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Dal Portogallo pere uniche

 


Il Portogallo è un paese noto per il fado e per le produzioni tipiche del Mediterraneo ma certamente non per la produzione di pere. Negli ultimi anni, però, tra i lusitani è aumentato linteresse per questo frutto che, invece, vede lItalia tra i maggiori produttori mondiali.


Nella regione dellOeste si sta sviluppando sempre più la coltura di una varietà unica, la Pêra Rocha, una cultivar autoctona trovata per caso nel 1836 da un agricoltore della zona di Sintra, Pedro António Rocha. Da alcune gemme innestate in due secoli è diventata la pera tipica del Paese. Ora questa pera Rocha sta diventando un frutto di eccellenza in Portogallo, praticamente lunico paese produttore al mondo, spiega Stefano Predieri dellIstituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr di Bologna. Recentemente abbiamo avuto occasione di incontrare i colleghi portoghesi, conoscere la pera Rocha e gettare le basi per prossime collaborazioni per ricerche per lo sviluppo della qualità delle produzioni locali tipiche. Mettendo a disposizione le nostre competenze.


Da anni i ricercatori del Cnr si occupano della qualità delle pere italiane, in particolare per quel che riguarda gli aspetti sensoriali e gli aromi e adesso tale know how verrà messo a disposizione dei coltivatori e dei colleghi portoghesi. Conduciamo annualmente interviste sensoriali sui consumatori per valutare laccettabilità, il gradimento e le possibilità di introduzione di nuove cultivar, precisa Stefano Predieri. Quella dellanalisi sensoriale è una disciplina scientifica che sta conquistando ampi spazi per la capacità di descriverne le caratteristiche organolettiche, studiandone le correlazioni con le analisi chimico-fisiche, il tutto rivisitato sotto laspetto di marketing. Dunque, tale sistema potrà essere utile a un comparto in ampliamento come quello della frutticoltura portoghese. L’esame, infatti, diventa un utile alleato nella previsione e alla programmazione nelle filiere produttive, dalla scelta della cultivar, ai tempi e modi della raccolta e della commercializzazione.


Lattività dellIstituto intanto prosegue in Italia. Proprio questanno abbiamo realizzato insieme a CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli) il Colortest. Un semplice strumento che si trova nelle confezioni di Pere Abate Fetel Igp dellEmilia Romagna e che consente al consumatore di collegare il colore del frutto con il suo stato di maturazione per il consumo. La regione Emilia-Romagna sostiene progetti di filiera, dal produttore al consumatore, con la collaborazione dei ricercatori dellIbimet-Cnr, per combinare miglioramento genetico e produttivo, tipicità del prodotto, caratteristiche esteriori ed organolettiche.


Anche in questo ci si avvale di panel di analisi sensoriale. Qualità sensoriali e tipicità del prodotto sono aspetti non marginali delle scelte in pericoltura. Senza dimenticare le qualità nutrizionali di questo frutto: poche calorie (50 per 100 g, in media). Come tutti i frutti, contiene poche proteine, niente lipidi e solo il 12% di zuccheri. È anche un frutto ricco in fibre: dal 2,5 a 3 %. Contiene carotene e vitamina E, antiossidanti potenti, la cui azione si combina a quella della vitamina C.


Ora spetta alla cultivar Rocha conquistare il proprio spazio nel panorama della produzione pericola mondiale. Intanto, nel 2006 ha raggiunto le 172.000 tonnellate, e questo numero è in crescita costante, ma soprattutto è il frutto più esportato del paese; i mercati preferiti quello inglese, brasiliano, irlandese, francese e russo.


Questa pera viene raccolta a luglio e dà il meglio consumata quando è fresca e croccante, si conserva per 10 mesi e questo è molto interessante perché si trova sul mercato praticamente tutto lanno.


( Fonte Cnr )


 


Annotazioni


Non è solo il comparto frutticolo portoghese, che sta avanzando in maniera imponente, ma anche quello vitivinicolo, basterà leggere al link : https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=1958


e nello specifico al link:


https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=1633


dove potrete leggere i punteggi conseguiti dalla serie dei vini zona Alentejo-Portogallo.


Roberto Gatti


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.