghiaccio: Quanti abitanti ha questa (o quella) citt?. Ti rispondono con pudore, quasi a vergognarsi, di cambiamenti a 7 zeri. Un esempio: Shenzhen trentanni fa aveva 30.000 abitanti, oggi ne ha poco meno di 14.000.000.


E andiamo al vino. Anche qui utile partire dai numeri: c una notizia che dice che in Cina vi siano oggi qualcosa come 300.000 ettari di nuovi vigneti, una superficie grande quanto le estensioni di Usa e Australia messi insieme, anche se i dati non sono confermati. Certo che di vino se ne consuma poco: circa 100 milioni di consumatori con consumi pro capite sotto il litro. La cosa interessante invece il trend: in crescita, ma soprattutto diverso da come me lo aspettavo. Si beve al ristorante e negli alberghi; esistono adesso anche dei wineshop di livello incredibile. I consumatori non sono solo i classici utenti business, in viaggio, ma anche la nuova, giovane e dinamica classe dirigente cinese. Il vino inizia ad entrare nella ristorazione cinese. La cosa che mi ha pi colpito sono i giovani cinesi che lavorano nei locali, sommelier in testa. Sono perfettamente formati ed espertissimi della materia. Un aneddoto: durante un assaggio alla cieca di uno champagne Duval-Leroy, il sommelier Yang Lu del bellissimo albergo The Peninsula, con poche esitazioni ha indovinato lannata (1998, vi assicuro non era facile). In linea generale, cos come accade nel resto del mondo, la ristorazione italiana in grande crescita a trainare i suoi vini. Poi, la grande voglia di occidentalizzare i consumi/costumi indubbiamente aiuta.


 


Vi segnalo qualche indirizzo: – Pechino: Lisola (www.lisolabeijing.com) e Sadler (www.sadler-beijing.com), che mi ha molto impressionato ; oppure, come alternativa, il Maison Boulud (www.danielnyc.com/maisonboulud.html), un ristorante elegantissimo.


– Shangai: Casanova (www.casanova.com.cn), Rosso Italiano (www.rosso-italiano.com), Thats Amore (www.thatsamore.it). Per chi, verso sera, alla ricerca di atmosfere tipiche, suggerisco Sureno (www.housevibe.cn/sureno) e poi lesclusivo Keeclub (www.keeclub.com) dove la bravissima Sommelier Vivian Tian dispone di vini tra i pi famosi al  mondo.


 


facile capire che il potenziale di crescita, con tutti i suoi problemi, grande. Tra questi, il primo problema che siamo arrivati tardi, e di ulteriori 15 anni rispetto ai francesi; il secondo che siamo oggettivamente lontani, mentre il nuovo mondo, specie lAustralia, geograficamente pi vicino.


La ricetta per aggredire il segmento , direi, la solita: formazione, promozioni e presenza personale sul mercato. Noi siamo andati con il nostro chef Angelo Pumilia ed abbiamo organizzato dei wine-dine in tre alberghi, lHilton a Shangai, il Ritz Carlton a Shenzhen e il Regent a Pechino: cucina siciliana e vini Planeta, un successone. Certo, costoso e faticoso, ma interessante. Sono consapevole di fare investimenti a lunga scadenza, oggi questo mercato ha per me poco valore. Vi do una idea: allo stato attuale vendiamo pi a Malta che in Cina, pi in una singola grande enoteca di Palermo che in tutta la Cina. Per, vi chiedo, perch i grandi players del mondo visitano la Cina pi volte l’anno?


Chiudo con la speranza di vedere noi siciliani fare squadra in Cina e promuovere la nostra terra. Una constatazione amara: nel 2010 a Shanghai ci sar l’Expo: le attese sono straordinarie, i visitatori attesi 70 milioni. La Sicilia? I nostri politici, pur sollecitati dall’Ice (Istituto nazionale per il commercio estero), evidentemente troppo occupati a ribaltarsi a vicenda, non sono riusciti a organizzare nulla. Cos anche questa passata. Per curiosit, date una occhiata al sito http://en.expo2010.cn


 


( Fonte Cronache di Gusto )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.