Cormòns (Go). Lâunità vitivinicola sullâerga omnes, in Friuli Venezia Giulia, ancora non si trova. Le cooperative dicono un deciso no, mentre i Consorzi, come è noto, sono favorevoli. I due diversi punti di vista sono venuti a galla in un confronto, a tratti teso, tenutosi recentemente a Cormòns, una delle patrie del vino friulano e giuliano. Noè Bertolin, presidente di Fedagri-Confcooperative Fvg (nove cantine associate che riuniscono 2.500 soci e producono 500.000 ettolitri di vino, corrispondenti a circa un terzo di quello imbottigliato in tutta la regione), ha espresso la sua totale contrarietà allâerga omnes, giudicandolo un provvedimento pieno di negatività .
Più burocrazia, meno sicurezza âLâerga omnes â ha denunciato il decano dellâenologia friulana â ha prodotto solo maggiore burocrazia e un aumento di costi per i produttori. Inoltre non è nemmeno certo che questa crescita del numero dei controlli abbia portato più sicurezza per i consumatori. Siamo contrari a queste imposizioni – ha concluso il presidente di Fedagri â che ci fanno ritornare a essere dei mezzadriâ?. Stefano Trinco, enologo e neopresidente di Federdoc Fvg, che associa tutti i consorzi regionali, non ha voluto replicare direttamente sulla questione, limitandosi a dire che è necessario comunque applicare le leggi sul vino attualmente in vigore.
Snellire e ridurre i costi Enzo Marsilio, assessore regionale alle Risorse agricole, invece, non ha potuto sottrarsi al dibattito, provocato direttamente dal coordinatore della tavola rotonda che aveva per titolo: âVitivinicoltura friulana. Nuove opportunità e nuove sfideâ?. Lâassessore ha convenuto che lâerga omens è figlio di iniziative ministeriali su cui la Regione non ha voce in capitolo. I consorzi che volevano adottarlo, in via sperimentale, lo hanno fatto, gli altri no. Emerge da questa esperienza, in ogni caso, la necessità di snellire i controlli per ridurre i costi a carico delle imprese. Sulla trasformazione dei consorzi da volontari a obbligatori, Marsilio ha ammesso âche è un problema che incontra molte contrarietà e non ha ancora trovato una posizione condivisa. Certo è che non vi deve essere alcuna imposizione. Sono gli attori principali stessi, i vitivinicoltori, che per primi devono dimostrare, anche su questo tema, la volontà di unirsiâ?.
( Fonte : Corriere Vinicolo )
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