Alla data del 31 luglio 2022, negli stabilimenti pugliesi sono presenti 762mila ettolitri di vini Dop; 3 milioni di ettolitri di vini Igp; 1,4 milioni di ettolitri di altri vini; 40.300 vini varietali, per un totale di 5,2 milioni di ettolitri di vino (fonte: Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari). “Siamo fermamente convinti che agli alti costi di produzione sostenuti per produrre uve eccellenti (gasolio, concimi, fitosanitari, eccetera) da cui si ottengono vini da guinness dei primati, vada riconosciuta l’adeguata remunerazione alle aziende vitivinicole e su questa impostazione saremo fermi e determinati”.
La situazione nelle altre province
Ha spiegato Giuseppe De Noia, presidente di Cia Levante, “Le indagini a campione nell’area metropolitana di Bari e in quella della Bat, ci dicono che la qualità sarà altissima: la maturazione è stata eccellente, priva di attacchi da malattie fungine e con un grado zuccherino molto alto. Le uve sono eccellenti, vanno pagate il giusto. Chiediamo controlli capillari sulle cantine al fine di evitare che molta uva da tavola invenduta vada a finire nelle cantine, creando grandi disagi ai produttori di uva da vino. Si tratterebbe di una grave speculazione ai danni dell’uva da vino. Una speculazione che ‘drogherebbe’ il mercato”.
“Prima la siccità poi le grandinate avranno sicuramente effetti negativi sulle quantità, ma la qualità delle uve non si discute, e a quella qualità deve corrispondere il giusto prezzo”, ha dichiarato Pietro De Padova, presidente di Cia Due Mari, delle province di Taranto e Brindisi. “La situazione nella zona della Dop Primitivo di Manduria è complessa. L’anno scorso erano riconosciuti anche 170-180 euro/q.le. Quest’anno i prezzi sono in picchiata del 30-40% per il primitivo di Manduria Dop, mentre Igp Primitivo Salento è pagato a 50 euro, a fronte dei 150 euro/q.le del 2021.