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Il lievito in cantina

Un prezioso ed utile contributo dell’amico Enologo piemontese Lorenzo Tablino


Buona Lettura


Roberto Gatti 


 


di Lorenzo  Tablino


 


Il ruolo del lievito in cantina ben noto allenologo,  ma lesatta  percezione della sue funzioni e degli effetti che ne derivano, quindi della sua importanza ai fini della qualit del vino abbastanza recente.  In genere gli studenti delle  scuole enologiche non consideravano certo la zimotecnia, ovvero lo studio del lievito, tra le  materie piu interessanti e  aggiungo che,  sino  a venti anni fa, i giovani enologi che iniziavano il percorso professionale in cantina ponevano piu attenzione  alla dose di metabisolfito da usare o al processo di filtrazione, che al ceppo di lieviti da usare. Oggi tutto cambiato: diffusa la coscienza che  il lievito in cantina abbia una precisa  funzione  correlata al processo produttivo e soprattutto alla qualit  finale del prodotto.


     Il lievito in cantina  


 


 


Vediamo innanzitutto quale tipo di lievito occorre scegliere. La scelta non facile ed in  in funzione di  molti fattori correlati alla materia prima, al processo di cantina e al prodotto finale che si vuole ottenere.


Preciso che nel mondo le aziende produttrici di lieviti selezionati si contano sulle dita,  i vari ceppi   vengono poi dati a vari   distributori che li  commercializzano nelle varie  zone di interesse  enologico. 


Oggi lindustria di produzione del lievito ben evoluta e avanzata sul piano della ricerca scientifica, inoltre, come gi detto,  quasi tutti i lieviti selezionati in commercio sono  esibiti nella tipologia essicata e   in pacchi da 500 grammi.


Vanno sempre conservati in luoghi freschi e asciutti, verificando la scadenza (in genere 18 mesi )- e lintegrit della  confezione. 


Un altro problema pratico:  siamo sicuri che prevalga il lievito selezionato  aggiunto sugli altri ceppi selvaggi ? Ampliando la domanda:  possiamo controllare che ci sia dominanza del ceppo aggiunto? 


Una regola pratica da tempo conosciuta: 1 cellula  selvaggio da contrapporre a  10 cellule  di  selezionati Si possono calcolare 3-400.000 cellule / cc  in un mosto di uva normali ( sane,  giunte in cantina rapidamente, raccolte in cassette o piccoli cassoni ) per cui ci vorranno 3-4  milioni  /cc di cellule di lievito selezionato che corrispondono ad un aggiunta media  di 20 grammi per hl. di lievito secco.


Occorre limitare al minimo lo sviluppo dei  lieviti selvaggi e attuare la massima detergenza e igiene negli impianti trasporto uva pigiatura-vinificazione.


 Il problema si pone con uve poco sane, che viaggiano a lungo in grandi cassoni  e ritardano lo scarico in cantina  per motivi diversi.


Laumento  della temperatura porta  inevitabilmente a  pericolosi  innalzamenti   delle cellule di lievito selvaggio, in certi casi   sino a 1-1,5  milione per cc.


Parlare allora di prevalenza del selezionato difficile.  


La cantina cercher di organizzarsi per quanto possibile per una razionale raccolta e susseguente rapido ritiro delle uve.


Buoni risultati li ho ottenuti con aggiunta preventiva di metabisolfito di potassio ( gr. 10 x qle ) sulle uve  ammalate  in fase di carico in vigneto  e trasporto nei cassoni.


In certi casi le uve vengono anche  raffreddate nei cassoni.


Occorre anche  tenere conto del cosiddetto periodo di latenza del lievito, ovvero il tempo che trascorre prima che avvenga il suo sviluppo .


Deve essere breve, ma aggiungo subito- in cantina molte pratiche vanno in senso contrario


La criomacerazione, il raffreddamento dei mosti in sede di illimpidimento statico e anche la  pulizia eccessiva dei medesimi  possono  causare ritardi  nella partenza della fermentazione.  Idealmente un lievito inoculato a 20 gradi e con presenza di un numero di cellule di 2 mil /cc dovrebbe essere in piena attivit entro le 48 ore .


Il   pied de couve 


 


 


La preparazione razionale di un  pied de couve  consiste innanzitutto  nel riattivare il lievito secco  in acqua tiepida per 25-30  minuti circa.


