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IL LIEVITO IN ENOLOGIA

Ricevo questo qualificato contributo dellamico Lorenzo Tablino, enologo di lungo corso nellazienda Fontanafredda in Piemonte, inerente il tema dei lieviti in enologia.


E di pochi mesi fa il contributo a tema che ho riportato qui :


https://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=5671


Buona lettura


RG


 


IL LIEVITO IN ENOLOGIA


( di LORENZO TABLINO )


 


 


Un accenno rapido ad alcune funzioni svolte dal  lievito .


Nel complesso schema della fermentazione   alcolica  il lievito svolge  ruoli  diversi:


 


         Caratterizza i profumi detti secondari, di fatto un  apporto sensoriale


         Origina composti  volatili  


         Grazie alla lisi apporta rotondit al vino (  mannoproteine / polisaccaridi)


         Agisce anche come stabilizzante del colore


         Riduce in parte astringenza


 


 


Ricordiamo che sul piano pratico  la  vecchia  classificazione dei lieviti   veniva utilizzata  per indicare  a grandi linee :


 


Lieviti  apiculati   =     cattivi


           elittici       =     buoni


           oviformi   =     ottimi


           bayanus    =    adatti  per terminare le fermentazioni


             uvarum      =     adatti alle basse temperature


 


Varie  riclassificazioni   dei lieviti hanno conglobato diverse specie  e dal 1984 ne stata riconosciuta una sola come  lievito del vino il Saccharomyces  Elipsoideus. 


 


 


     Il lievito in cantina  


 


 


Vediamo innanzitutto quale tipo di lievito occorre scegliere. La scelta non facile ed in  in funzione di  molti fattori correlati alla materia prima, al processo di cantina e al prodotto finale che si vuole ottenere.


Preciso che nel mondo le aziende produttrici di lieviti selezionati si contano sulle dita,  i vari ceppi   vengono poi dati a vari distributori che li  commercializzano nelle varie  zone di interesse  enologico. 


Il primo problema concreto che si pone al tecnico   il seguente :  utilizzare lieviti selezionati o naturali?                              


Che apporti differenti danno al nostro vino? E sempre giustificata la  spesa per acquistare i selezionati?


Per me prioritaria la qualit delluva: se sana, se proviene da  vendemmia con buon andamento  climatico  presumibile che i  lieviti naturali siano di buon livello qualitativo e quantitativo e, di conseguenza, sono allaltezza di garantire un andamento ottimale del processo fermentativo. 


Se nell uva sono  presenti malattie, se proviene da vendemmie con tempo avverso, c il forte rischio di apporto al mosto di lieviti cattivi o dannosi; in tal caso  si rende pertanto  indispensabile il ricorso ai selezionati. 


Ma il problema piu complesso: la differenza tra lievito selezionato e naturale quale ?


Solo maggiori possibilit  per il selezionato nellottenimento di particolari pregi  nel nostro vino, oppure il lievito naturale  caratterizza il vino in quanto espressione di terroir.


Autori quotati sostengono che non c  nelluva una  flora specifica che si possa ricondurre ad un territorio specifico, ma solo un eterogenea variet di ceppi in competizione una sullaltra.  


Eppure lindustria del lievito selezionato ha immesso sul mercato  il lievito del Brunello, del Barolo, ect. 


Altri sostengono che i lieviti selezionati standardizzano in parte  i vini, ma    sin troppo  facile rispondere che ci sono  in enologia  pratiche piu invasive e pericolose.


Pareri opposti si scontrano, meritano entrambi rispetto.


Un altro problema pratico:  siamo sicuri che prevalga il lievito selezionato  aggiunto sugli altri ceppi selvaggi ? Ampliando la domanda: possiamo controllare che ci sia dominanza del ceppo aggiunto? 


Una regola pratica da tempo conosciuta: 1 cellula  selvaggio da contrapporre a  10 cellule  di  selezionati Si possono calcolare 3-400.000 cellule / cc  in un mosto di uva normali ( sane,  giunte in cantina rapidamente, raccolte in cassette o piccoli cassoni ) per cui ci vorranno 3-4  milioni  /cc di cellule di lievito selezionato che corrispondono ad un aggiunta media  di 20 grammi per hl. di lievito secco.


Occorre limitare al minimo lo sviluppo dei  lieviti selvaggi e attuare la massima detergenza e igiene negli impianti trasporto uva pigiatura-vinificazione.


 Il problema si pone con uve poco sane, che viaggiano a lungo in grandi cassoni  e ritardano lo scarico in cantina  per motivi diversi.


