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I SAUVIGNON FRANCESI

 


 


 


 


 


 


 


Ho avuto loccasione, durante una manifestazione in Italia dello scorso inverno, di potere degustare insieme a molti altri colleghi della carta stampata, internet e curatori di guide specializzate in vini, una serie di Sauvignon francesi veramente eccellenti, completamente fuori dagli schemi conosciuti in Italia, nulla a che vedere con i nostri Friulani e zona Collio. Vini provenienti da vigneti posti in terreni rocciosi a base silicio, con alte densit di impianto come quasi ovunque in Francia, compresa la zona del Bordeaux, e questo per fare affondare le viti in verticale, anzich in orizzontale. Infatti con densit di impianto basse, le viti tra una pianta e laltra hanno la possibilit di allargarsi in orizzontale, e questo non un fattore positivo in quanto le sostanze nobili del terreno sono in profondit ed proprio qui che le radici devono andare a trarre il massimo di quelle sostanza.


Quindi prodotti che alla cieca improbabilmente avrei riconosciuto come Sauvignon, non avendo quella nota verde di peperone, salvia e di pipi di gatto a cui siamo abituati in Italia, ma con caratteristiche giocate molto sulla finezza e leleganza, ed in questi termini i cugini d oltralpe sono dei veri maestri. Ho ascoltato con molto interesse gli interventi di alcuni produttori presenti in sala, ed ho trovato persone molto preparate anche da un punto di vista non solo pratico, ma soprattutto teorico : gente che la sa veramente lunga in materia.


 


Questi i vini degustati nello stesso ordine in cui ci sono stati serviti :


 


1)     Generation 2006


 Paglierino scarico; naso minerale, con note di idrocarburi e zolfo , quasi a sembrare     un Riesling Renano, con in sottofondo un impercettibile sentore di legno; in bocca abbastanza debole di corpo, ritorna il minerale, elegante e fine. Un sauvignon al di fuori dei canoni tradizionali : non c la pipi di gatto , non ci sono le pirazine , ma solo mineralit. Un prodotto di grande levatura ed eleganza.


90/92


 


 


2)     Nuance 2006


Paglierino di media intensit; molto minerale; in bocca di medio corpo, ritorna la mineralit percepita al naso, caldo con una bella Pai. Assomiglia piu ad un Riesling che ad un Sauvignon italiano.


87


 


        


3)     La Moynerie


Giallo intenso; grande naso di classe, intenso, un misto di frutta e fiori, tra cui spicca il gelsomino, di grande piacevolezza : un naso ammaliante il migliore della serie; in bocca non delude : fruttato, abbastanza caldo, di buona fattura. Leggermente migliore al naso, rispetto alla gustativa.


88


 


    


4)     Cuve Majorum


Paglierino di bella intensit; bel naso fruttato con sentore di litcki e frutta esotica, fine ed elegante : minerale, idrocarburi; in bocca ritorna il minerale ma anche note fruttate in sottofondo, grande eleganza e bevibilit, bella la Pai finale. Sauvignon anomalo come tutti gli altri, giocati sulleleganza e sulla finezza.


90/92


 


  


 


5)     Pur Sang 2005


Paglierino scarico; naso fine, elegante di agrumi con le solite e piacevoli note minerali; in bocca abbastanza piacevole, con una buona acidit di medio corpo. Rimanendo nel bicchiere alcuni minuti migliorato, in evoluzione.


87/88


 


 


 


6)     Pouilly Fum 2006 “SILEX” Domaine Didier Dagueneau 


Paglierino di media intensit; naso minerale e di idrocarburi di grande finezza ed intensit; in bocca favoloso : pieno, appagante, note agrumate piacevolissime. Lunghissima la Pai, un fuoriclasse assoluto di levatura internazionale .


93/94


 


ALCUNE NOTE SU QUESTO VINO


 


La Loira, regione francese rinomata anche per gli ottimi caprini, senza alcun dubbio la patria dei grandi Sauvignon, che qui vedono concretizzarsi in pieno le loro peculiarit: raffinatezza, mineralit, aristocraticit, in una delle espressioni pi grandi al mondo, quella targata Vin de Loire, ovvero le Aoc Sancerre e Pouilly Fum.


 


…Didier Dagueneau senza contestazioni un uomo a parte nella viticultura francese, non solo per il suo carattere e la sua dirittura che l’incita a dire quello che pensa. Nel cuore dell’appellazione Pouilly-Fum troppo sovente marcata da rendimenti eccessivi (vedasi la sottomaturazione frequente), egli ha saputo imporre criteri di qualit fuori dalla norma. Le sue favolose cuve danno un’immagine precisa della dimensione a cui il Sauvignon pu arrivare quando coltivato in condizioni estreme e rappresentano per tutti gli amatori i modelli dei grandi Pouilly-Fum, compagni ideali della gastronomia. Attraverso la macerazione prefermentazione Dagueneau d al vino grande intensit aromatica, mentre con la breve fermentazione in piccole botti di legno nuovo e acciaio inossidabile, aggiunge al vino delicatezza, pienezza e complessit.


 


Il Pouilly Fum “SILEX” rappresenta l’apoteosi della tipologia.


 


La particolare composizione dei terreni, a base silicea e calcarea, dona a questi vini una fresca mineralit rendendoli ricchi e leggeri, con eleganti profumi che sconfinano nelle note fruttate di pesca bianca. Genericamente si definisce il Pouilly Fum pi morbido rispetto al Sancerre e pi esotico nell’espressione aromatica.


 


 


7)     Silex 1990


Ancora pimpante, vivo e minerale, buona la spalla acida, lunga la Pai. Un vino bianco di quasi 20 anni ancora in perfetta forma, ma di questi campioni ne abbiamo qualcuno pure noi in Italia ( vedi mio articolo al link: https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=3578 )


 


 


 


8)     Sancerre Harmonie 1995


Profumi evoluti, in terziarizzazione; in bocca sorretto ancora da un buona spalla acida, bella mineralit, lungo.


89/90


 


 


 


 


Una grande bella esperienza, che mi ha fatto capire come i francesi siano ancora uno scalino avanti a noi, in senso generale ( poi le eccezioni ci sono anche in Italia ) nelle tipologie bianche, riuscendo a trarre dai loro terreni delle sostanze nobili che da noi raramente si riscontrano nei vini, ed una ragione principale proprio lalta densit di impianto come accennavo sopra, in secondo luogo la scelta dei terreni piu idonei ad ogni clone impiantato, ed infine la grande esperienza da loro accumulata in tanti anni di storia e tradizione vitivinicola.


Alla nostra salute con i magnifici sauvignon di tutto il mondo, una delle mie tipologie preferite in senso assoluto.


Roberto Gatti


07 luglio 2008


 


 

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.