Occorre valutare temperatura  e durezza acqua, concentrazione in zucchero, tipo agitazione, durata della reidratazione)


Parametri ottimali potrebbero essere: 37 gradi, bassa durezza, assenza di  zucchero, agitazione lieve. Il tempo sar  sui 30 minuti 


Aggiungere quindi il  vino che era stato precedentemente microfiltrato.


Il metodo  che ho sempre usato a Fontanafredda prevede di moltiplicare per 5 volte il volume iniziale ( per un massimo di tre – quattro volte e,  importante,  per brevi periodi  max  5 6  giorni in totale ).


 Un esempio: 500 grammi di lievito  reidratato va  in 10 litri di vino.


Dopo 24 ore si aggiungono 50 litri.


Per altre due  volte si moltiplica cinque volte il volume iniziale  ottenendo in tutto  circa 600 litri di pied de couve


Laggiunta al vino sar pari al 5 % del volume per cui con 700 litri potr utilizzare un  volume di vino o mosto pari a 120 hl circa. 


Alcune avvertenze: fondamentale ligiene in questa fase, inoltre sarebbe opportuno utilizzare piccoli serbatoi dotati di strumenti adeguati( termometri, agitatori, candele per riscaldamento).


Va sostenuta lattivit del lievito con sali ammoniacali  = fosfato e solfato ammonio – 30 sr.  per hl, con un po di estratto di  parete cellulare  lievito    = 5 gr. x  hl e   tiamina  =  50 mgr. x hl. 


Ad ogni  passaggio arieggiare per 5  minuti.  Temperatura sui  25    gradi.


Come si  controlla lo stato di vitalit dei  lieviti prima dellaggiunta:   visivo (    torbidit elevata  ) e  organolettico  . Se voglio usare il microscopio con bleu di Metile verificher stato di  gemmazione e vitalit  cellule, nonch   loro quantit  se si possiede  il contalieviti.


Ma losservazione dice poco,  indispensabile che il lievito abbia la parete la  cellulare spessa  e questo si raggiunge solo con dosaggi adeguati  di azoto tiamina – ossigeno gia in fase di preparazione pied de  couve.


Sono opportuni dei controlli in questa delicata fase .


Il cantiniere verificher presenza continua di schiuma e soprattutto che il liquido sia in rotazione.


Il pied de couve non  dovr presentare note anche minime di ridotto.


 E opportuno che queste verifiche sino registrate su scheda apposita.


 Vediamo ora i problemi riguardo lutilizzo dei lieviti selezionati in cantina nel periodo vendemmiale.


 


Vinificazione  rossi  


 


E importante iniziare subito l’attivit fermentativa nel mosto, soprattutto in caso di annata cattiva, altrimenti si sviluppano  troppi lieviti selvaggi e batteri dannosi al vino. Si avranno inoltre  troppe ossidazioni al mosto.


Se si utilizza un pied de couve   dovr essere rinnovato  ad ogni inoculo, molto difficile riprodurre in cantina i lieviti, figuriamoci in vendemmia;    inevitabilmente al secondo – terzo passaggio si perde la purezza del ceppo.  Ma per ovviare  in parte si pu anche tagliare il mosto prima della  fermentazione  con altro mosto/ vini  in piena fermentazione, soprattutto in caso di vinificazioni di grandi masse omogenee.


Volume interessato almeno 10%.


Attenzione al grado alcolico della massa in fermentazione, dovr essere inferiore a otto gradi  


 , in quanto  se piu elevato i lieviti si sono gi adattati ad  alti valori alcol e il conseguente trasferimento  in un mosto a zero di alcol   puo portare a latenza del lievito. 


Se  necessario i primi  giorni   si riscaldino  i mosti   sui 23-25  gradi, soprattutto con notti fredde e prima dellaggiunta del pied de couve.


Per il razionale  andamento della fermentazione rimando  a Vigne Vini n. 10 /2003  speciale    La vinificazione in rosso.


Aggiungo solo che oggi si pone  molta importanza alla temperatura del cappello di vinacce che non dovr raggiungere temperature  elevate ( 40 gradi  e oltre )  causa eccessivo sviluppo di  batteri e inibizione del  lievito stesso.

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.