Laumento  della temperatura porta  inevitabilmente a  pericolosi  innalzamenti   delle cellule di lievito selvaggio, in certi casi   sino a 1-1,5  milione per cc.


Parlare allora di prevalenza del selezionato difficile.  


La cantina cercher di organizzarsi per quanto possibile per una razionale raccolta e susseguente rapido ritiro delle uve.


 


Il   pied de couve 


 


 


La preparazione razionale di un  pied de couve  consiste innanzitutto  nel riattivare il lievito secco  in acqua tiepida per 25-30  minuti circa.


Occorre valutare temperatura  e durezza acqua, concentrazione in zucchero, tipo agitazione, durata della reidratazione)


Parametri ottimali potrebbero essere: 37 gradi, bassa durezza, assenza di  zucchero, agitazione lieve. Il tempo sar sui 30 minuti 


Aggiungere quindi il vino che era stato precedentemente microfiltrato.


Il metodo che ho sempre usato a Fontanafredda prevede di moltiplicare per 5 volte il volume iniziale ( per un massimo di tre – quattro volte e,  importante,  per brevi periodi  max  5 6  giorni in totale ).


Un esempio: 500 grammi di lievito reidratato  va  in 10 litri di vino.


Dopo 24 ore si aggiungono 50 litri.


Per altre due volte si moltiplica cinque volte il volume iniziale  ottenendo in tutto  circa 600 litri di pied de couve


Laggiunta al vino sar pari al 5% del volume per cui con 700 litri potr utilizzare un  volume di vino o mosto pari a 120 hl circa. 


Alcune avvertenze: fondamentale ligiene in questa fase, inoltre sarebbe opportuno utilizzare piccoli serbatoi dotati di strumenti adeguati( termometri, agitatori, candele per riscaldamento).


Va sostenuta lattivit del lievito con sali ammoniacali  = fosfato e solfato ammonio – 30 sr.  per hl, con un po di estratto di  parete cellulare  lievito    = 5 gr. x  hl e   tiamina  =  50 mgr. x hl. 


Ad ogni  passaggio arieggiare per 5  minuti.  Temperatura sui  25    gradi.


 


Il lievito nella vinificazione dei vini rossi   


 


Aggiungo che importante iniziare subito l’attivit fermentativa nel mosto, soprattutto in caso di annata cattiva, altrimenti si sviluppano troppi lieviti selvaggi e batteri dannosi al vino. Si avranno inoltre troppe ossidazioni al mosto. (Vedi periodo latenza inizio articolo )


Se si utilizza un pied de couve dovr essere rinnovato ad ogni inoculo, molto difficile riprodurre in cantina i lieviti,figuriamoci in vendemmia;    inevitabilmente al secondo – terzo passaggio si perde la purezza del ceppo.  Ma per ovviare  in parte si pu anche tagliare il mosto prima della  fermentazione  con altro mosto/ vini  in piena fermentazione, soprattutto in caso di vinificazioni di grandi masse omogenee.


Volume interessato almeno 10%.


Attenzione al grado alcolico della massa in fermentazione, dovr essere inferiore a otto gradi  


 , in quanto  se piu elevato i lieviti si sono gi adattati ad  alti valori alcol e il conseguente trasferimento  in un mosto a zero di alcol  puo portare a latenza del lievito. 


Se  necessario i primi  giorni   si riscaldino  i mosti   sui 23-25  gradi, soprattutto con notti fredde e prima dellaggiunta del pied de couve.


Per il razionale  andamento della fermentazione rimando  a Vigne Vini n. 10 /2003  speciale    La vinificazione in rosso.


Aggiungo solo che oggi si pone molta importanza alla temperatura del cappello di vinacce che non dovr raggiungere temperature  elevate ( 40 gradi  e oltre )  causa eccessivo sviluppo di  batteri e inibizione del  lievito stesso.


 


( Autore Lorenzo Tablino )

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Giudice degustatore ai Concorsi Enologici Mondiali più prestigiosi tra i quali:

» Il Concours Mondial de Bruxelles che ad oggi ha raggiunto un numero di campioni esaminati di circa n. 9.080, dove partecipo da 13 edizioni ( da 9 in qualità di Presidente );

>>Commissario al Berliner Wine Trophy di Berlino

>>Presidente di Giuria al Concorso Excellence Awards di Bucarest

>>Giudice accreditato al Shanghai International Wine Challenge

ed ai maggiori concorsi italiani.